SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Abbiamo tutto chiaro: al momento del passaggio delle quote metteremo in campo una organizzazione che ci aiuterà a decidere in merito all’eventuale ripescaggio: valutare se è meglio cogliere questa opportunità o puntare invece sul rafforzamento della struttura Samb”: Claudio Bartolomei, vicepresidente della Samb in procinto di diventare numero uno, spiega così la situazione della Samb in merito all’eventualità di un ripescaggio in Seconda Divisione.
“Prima dobbiamo aspettare il passaggio di quote da Spina a me e Pignotti – continua – E questo avverrà nel mese di giugno. Poi dovremo valutare tutto al meglio”. E l’idea di Bartolomei è questa: “Creare un Consiglio di Amministrazione allargato, dove, insieme a me e Pignotti, ci siano rappresentanti del Comune, degli imprenditori, dei tifosi, due tecnici del settore sportivo della zona. Tutti insieme, guardando il bilancio preventivo per la stagione, valutare se e come agire. La Samb è un bene della città, giusto?”
“Se ci fosse una possibilità per il ripescaggio, perché no – conclude Bartolomei – Ma occorre valutare se è meglio provare il grande salto o continuare in un progetto di rafforzamento del capitale sociale, dal settore giovanile alle strutture”.
Al proposito delle quali si fa riferimento allo stadio: i pannelli possono essere installati entro la fine di agosto e non più entro il 31 maggio, al fine di ottenere gli incentivi per il fotovoltaico. Ma tutto dovrebbe concludersi entro giugno in modo che si possano organizzare delle amichevoli di inizio stagione di richiamo.
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Sono assolutamente d’accordo con Bartolomei, che va apprezzato soprattutto per la sua visione aziendalista applicata alla gestione di una società di calcio: è questo il maggior punto di discontinuità rispetto alla Samb targata Sergio Spina, che comunque non smetterò mai di ringraziare per tutto quello che ha fatto. Il futuro è questo: programmazione, mai fare il passo più lungo della gamba, quindi ripescaggio solo nel caso in cui ci siano le condizioni. Chapeau
Bartolomei fin dal principio è stato favorevole ad allargare la società ai tifosi e va elogiato per questo. Per quanto riguarda l’amministrazione comunale ed imprenditori locali rimango scettico su un loro interessamento e alla fine rimarrà la gente comune. Rimangono da chiarire le modalità. Prima di tutto la società deve mettere su carta la propria affidabilità, nessuno vuole perdere i soldi e le parole non bastano, gli strumenti giusti sono i bilanci certificati e il fair-play finanziario. La strada classica è quella di una società per azioni ed un azionariato diffuso, un’alternativa interessante che sta già funzionando bene in Italia… Leggi il resto »