SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Miti in Consiglio, quanto agguerriti fuori. I neo-consiglieri comunali del centrodestra, Annalisa Ruggieri e Giacomo Massimiani, si scagliano contro l’esponente Pd Federico Olivieri, reo di aver rassegnato le dimissioni per restare alla guida della Picenambiente: “L’articolo 60 primo comma numero 10 del Tuel prevede che sono ineleggibili alla carica di sindaco, presidente di Provincia, consigliere comunale e provinciale i rappresentanti legali e i dirigenti delle società partecipate da Comune o Provincia con capitale maggioritario, ma la giurisprudenza vuole che tale disposizione sia estensibile anche nei confronti di amministratori e legali rappresentanti di società dove Comune o Provincia detengano capitali inferiori alla maggioranza assoluta tale da garantirgli comunque una posizione di controllo o di influenza dominante. Affinché l’ineleggibilità potesse essere sanata il presidente della PicenAmbiente avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni dalla partecipata prima del termine finale per la presentazione delle candidature e concorrere alla carica di consigliere comunale”.

“Ciò – continuano – a salvaguardia della sostanziale correttezza della competizione elettorale, che vorrebbe un’uguaglianza effettiva tra candidati poiché taluni incarichi potrebbero influenzare l’espressione del voto da parte del corpo elettorale. È dunque questo lo scopo di tale istituto, ove tende a garantire la par conditio tra candidati attraverso l’esclusione di soggetti che per ragioni d’ufficio si trovano in una particolare condizione che possa incidere anche solo psicologicamente sulla libera scelta degli elettori”.

Concludono i due: “Auspichiamo che tali vecchi modi di operare possano essere lasciati indietro dando spazio a competizioni giuste ed eque dove gli elettori possano sentirsi rappresentati dai propri candidati scelti democraticamente, scrivendo il loro nome sulla scheda elettorale. Abbiamo constatato quanto sia difficile raccogliere consensi e chiedere il voto, soprattutto nell’ultima campagna elettorale dove in campo vi erano davvero tanti candidati, e quando il consenso viene ottenuto è giusto e doveroso che abbia il suo valore”.