Elezioni. Circa quattrocentotrenta candidati, un’enormità per San Benedetto ma questo è già stato detto né mi va di ripetere i motivi di tanto amore per la politica che, invece, non si avverte affatto in periodi diversi da quelli elettorali. Il disamore per la politica è così evidente che la folla di candidati non può proprio metterlo in dubbio. Magari da adesso in poi tutto cambia con i sconfitti che non ci stanno e vogliono arrivare più preparati al 2016 e i vincitori che provano a cambiare registro, a partire da una maggiore compartecipazione del popolo che è tanto “coccolato” adesso, quanto emarginato dopo ogni elezione. “Passata la festa gabbato lo santo“, è un detto che ben si addice a questa realtà.

Credo però che saranno molti di più rispetto a prima quelli che, delusi, continueranno a seguire le vicende politiche cittadine, rispetto a quelli che, entrando in Consiglio Comunale potranno “cambiarla da dentro” come racconta una vecchia favola che non si è… mai avverata. Tra i possibili vincitori la speranza che entri un consistente numero di giovani è però praticamente nulla. Come dice il lettore Peppe Giorgini:

Ma la Bindi quanti anni ha… non è ora che appenda le scarpe al chiodo e lasci il campo ai giovani, come dovrebbero fare anche Dalema, Fassino, Bersani etc. E soprattutto dovrebbe essere giunto il momento che il PD ritorni un partito per la gente (come lo era tanti e tanti anni fa, (e per questo che io lo votavo) che faccia gli interessi della gente, che renda conto alla gente invece cosa è (ora) un partito senza identità, un partito di sbandati, un partito diviso da correnti diverse di potere secondo il momento e le situazioni.
Chi non ha capito ancora questo, è perchè radicato a ideologie del passato (lo vedo nella mia Agraria) che non sono più replicabili, e queste vecchie ideologie dovrebbero essere “derattizzate”, per poi poter iniziare un nuovo corso con nuovi volti, con nuova gente, con nuove idee, molto distanti da quelle della destra e invece adesso dov’è la differenza come dice Grillo PD meno ELLE… questa è l’unica differenza
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Se non sbaglio, nel Partito al quale Giorgini fa principalmente riferimento, di giovani non ne vedo. Forse uno ma non faccio nome per ragioni evidenti.