SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Stiamo proseguendo le ricerche della donna scomparsa. Sbaglia chi pensa che il tratto del mare alla foce dell’Albula sia pericoloso, è solo molto densamente frequentato, quindi c’è più probabilità che si verifichino problemi”.
A parlare è Daniele Di Guardo, comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto, raggiunto in Comune dai nostri taccuini mentre si trovava in municipio per altre questioni.
Le ricerche della ragazza, A. F., 30enne di Ascoli, di cui l’Autorità Marittima preferisce non fornire ancora le generalità complete, proseguono dalle cinque del mattino di lunedì, dopo essere state interrotte domenica sera al calar della notte.
E proseguiranno fino a sera, dice Di Guardo, controllando in elicottero l’intero tratto di mare dal porto di San Benedetto fino alla foce del fiume Tronto. Si scandagliano le scogliere, dove potrebbee essere rimasto incagliato il corpo della sfortunata.
Si scandagliano anche le scogliere del molo sud, come è stato fatto già nell’intera seconda parte del pomeriggio di domenica, sotto gli occhi di numerosissimi passanti che si sono fermati ad assistere dalla scogliera vicina al Monumento al Pescatore.
Pare proprio, purtroppo, che si tratti del terzo annegamento in quindici giorni, e sempre nello stesso tratto di mare, all’estremità nord del lungomare sambenedettese, nei pressi della foce del torrente Albula.
Ma quella non è una spiagga “maledetta”, vuole dire il comandante della Capitaneria. “Si tratta solo di un dato statistico, è prevedibile che in una spiaggia come quella, molto affollata e molto vicina al centro abitato, ci sia una probabilità più elevata di incidenti”.
Riguardo all’estate che inizia senza dubbio tragicamente, Di Guardo afferma: “Bisogna essere sempre consapevoli dei rischi che presenta il mare, anche il nostro mare. Va affrontato sempre con prudenza. Ma attenzione, il mio è un discorso in generale, non parlo dei comportamenti dei singoli in questi ultimi due drammatici frangenti”.
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E’ un dato statistico : se piove c’e’ piu’ probabilita’ che uno si bagni!
A questo punto i bagnini quando vedono che c’e’ troppa affluenza possono pure smontare di turno., chiamare la Capitaneria e assolversi da qualsiasi responsabilita’, perche e’ un dato statistico piu’ gente fa il bagno e piu’ possibilita ci sono che uno muoia affogato.!
Grande spiegazione.
Diciamo che in questo tratto di mare praticamente non esiste controllo. Lo scorso anno, per tutto il mese di Giugno, i quell’area vigeva un divieto di balneazione a carattere preventivo che nessuno fece mai rispettare. Più volte segnalai la mancata applicazione di questo divieto ma senza particolari risultati. Spero che il Comandante rettifichi questa sua affermazione anche perché, personalmente, la ritengo un’analisi a dir poco fuori luogo. (Riego Gambini)