SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Se viene dedicata una via ad un ex brigatista come Roberto Peci, credo che sia giusto anche dedicarne una al giovane che fu ucciso per errore davanti al bar Florian, sempre in quei giorni”: Bruno Gabrielli, candidato sindaco per il Pdl e il centrodestra, al termine dell’incontro al PalaRiviera che ha visto anche l’intervento telefonico del Premier Berlusconi, ha chiesto “di ridare a tutti la giusta memoria per chiudere quel periodo turbolento della nostra città, pieno di odio”.

Il sindaco Gaspari, infatti, dedicherà una via a Roberto Peci (tra il lungomare di Porto d’Ascoli e via dei Mille) il prossimo 9 maggio. Sicuramente la figlia di Roberto, Roberta Peci, contesterà le parole di Gabrielli perché anche di recente disse: “Mio padre non era un brigatista, ma ancora viene sbrigativamente percepito come tale”. Dal documentario “L’infame e suo fratello” di Luigi Maria Perotti si fa riferimento al fatto che “nel 1975 Roberto Peci entrò a sua volta (dopo il fratello Patrizio, ndr) nel comitato sambenedettese delle Brigate Rosse ma, non essendo propenso alla violenza, ne fuoriuscì quasi subito“.

Meno conosciuta e anzi da molti persino dimenticata è invece la tragica vicenda di Vincenzo Illuminati, ucciso in quei giorni. Il 26 luglio 1981 agenti di polizia in borghese appostati sotto l’abitazione di Roberto Peci, uccisero infatti Vincenzo Illuminati che, in compagnia della fidanzata, non si era fermato all’alt temendo di avere a che fare con dei banditi, mentre a loro volta i poliziotti pensavano di aver trovato un complice dei brigatisti rapitori di Roberto.

Per il resto, l’incontro del Pdl ha pressoché ribadito due priorità: convincere gli indecisi a recarsi alle urne ed evitare che i voti del bacino di centrodestra confluiscano nel Nuovo Polo di Marco Calvaresi. Timori legati al precedente di cinque anni fa, quando le guerre intestine favorirono il trionfo di Gaspari già al primo turno.

“Si tratterebbe di una preferenza inutile, data a vuoto”, avverte il Presidente della Provincia, Piero Celani, che non rinuncia a sputare veleno contro il nemico storico Amedeo Ciccanti: “E’ un film già visto, come è possibile farsi intortare ancora una volta? E’ una forza senza sponde che al ballottaggio si offrirà al miglior offerente”.

L’obiettivo preferito dell’onorevole Carlo Ciccioli rimane invece il primo cittadino uscente: “Ho visto un camioncino con suo faccione stampato. Dice di pensare al futuro (riferimento allo slogan Per un futuro più sicuro, ndr), ma con lui non esiste futuro. Ha già combinato un disastro. Siamo certi che a San Benedetto avverrà il cambiamento con il ritorno ad una buona amministrazione”.

In prima fila pure il coordinatore regionale del Popolo della Libertà, Remigio Ceroni, che non rinuncia a togliersi numerosi sassolini dalle scarpe: “La sinistra è talmente aggressiva che si rischia la vita. Preferisce attaccare le persone anzichè le idee”.