CUPRA MARITTIMA – Riguardo al punto approvato in consiglio comunale sui pannelli fotovoltaici per gli edifici pubblici, polemica del consigliere comunale di minoranza Franco Veccia, che è anche presidente della Cooperativa Sociale Natura ed Ambiente.

“Quello che dice il Comune – sostiene Veccia – è vero solo in parte, infatti quando si dice che la stessa Ati applicherà l’impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio in via San Michele non si dice una cosa esatta, poichè non esiste nessun edificio, invece si tratta di ettari di terreno agricolo con vigneti che verranno sostituiti da un impianto di un Mega di fotovoltaico”.

Veccia trae spunto dalla sua tesi per lanciare l’allarme anche mediante una petizione “No al fotovoltaico sui terreni agricoli” indirizzata pure ai presidenti di Regione e Provincia.
“Per evitare che l’erba selvatica cresca e faccia ombra ai pannelli fotovoltaici o che l’erba secca possa comportare pericolo di incendio ai campi, necessiterà diserbare chimicamente i terreni più volte durante l’anno”. Scrive ancora Veccia nella petizione: “La produzione di energia elettrica non è un’attività agricola; in Germania, nazione all’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili, già dal luglio 2010 è stata abolita ogni forma di incentivazione sul FotoVoltaico realizzato sui terreni agricoli. Il Fotovoltaico industriale in terra agricola, una volta installato, non necessita di manodopera se non per il diserbo; per gli addetti agricoli è causa di disoccupazione; il FV è più assimilabile ad una rendita finanziaria che non ad un attività produttiva”.
Conclude infine la petizione di Veccia: “L’Italia nel 2010 ha importato 10 milioni ca. di tonnellate di cereali; il terreno agricolo serve per la produzione agricola non per il Fotovoltaico; il nostro paese non ha un’autosufficienza alimentare”.