SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ne avevamo parlato diverse settimane fa, a metà giugno per l’esattezza, quando il canale parallelo al fosso collettore della Riserva Sentina era stato inquinato.
Ebbene, dopo poche settimane l’Arpam – l’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche – ha reso noti i risultati delle analisi svolte sul campione d’acqua che venne prelevato dal consigliere comunale dei Verdi Andrea Marinucci insieme a un vigile urbano, non appena notarono il colore insolito di quel corso d’acqua e il suo cattivo odore.
L’esito di quest’indagine ha dunque confermato che l’inquinamento del canale è stato causato dallo sversamento della fossa biologica contenente le sostanze organiche da parte di una delle aziende manifatturiere presenti lungo la zona industriale, a ridosso della superstrada.
È bene però fare attenzione. Lo sversamento di questo tipo di sostanze, che fortunatamente non sono chimiche, non può essere ricondotto a un inquinamento causato intenzionalmente o accidentalmente da parte di queste fabbriche.
“Siamo venuti a conoscenza del fatto che la Ciip – dichiara a RivieraOggi.it il consigliere comunale dei Verdi Andrea Marinucci – aveva tempo fa dato il permesso a queste aziende di poter sversare le acque nere (che possono essere definite come quelle acque provenienti dagli insediamenti civili fra cui i bagni e i wc, ndr) che però sono andate a finire in un canale dove a scorrere deve essere solo l’acqua piovana”.
Il canale e il fosso collettore, sono infatti due corsi d’acqua che raccolgono esclusivamente le acque bianche e terminano nel litorale. La condotta fognaria, predisposta a raccogliere per l’appunto anche il flusso delle acque nere, una volta collegatasi a quella di via San Giacomo arriva invece nella zona del depuratore. È chiaro quindi, che una distinzione del genere è fondamentale considerando anche il fatto che un’acqua stagnante rappresenta la base per la proliferazione degli insetti fra cui le zanzare.
“A seguito dell’inquinamento del canale – prosegue Marinucci – insieme al presidente della Riserva Sentina Pietro D’Angelo, al sindaco Giovanni Gaspari e all’assessore all’Ambiente Paolo Canducci, abbiamo incontrato l’attuale presidente della Ciip Giacinto Alati e si è reso disponibile nel concordare che le acque nere come anche quelle di lavorazione provenienti dagli stabilimenti di queste fabbriche confluiranno nella rete fognaria più vicina”.
Nei giorni successivi all’inquinamento del canale, l’acqua contaminata è stata subito bloccata attraverso una pompa di sollevamento e, come confermato dall’Arpam, non è mai andata a mischiarsi con quella del fosso collettore e del mare. Il rischio era infatti quello di un possibile inquinamento dell’acqua marina che avrebbe determinato la perdita della bandiera blu per la nostra città.
“Ad ogni modo – conclude Marinucci – è mia premura tenere sotto controllo lo stato dei canali della Riserva Sentina affinché non si ripeta più un episodio del genere e che questi corsi d’acqua mantengano il livello più basso possibile di stagnazione ed evitare così la proliferazione degli insetti”.
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Non ho capito come hanno fatto le sostanze “a finire in un canale dove a scorrere deve essere solo l’acqua piovana”, visto che la provenienza è delle aziende manifatturiere ma queste non ne hanno responsabilità. Di chi è la responsabilità?
Andrea purtroppo le aziende avevano dei regolari permessi rilasciati dalla Ciip.
Se ci fosse la stessa solerzia per il “caso Montecretaccio”…http://www.rivieraoggi.it/2011/06/24/123162/occhi-puntati-su-montecretaccio-da-quel-pozzo-ancora-cattivo-odore-chi-ci-rassicura/
Marinucci pensaci tu…
Nessuno ha dimenticato Montecretaccio proveremo a trovare una soluzione anche per questo.
Una soluzione per Montecretaccio?
Non esiste una soluzione: ciò che sta accadendo non doveva essere lontanamente pensabile.
Se io sverso (con le stesse loro intenzioni) cosa mi accadrebbe?
Avrei lo stesso trattamento riservato a loro?
Nulla, quindi.
Ripeto, non esiste soluzione.
Vanno fermati immediatamente!
Se ciò non accade mi chiedo e chiedo il perché.
Giovanni hai mai provato a parlare con il comandante della Polizia Municipale?
No, non ho mai parlato con lui: cosa mi direbbe?
Perché gli articoli usciti in precedenza sul “caso” Montecretaccio non hanno attivato chi di dovere?
A volte, dopo Report, qualcuno si muove.
Non serve finire sempre sui giornali per fare il bene della città. Infatti, in qualità di delegato all’ambiente, ho concordato un incontro con il vostro rappresentante in consiglio comunale per affrontare al meglio quest’emergenza.