SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo da Daniela Ballestra, presidente dell’associazione Abbassiamo il Volume.

Ieri, 29 giugno, passavo a Grottammare in bicicletta, all’altezza del residence (omissis), un karaoke stonato e insopportabile, irrompeva nell’aria, poco più avanti anche all’hotel (omissis), un karaoke investiva l’udito delle tante persone, che trovano proprio sul lungomare, il luogo ideale per una passeggiata rilassante e per fare moto in santa pace. Subito ho pensato alle case vendute a suon di milioni nelle aree adiacenti, e alle persone che vi abitano o le hanno acquistate con sacrificio, pensando di poter godere dei benefici del mare, magari in fuga dalla metropoli. I Karaoke dovrebbero essere vietati! Non servono a nulla, solo ad amplificare il rumore e a dare fastidio, riproducendo i più beceri modelli televisivi. Lo spazio è limitato e ristretto, basta fare una voce che la sentono tutti, che bisogno c’è di tanto fracasso, qualcuno non ci sente?

A Roma, la gente ha iniziato a ribellarsi, ma come al solito in mancanza di tutela pubblica, si fa giustizia da sola.

A Fano durante la Notte bianca, una ragazza è stata stuprata, complice il fracasso della musica che ha coperto le grida d’aiuto. Bisogna arrivare a questo in Italia ?

Oggi, leggo che la Notte bianca a San Benedetto non si farà, Evviva! Ma solo per mancanza di fondi e non per rispetto delle regole.

C’è dunque da sperare solo nella mancanza di soldi, che almeno in questi casi è provvidenziale per tornare ad un turismo civile, quello che tanti anni fa, connotava questi paesi lungo il mare, quando ancora non era scoppiata la moda del fracasso e delle discoteche in piazza, delle feste “pancia piena e testa vuota”.

Amministratori rossi, neri bianchi e blu… se volete attirare turisti, offrite la tranquillità, non la confusione con il divertimento maleducato di pochi incivili che fa scappare il turismo migliore, che sta trasformando luoghi di tranquille vacanze, in posti popolari con discoteche e balere a cielo aperto, per gente in vena di trasgressione, con un’offerta turistica sempre più scadente e deprimente, condita dall’arroganza di musica fuori luogo.