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intervista Pier Paolo Flammini, riprese e montaggio Maria Josè Fernandez Moreno
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si chiama “L’inizio del buio” e il titolo volutamente oscuro nella rappresentazione metaforica è sintomatico dei temi in esso trattati. Walter Veltroni, ex segretario nazionale del Partito Democratico, durante una intervista concessa al conduttore della trasmissione de La7 “Niente di personale”, Antonello Piroso, si è lungamente soffermato sulla sua nuova fatica letteraria che ha per tema due eventi accaduti trent’anni fa: la morte del piccolo Alfredino Rampi, caduto in un pozzo della campagna di Vermicino, e il rapimento e quindi l’omicidio di Roberto Peci, sambenedettese, fratello innocente di Patrizio Peci, il primo pentito delle Brigate Rosse che si vendicarono con lui attraverso un’atroce omicidio.
“Il libro uscirà l’8 giugno prossimo” ha affermato Veltroni. Una data non casuale: Alfredino Rampi cadde nel pozzo artesiano che lo avrebbe restituito morto mercoledì 10 giugno 1981, alle ore 19 (morì poi il 13 giugno). “Lo stesso giorno, alle stesse ore, un commando di Brigate Rosse rapì Roberto Peci”, che poi fu mantenuto sotto sequestro fino al 3 agosto 1981, quando venne barbaramente ucciso e l’assassinio venne filmato dal brigatista Giovanni Senzani. Per Veltroni il legame tra i due fatti è evidente: il grande dispiegamento mediatico per la vicenda di Alfredino, “con la diretta televisiva che iniziò venerdì alle ore 13 e si protrasse per tutta la notte”, e il “primo rapimento mediatico, con la richiesta dei terroristi di mandare in onda sulla Rai un filmato con l’interrogatorio di Roberto Peci come condizione della sua liberazione”.
Due eventi contemporanei e tragici, “ma da quel 10 giugno 1981 qualcosa nel nostro mondo è cambiato“.
Incalzato dalle domande di Piroso Veltroni, che sarà a San Benedetto il prossimo 9 maggio, giornata dedicata alle vittime del terrorismo e nella quale sarà dedicata una via a Roberto Peci, ha aggiunto: “Quelli erano periodi difficili, si veniva da anni delicati, andare in un cinema, o in una piazza piuttosto che un’altra poteva segnare una vita per sempre a causa della violenza diffusa. Ho parlato molto coi familiari sia di Alfredino, sia di Roberto Peci”. Piroso ha aggiunto di aver chiesto alla figlia, Roberta Peci, di essere ospite della sua trasmissione.
“In questo paese è successa una cosa strana, hanno parlato più i terroristi che le vittime della violenza, quindi ho sentito il dovere di dare voce a chi quella violenza l’ha subita”, ha concluso l’ex sindaco di Roma.
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