per vedere il video clicca sulla destra e attendi 10 secondi per il caricamento dello spot. Intervista Pier Paolo Flammini, riprese e montaggio Maria Josè Fernandez Moreno

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “San Benedetto per noi equivale alla Milano delle Marche”: concordano, Italo Bocchino, capogruppo dei deputati di Futuro e Libertà, e l’onorevole ed economista marchigiano Mario Baldassarri, nel definire la sfida elettorale sambenedettese strategica, nell’ottica della regione.

“Questa è una situazione perfetta – spiega Bocchino durante la cena elettorale al ristorante Il Pescatore – Perché abbiamo una destra e una sinistra litigiose, e un terzo polo che è la vera novità politica di queste elezioni, innervato di liste civiche e di giovani, con un candidato che arriva dal mondo delle Piccole e Medie Imprese che sono il fulcro della nostra economia e del modello marchigiano. Noi ci impegniamo sul programma e sull’affidabilità di Calvaresi, gli altri invece stanno a discutere se Berlusconi è un santo o un mafioso, per noi né l’uno né l’altro, è semplicemente un Presidente del Consiglio che è venuto meno agli impegni presi con gli elettori”.
Bocchino ha citato alcune cifre: “Abbiamo detto giù le tasse, e invece la pressione fiscale è aumentata di 4 punti, fino al 43%; in tre anni la disoccupazione è salita dal 6 all’8,4%; la produzione industriale è scesa del 20%. E mentre noi cresciamo dell’1% l’anno, l’Europa è ripartita”.

Secondo Bocchino “il Federalismo Municipale è un inganno sulla pelle degli italiani: introduce la tassa di soggiorno, l’aumento dell’Irpef di un altro 0,4%, la tassa di scopo per giustificare altre opere cittadine”. Il contro anti-Berlusconi non si chiude: “Come possiamo essere credibili in Europa con un presidente che al mattino bacia le mani di Gheddafi, la sera sta con Putin, o con Mubarak?”. Quanto al momento politico, secondo Bocchino “ci troviamo come nel 1993: allora seguivo la campagna elettorale per Fini a Roma, e proponemmo al segretario della Democrazia Cristiana Martinazzoli un accordo per sconfiggere Rutelli. Martinazzoli si riteneva forte e candidò il prefetto di Roma, così fu Fini ad andare al ballottaggio. Perché quando c’è il momento di rottura la gente punta sul nuovo, e Calvaresi è la nuova proposta”.

Baldassarri, da parte sua, ha sviluppato un discorso più economico: “In Italia non c’è più governo e neanche opposizione. Ceroni la settimana scorsa ha proposta di modificare l’articolo 1 della Costituzione, ma Berlusconi, a fronte di tutti gli indicatori economici negativi, qualche mese fa andava ripetendo che con la modifica dell’articolo 41 tutto sarebbe cambiato…” E ancora: “Il federalismo fiscale è una delle menzogne più gravi e nasce da un inciucio tra Pd e Pdl, tra le regioni rosse di Toscana ed Emilia e Piemonte, Lombardia e Veneto. Noi del Partito Popolare Europeo chiediamo meno tasse, meno spesa corrente e più investimenti, invece il governo economico TreVisconti (dagli ultimi due ministri dell’Economia Tremonti e Visco) negli ultimi 5 anni hanno aumentato di 30 miliardi la spesa corrente, di cui l’aumento del 30% delle spese sanitarie, fatto scendere la percentuale degli investimenti sul Pil dal 4% del 2006 all’1,8% attuale”.

Baldassarri ha concluso con una proposta per la quale si sta battendo in Parlamento: “Dobbiamo fare in modo che oltre alle tre corsie dell’A14, da Porto Sant’Elpidio si irradi una autostrada che colleghi Fermo ad Ascoli e a Teramo, portandoci a Roma: dobbiamo così bilanciare la dorsale est della Penisola”.