Prendo spunto da una lettera inviateci da un nostro lettore ultra ottantenne (G. Anelli): “Bipolarismo, un modo di fare politica in maniera qualunquistica che va rigettat. I partiti veri sono: DC, PSI, PCI, PSDI, PLI, PRI e Partito Radicale. Questi sono i partiti che hanno operato in Italia e che devono tornare a dirigere il Paese come hanno utilmente fatto prima dell’invenzione del bipolarismo. E’ dalla base delle sezioni locali che vanno discussi i problemi sociali ed economici affinché i cittadini veramente detentori del potere possano raccogliere la volontà del popolo negli interessi di tutti ed in particolare dei più deboli”.
Concetti che non fanno una grinza ma con una piccola annotazione: i partiti hanno perso da diversi anni la P maiuscola ora sono esclusivamente centri di potere ove non si discute più ma si curano esclusivamente gli interessi di piccole cerchie.
Lo stesso apparente abbandono del bipolarismo nelle elezioni locali non è frutto della voglia di tornare a quel passato che Anelli auspica ma di un confuso interesse e di una smodata ambizione (con qualche eccezione) che parte, non da una serena pre-discussione sui temi più importanti, ma dall’imperativo “Sì, ma il candidato sindaco lo faccio io”. I Partiti di una volta (prima del 1960, onde evitare fraintesi) sono stati sostituiti dal federalismo ad personam
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Caro Direttore, questo nostalgico rimpianto dell I Repubblica ante 1960 ci fa comprendere quanto siano state dannose per il paese le generazioni post-’68. Prima rivoluzionari mossi da ideologie bocciate dalla storia e colpiti dalla caduta del loro mito si sono rifugiati in una gestione del potere molto “radical chic” ma poco efficace e quantomeno efficiente. Senza risultati tangibili il potere si mantiene solo con ammaliante carisma o con studiate clientele. Ora ritirar fuori concetti politici di 50 anni fà mi sembra azzardato poichè il contesto è palesemente cambiato: c’è sempre un’Italia da rifare ma questa volta non è stata distrutta… Leggi il resto »
Caro Alessandro,
il nostalgico rimpianto di un ottantenne va visto nel senso che i partiti politici negli ultimi sessantanni hanno subito una degenerazione che sta portando (ha portato) ad una dittatura… “democratica”. Tutto qui. Senza togliere nulla alle altre tue considerazioni che sono altrettanto opportune ma non in tema con il mio disappunto che era molto meno complesso.