Dal settimanale numero 869 del 2 maggio

GROTTAMMARE – Dopo la nostra inchiesta e la polemica riguardante il “Cabaret Amoremio”, ecco le opinioni Enrico Piergallini, assessore alla Cultura, con il quale affrontiamo le questioni sollevate da Valter Assenti e dai commentatori di Riviera Oggi.it.

Fra le tante critiche giunte alla nostra redazione, la prima è che da qualche anno lo spazio dei concorrenti è stato ridotto a favore degli illustri ospiti

“Affermazione non proprio corretta. Addirittura da tre anni a questa parte, sotto richiesta dell’associazione Lido degli Aranci, abbiamo spalmato le selezioni in tutto il territorio italiano, non solo a Grottammare. In questa maniera abbiamo permesso ai concorrenti di partecipare numerosi, non obbligandoli a venire nella nostra città. In più, abbiamo aumentato il premio per rendere più accattivante il concorso. Con il Cabaret tour, ogni anno richiamiamo i concorrenti premiati proprio sul nostro palco, come ospiti. È ormai impossibile disgiungere un festival dagli ospiti di dichiarata fama. Basti pensare a Sanremo, dove l’auditel si incrementa proprio grazie a personaggi famosi. Ebbene da noi gli incassi aumentano anche grazie alla partecipazione della Dandini o Iachetti”.

Alcune polemiche si riferiscono all’ordine di apparizione fra concorrenti e ospiti

“La struttura è rimasta invariata. La scaletta si adatta ai grandi festival di Cabaret”.

Ha mai pensato di trasformare il Cabaret Amoremio in un format televisivo?

“Certamente, ma il costo del Festival aumenterebbe a dismisura. Le riprese, l’audio, l’intero allestimento da rifare… Poi alcuni ospiti famosi hanno contratti con le tv: ad esempio Iachetti e Max Giusti, l’anno passato lavoravano per due programmi di reti concorrenti, come si potrebbe vendere l’eventuale format del cabaret alla Rai piuttosto che a Mediaset ed avere tutti e due i concorrenti? A meno che non si paghino i diritti all’emittente con un ulteriore aumento dei prezzi. A che pro?”

Altre considerazioni riguardano il periodo in cui si svolge il festival, a cavallo tra luglio e agosto. Un periodoin cui i turisti già ci sono. Andrebbero attirati con iniziative del genere, ma in altri periodi dell’anno…

“Il festival si svolge all’aperto, da qualche anno a questa parte nel Parco delle Rimembranze, non essendo Grottammare ancora dotata di una struttura che possa contenere il gran numero di spettatori. Se spostassimo l’evento in periodi di bassa stagione, si rischierebbe di più la pioggia”.

Ma per alcuni il festival dovrebbe essere anche una promozione turistica

“Il cabaret per noi è un momento di accoglienza, non di promozione turistica. Rendiamo piacevole la permanenza dei villeggianti, con degli spettacoli all’insegna del divertimento”.

E riguardo la divulgazione dell’evento? Alcuni la definiscono un po’ carente e limitata ai paesi limitrofi di Grottammare

“Ma se il festival ha fatto il pieno, vorrà pur dire qualcosa. Oltre settecento abbonamenti per l’edizione del 2010, quando in media negli anni passati si restava intorno a duecentocinquanta. Mai come in questi ultimi anni il Cabaret ha vissuto un periodo felice. Sono aumentati gli spettatori la qualità degli spettacoli e gli incassi che coprono il 50% della manifestazione. La promozione esiste e come. Da circa sette anni a questa parte la biglietteria è diventata telematica, a parte l’acquisto su internet, si può prenotare il posto in quindici biglietterie da Ancona a Pescara. Poi abbiamo ampliato il giro di affissioni dei manifesti di grandi dimensioni (6×3)”.

Come mai il compenso del direttore artistico, Pepi Morgia, non fa parte del capitolo di spese del Cabaret, ma in quello di “Grottammare Festivals”?

“Il servizio di consulenza che Morgia rende a Grottammare non è limitato al Cabaret ma anche all’evento “Piazza bella Piazza”. Mi piace sottolineare che grazie alla garanzia di un direttore artistico del suo calibro, abbiamo potuto chiamare ospiti come la Dandini, Covatta e lo stesso Iachetti. Ribadisco il fatto che il festival imploderebbe su se stesso se non ricorresse a professionisti. Grazie al loro credito e ai loro contatti, diamo lustro alla manifestazione”.

E se il festival ritornasse ai grottammaresi?” Lo propone, con una frase emblematica Valter Assenti del Lido degli Aranci

“Ma il il cabaret è di Grottammare! Ad occuparsene sono l’Ufficio Cultura e il Lido degli Aranci. In più la maggior parte dei servizi sono svolti da grottammaresi. Se l’iniziativa funziona tutta la città deve esserne contenta. L’Amministrazione comunale cercherà di fare in modo, che questa risorsa resti un’eccellenza di cui andare fieri”.

Ma perché, gli associati del Lido degli Aranci, ideatori dell’evento e grandi conoscitori di Cabaret, tanto da fare selezioni in tutta Italia non fanno parte della giuria per le finali?

“Perché solitamente chi organizza un festival non fa parte della giuria. Sarebbe poco elegante. Non ne fanno parte né il sindaco Luigi Merli o Pepi Morgia, né quantomeno io”.

Qualcuno ha avuto da ridire sugli inviti e i “soliti posti vuoti in prima fila”…

“Attualmente la media di persone invitate ogni anno, è di 120 a serata: rappresentanti di enti locali, sponsor, giurati e giornalisti. Come da prassi. Unica differenza è che noi organizzatori, ci accertiamo della presenza dell’ospite, dove è possibile, per evitare poltrone vuote. In più preghiamo gli invitati di contribuire, magari con la somma corrispondente al biglietto, al progetto per la popolazione del Sarhawi”.

Certo che la riduzione da tre serate ad una sola ha provocato un polverone. Come mai non avete pensato ad aumentare il costo del biglietto?

“Abbiamo optato per l’unica soluzione possibile ai tagli del Governo, purtroppo nessuno fa miracoli. Rispetto al 1999, 12 anni fa, da quando per il cabaret il Comune, da solo, stanziava più di 100 milioni di lire, la cifra che possiamo impegnare oggi è alquanto ridotta (attualmente di 28 mila euro). Piuttosto che annacquare lo spettacolo, spalmandolo su tre serate, abbiamo puntato sulla qualità. Per quanto riguarda un eventuale aumento del biglietto, faremo del tutto per contenere i costi, tenendo conto delle esigenze degli spettatori. La nostra è stata una scelta necessaria, coraggiosa e responsabile”.

Il suo rapporto futuro con il “Lido degli Aranci” e soprattutto Valter Assenti?

“Rimane la reciproca stima e l’amicizia con Valter, di cui apprezzo sempre i consigli. Diverso è l’atteggiamento, per assenza di progettualità e per ottenere maggiore visibilità, di chi ha strumentalizzato il pensiero di un cittadino”. (L’assessore si riferisce ai commenti dell’associazione La formica sul nostro sito online e del cartellone posto in piazza Pericle Fazzini)

Cosa consiglia al cittadino che volesse esprimere, in futuro, il proprio pensiero, riguardo al festival dell’Umorismo?

“Sono disponibile con chiunque volesse affrontare un discorso anche pubblico sul Cabaret, per approfondire la faccenda”.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge per il futuro?

“Trasmettere Cabaret Amoremio luccicante e funzionante ai prossimi amministratori e alle future generazioni. Come gli altri hanno fatto con noi”.