Osama bin Laden. Al sol pensiero delle tantissime persone innocenti che hanno perso la vita con l’abbattimento delle torri gemelle, al pensiero di quei terribili momenti in cui i viaggiatori degli aerei si stavano avvicinando agli “ostacoli” e a quelle persone che da altezze incredibili si gettavano dalle finestre per non morire arse vive, l’uccisione di Bin Laden, che ne fu la causa, mi appare cosa giusta e necessaria.

Non riesco però a gioire per un evento comunque tragico deciso egualmente a mente fredda come fu per l’attentato alle torri. Nessuno infatti ha scritto o parlato di legittima difesa ma di un agguato preparato a tavolino. Credo quindi che gli Stati Uniti abbiano fatto due gravi errori, il primo quello di averlo ucciso quando lo potevano catturare (nessuno ha mai detto che sono stati costretti ad ucciderlo), il secondo di trasformare una “morte causata” in un evento gioioso. Anche se stavolta il solito decisionismo americano ha barcollato sulla decisione di pubblicare o meno le foto del cadavere.

E’ vero che negli States esiste la pena di morte ma non è la stessa cosa anche perchè gli stessi parenti delle vittime dei detenuti  solitamente non fanno salti di gioia. Dico per primo che tutte queste mie considerazioni sono molto opinabili oltre che contestabili con ragionamenti altrettanto validi e legittimi, ma un paese civile come gli Usa non può ripagare un pluriassassino con la stessa moneta come se fosse tornato ai tempi del Far West. O copiare l’Iran che in questi primi quattro mesi del 2011 ha impiccato 150 persone tra le quali minorenni subito dopo il reato e con processi men che sommari.

Comunque da cristiano praticante il mio parere è molto vicino a quello espresso in un commento dal lettore “Massimo”: «In un’occasione come questa si dovrebbe alzare la voce e sostenere il principio per cui noi uomini non abbiamo il diritto MAI di togliere la vita ad un altro uomo. Non siamo noi ad avergliela data, non abbiamo il diritto noi di decretarne la fine». Ma chi non crede perché dovrebbe comportarsi diversamente? Giusto, ipocrisie a parte.