SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Indicare la luna e restare impelagati in un pozzo incomprensibile. Purtroppo la Samb Calcio – o qualcuno che, a suo nome, si arroga il diritto di rappresentarla in toto – si avviluppa su se stessa e invece di cercare di capire un consiglio su come impostare la propria comunicazione verso la stampa locale (o almeno verso di noi), lancia incredibili accuse condite da affermazioni al limite della diffamazione nei confronti del direttore di questa testata, Nazzareno Perotti, e del sottoscritto.

La cantonata in cui è incappata la Samb è evidente già nel titolo della risposta, “Caccia alla polemica!” (ndr: nei titoli solitamente è meglio evitare l’esclamativo: lo fanno solo alcune testate sportive per dare enfasi a frasi altrimenti prive di richiamo). Abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere questa società nel difficile ma importante sforzo di rendere duratura la crescita del club, ma crediamo che sia opportuno evitare di essere preda di crisi di nervi per un semplice suggerimento su come gestire l’informazione. Infatti non vi era nessuna polemica né tanto meno nessuna “caccia”, termine abusatissimo che da solo lascia sorridere per l’uso naif in cui viene adoperato in questa occasione.

Ci chiediamo anzi il perché di una reazione tanto furibonda e insensata a fronte di un suggerimento.

Dispiace che Roberto Pignotti e Claudio Bartolomei acconsentano così a cuor leggero che la Samb Calcio si macchi di comunicazioni tanto strampalate e fuori misura: sarebbe cosa buona che, passato il momento di ira dell’autore dell’articolo (è stato letto e condiviso in toto dai dirigenti prima di essere pubblicato?), i responsabili della Samb chiariscano i motivi di tanto livore, e se tanto livore è frutto di una penna un po’ troppo accaldata e indipendente.

Quanto all’inutile polverone sollevato dal firmatario dell’articolo, conveniamo che, sotto alla crosta delle accuse gratuite, conviene con quanto da noi scritto e richiesto: le foto di un sito ufficiale si inviano alla stampa per la pubblicazione e la divulgazione e non vengono invece poste sotto il “divieto di riproduzione”, perché il bene è che tante più persone possibili siano informate su quanto avviene attorno alla Samb, riducendo al minimo gli spazi di burocrazia che non dovrebbero appartenere ad una società di calcio in tempi di internet.

Affermare che questo crea zizzania attorno alla società sfugge alla nostra capacità di comprensione.