leggi qui la replica di Urbinati
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tirata d’orecchie di Felice Gregori a Fabio Urbinati. Il segretario del Pd non ha affatto gradito le recenti esternazioni del consigliere comunale democrat, intento a rivendicare un ruolo da protagonista nella rinnovata squadra di Gaspari. “Il Pd il rinnovamento deve praticarlo e non solo predicarlo”, aveva dichiarato ai taccuini di Rivieraoggi.it, aggiungendo: “ Al Pd spettano tre assessorati. L’agnello sacrificale non lo faccio. Io un posto me lo sono guadagnato”.
“Urbinati si assume la responsabilità personale di ciò che dice”, tuona oggi Gregori. “Queste fughe in avanti non servono a nulla, capisco Fabio dal lato umano, comprendo le sue ambizioni, ma dal lato politico dico che sbaglia”.
Il segretario fa poi riferimento alla polemica sul numero degli assessorati che spetterebbero al primo partito del centrosinistra, negando che ci fossero già in principio patti scritti: “Si era discusso, dicendo al sindaco che il nostro auspicio era quello di ottenere due incarichi più la presidenza del consiglio comunale. Era un desiderio, non un’imposizione. Ma se il nostro sacrificio serve a permettere di creare una maggioranza organica, siamo pronti a farlo”. Infine un ulteriore monito al “ribelle” Urbinati: “Se non gli stava bene poteva candidarsi da solo. Lui fa parte di un partito. Per raggiungere gli obiettivi politici bisogna lasciare da parte i personalismi”.
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Solo una considerazione: nulla può essere imposto ad oltranza i sacrifici e i mal di pancia di oggi saranno bombe atomiche domani altro che maggioranza organica
Il PD inizia male….. Se non ascolta nemmeno i suoi iscritti mi domanda come possa esserci partecipazione con il resto della città. Ma che è diventato un covo di fascisti in cui non si può esprimere liberamente ed in maniera civile una propria opinione tra l’altro non condivisa prima delle elezioni. Ad essere in torto è Gregori!
Considerando anche che sono pressochè le stesse esternazioni fatte dalla Capriotti e dalla Sorge, tutti chiedono un assessorato, peccato che l’agnello sacrificale credo sia proprio Urbinati.
Penso che Gaspari vuole fare una “mandrakata” ma poi si sa come finisce.
Ognuno deve stare al suo posto, chi ha vinto ai banchi della maggioranza e chi ha perso all’opposizione, la torta si divide tra vincitori punto e basta…
Le scelte del Sindaco e le dichiarazioni del Segretario Gregori mi lasciano a dir poco basito. Sono andato a votare il consigliere e candidato Sindaco sapendo che il PD non aveva apparentamenti né con Calvaresi né tanto meno con Spadoni. Se questa era la volontà bastava esser chiari, il Sindaco si assumeva la responsabilità della scelta e noi elettori la facoltà di votarlo o meno. Io come tanti altri mi sento tradito. Il voto HA UN PESO, INDICA UN CONSENSO POPOLARE, con queste scelte vengono tradite le aspettative degli elettori. Se avessi voluto Calvaresi o Spadoni in giunta li avrei… Leggi il resto »
Le rispondo io soltanto per due precisazioni: Spadoni era “apparentato” con Gaspari poi mi sembra impossibile che lei avrebbe potuto votare altri oltre a Gaspari ,come sindaco: “Se avessi voluto Calvaresi o Spadoni in giunta li avrei votati”. Se non ho interpretato male le sue considerazioni.
Caro Direttore, fermo restando l’apparentamento con Sel non mi risulta che ci fosse anche un apparentamento con Calvaresi. Come mi suona strano che personaggi non eletti ambiscano a cariche da assessori…infine, mi permetta di continuare a credere che al momento del voto avevo la possibilità di scegliere candidati diversi…. mi lasci questo sogno….
Nulla in contrario, il mio era solo un chiarimento di qualcosa che non corrispondeva alla realtà. Di Calvaresi, infatti, non ho fatto parola. Per il resto adesso il suo pensiero è più comprensibile.
Signor Leonardo, la carica di presidente del consiglio comunale è una carica istituzionale e non spetta obbligatoriamente alla maggioranza. Inoltre non dovrebbe suonargli strano che un non eletto diventi assessore perchè gli eletti si sono presentati tutti come consiglieri comunali e non altro e spetta al sindaco scegliersi gli assessori anche tra gli esponenti della societa civile se lo ritiene opporuno.
Chi è colpa del suo mal pianga se stesso. Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo quanto sopra, perché un partito che guarda al futuro deve saper scegliere con cura, pur nel rinnovamento la sua classe dirigente. Un consigliere che alle provinciali si schiera a fianco di un dirigente di un altro partito politico, pur della coalizione, non ha una visione programmatica generale ma una visione piuttosto personalistica della politica. Le aspirazioni personalistiche se pur legittime devono tener conto dell’insieme di un gioco di squadra, altrimenti si abbia il coraggio di mettersi fuori squadra e… Leggi il resto »
Negli ultimi tempi i “battitori liberi” a San Benedetto hanno tutelato molto più la cittadinanza rispetto agli “allineati” dei partiti. Chi dentro un partito fa sentire la propria voce, pur diversa dal coro, da il suo contributo alla partecipazione ed ai processi democratici dell’amministrazione ma se il partito ammonisce questi liberi pensatori decadono tutti i principi di partecipazioni previsti dalla democrazia.
Alessandro, non confondiamo i liberi pensatori che danno il loro contributo all’arricchimento della discussione, da chi rivendica poltrone di potere. Sono due cose diverse. Un assessore non da il suo contributo alla partecipazione, un assessore deve trovare le risorse e dare risposte efficaci alle problematiche della cittadinanza. Il compito di trovare persone che hanno capacita risolutive spetta al sindaco che può attingere dove vuole, anche al di fuori dei partiti stessi. Tutti i candidati di questa tornata elettorale si sono candidati come consiglieri comunali, questo è il loro mandato e null’altro. Se poi il sindaco riconosce ad alcuni di loro… Leggi il resto »
D’accordo con te sul non rivendicare poltrone, ma non vorrei che tutto questo servisse per creare situazioni opportunistiche per incollarsi alle poltrone. Mi spiego meglio: se fosse come tu citi un Sindaco arriverebbe alle elezioni con già la giunta fatta e chiederebbe all’elettorato di valutare tutto il team e non solo la figura del sindaco, se si aspettano le elezioni per fare i nomi è perchè si utilizzano le poltrone per fini non meritocratici, non trovi?
Caro Giamburrasca, non ritiene che nominare un eletto del PD a carica Istituzionale è indice di riconoscimento per il lavoro svolto all’interno del partito? E perchè conferirlo a un candidato sindaco che ha svolto una campagna elettorale avversa? Nella passata amministrazione forse il Presidente era il candidato sindaco dell’opposizione? Non facciamo lezioni di diritto costituzionale ma Lei dovrebbe sapere che gli assessori come i ministri sono espressione politica dei partiti anche se poi si possono essere eletti anche tecnici esterni…. ma non mi sembra questo il caso visto che non si sta mettendo in piedi una giunta di tecnici. A… Leggi il resto »