GROTTAMMARE – Un appuntamento oramai consolidato e di vasto interesse: domenica 22 maggio si è conclusa la rassegna sulle fonti rinnovabili “Nuove energie”, manifestazione ricca di idee e spunti innovativi promossa dal comune di Grottammare.

L’ultima giornata è stata dedicata all’edilizia sostenibile. La costruzione della casa è da sempre una problematica molto sentita dagli italiani, questa esigenza che spesso racchiude il sogno di una vita, di recente, si è trovata a doversi confrontare con un mercato “drogato” da bolle speculative che ha reso i prezzi delle abitazioni inavvicinabili per molte famiglie. Il “problema casa” non è solo legato agli alti costi di costruzione ma anche alla sicurezza delle abitazioni, all’esigenza di risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente. A tutto questo l’edilizia sostenibile cerca di dare delle risposte pratiche e innovative che rivalutano le priorità e rimettono l’individuo al centro dell’attenzione.

Una politica di costruzione che mira più al recupero e all’ottimizzazione delle costruzioni già esistenti piuttosto che alla cementificazione del nostro già scarso territorio. Se si pensa che in Italia ogni anno vengono edificati 700 chilometri quadrati di terreno, pari all’estensione dell’intero comune di Grottammare, ci si rende conto che il nostro futuro dipende molto da scelte politiche che siamo chiamati a fare oggi.

Risposte innovative e soluzioni creative sono state presentate dai qualificati ospiti del convegno, una carellata di esperienze concrete che potrebbero cambiare la concezione dell’edilizia abitativa a cui siamo abituati.

A partire dal progetto Itaca, con forza voluto dalla Regione Marche che va a misurare la qualità degli edifici, attribuendo dei punteggi in base a tutta una serie di parametri: materiali di costruzione che provengano da fonti rinnovabili, vicinanza degli edifici a fermate di mezzi pubblici, capacità di risparmio energetico. “Tanto più alto è il punteggio che una casa ottiene tanto maggiori saranno le possibilità che la regione possa concedere dei finanziamenti ai costruttori”, così ha presentato esempi pratici di recuperi e di contributi mirati, Silvia Catalino, esperta del protocollo Itaca.

È seguita poi l’interessante e quasi favolistica relazione di Lucio Cimarelli, che ha illustrato il progetto “la casa possibile”; una casa che verrà fatta in autocostruzione dai suoi futuri abitanti, diretti e aiutati da tecnici specializzati. Il Comune di Senigallia, che si è fatto promotore dell’innovativa esperienza, ha cercato di dare una risposta a un’esigenza molto sentita dai suoi abitanti: quella di non riuscire ad avere una casa di proprietà in un comune che ha una forte vocazione turistica, come Grottammare e San Benedetto, e proprio per questo motivo vede i costi delle case altissimi, spesso proibitivi per gli autoctoni. Così l’Ente ha sposato la proposta del consorzio di Solidarietà che, con l’apporto manuale dei futuri abitanti dell’immobile ha abbattuto i costi di costruzione; infermieri, carabinieri, poliziotti e commercianti si sono trovati uniti con i “cappelli da muratore” e nel prossimo mese di giugno inizieranno a costruire la loro casa. “Tutte queste persone” ha spiegato Cimarelli “per un anno, rinunceranno alle loro ferie e alle loro giornate di festa perché saranno impegnate nel cantiere”. “Il sacrificio che gli verrà chiesto è grande” ha proseguito il relatore “ma il beneficio che ne trarranno sarà, enorme. Il costo della casa in autocostruzione sarà di 1.400 euro al metro quadrato a fronte di prezzi di mercato che non sono mai, nel nostro comune, al di sotto di 3.500 euro al metro quadro”. Accanto ad un risparmio grandissimo gli autocostruttori porteranno a casa un’esperienza di vita unica, ed è anche su ciò che si fonda l’idea di questo tipo di edilizia. La costruzione delle relazioni umane che fa da fondamenta e cementifica il complesso residenziale.

“Anche nella città intelligente, “smart city”, l’individuo è il fulcro attorno a cui ruota lo sviluppo edilizio del territorio” così ha esordito Francesco Gaspari, presidente di Restart, nella presentazione di Ascoli21. “Ascoli21, o la cosiddetta città del futuro, è un progetto complesso e fortemente innovativo, che parte dall’esigenza di recupero dell’area della ex Sgl Carbon ad Ascoli e approda a una città futuristica immersa in un parco in cui le costruzioni saranno completamente integrate con l’ambiente circostante”, queste le affermazioni di Gaspari, “ma non si tratterà solo di social housing, nel nuovo complesso ci sarà anche un polo di ricerca e sviluppo che potrebbe fare da motore per la creazione di nuove imprese e aiutare quelle già esistenti”. “Il progetto è complesso e ci vorrà la partecipazione di tutta la comunità se si vorrà realizzarlo”, è l’appello che Gaspari fa a tutti gli attori del territorio ascolano: dalle istituzioni, al mondo dell’associazionismo, ai singoli cittadini.

La partecipazione è dunque la sfida del futuro, perché le belle idee non restino sulla carta tutti debbono contribuire a farle diventare realtà.