SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il primo stralcio dei lavori per la messa in sicurezza del Paese Alto di San Benedetto avranno termine a metà giugno: questo è quanto comunica l’Amministrazione Comunale in riferimento ai lavori in corso da settembre 2010, per un importo di 764 mila euro, ottenuto dal ministero delle Politiche ambientali alla fine del 2007.

In piazza Sacconi, intorno alla Torre dei Gualtieri, è stata quasi completata la nuova pavimentazione, sotto alla quale sono state disposte nuove condutture, per raccogliere le acque bianche dividendole dalle acque nere, e realizzare regolari allacci alla conduttura fognaria comunale. In pratica lo stesso intervento di bonifica, che è poi stato condotto lungo via Voltattorni e parte di via Rossini, che è in corso di completamento.

Tutti i dettagli sono stati illustrati mercoledì 4 maggio nel corso di un incontro pubblico che si è svolto presso la scuola elementare “Marchegiani” in via Peppino Impastato, al Paese Alto, con la partecipazione di alcune decine di cittadini e membri del comitato di quartiere. Presenti anche il sindaco Gaspari, l’assessore all’Ambiente Canducci, l’architetto Giuseppe Guerrieri, progettista e direttore dei lavori, l’ingegner Enrico Offidani del settore “Progettazione opere pubbliche” del Comune, responsabile del procedimento.

Nel corso dell’incontro, in particolare, è stato spiegato che i lavori si svolgono sotto la sorveglianza delle Sovrintendenze dei Beni Archeologici e dei Beni Culturali di Ancona. La prima per analizzare di volta in volta tutti i reperti emersi , porzioni di anfore romane in piazza Sacconi e un pezzo di muro di cinta di quello che doveva essere il “Castello di San Benedetto” all’incrocio tra la via Voltattorni e la via Case Nuove. La seconda per lo studio del disegno architettonico e dei materiali impiegati nel rifacimento della pavimentazione. I lavori in corso al Paese Alto, da sempre attesi, prevedono un secondo finanziamento, di 500 mila euro, già assegnato al Comune di San Benedetto, ma non ancora erogato dal ministero delle Politiche Ambientali.

L’Amministrazione comunale ritiene tuttavia che questi fondi dovrebbero arrivare, dal momento che la zona del Paese Alto è stata classificata “a rischio idrogeologico”, motivo per cui al completamento di ogni stralcio potrebbe essere erogato un ulteriore finanziamento, fino a copertura dei sei milioni di euro originariamente richiesti per un intervento “risolutivo” dei problemi di dissesto idrogeologico determinati dal crollo delle cavità sotterranee, in parte imputabile alle infiltrazioni d’acqua anche derivanti dal cattivo funzionamento delle condutture fognarie e dalla presenza di scarichi non correttamente allacciati alla fogna nera, ovvero quegli interventi realizzati in piazza Sacconi e nelle vie citate, bonificando letteralmente la zona.