TERAMO – E’ in gravi condizioni il carabiniere teramano Antonio Santarelli, 43 anni, aggredito insieme al collega Domenico Marino, 34 anni di Caserta, da quattro giovani fermati a Sorano (Grosseto) per un controllo all’alcoltest.
I due militari lunedì mattina stavano controllando la zona nei pressi del fiume Fiora, dove da tre giorni era in corso un rave party. Essendo l’area privata, non si era potuto vietare la manifestazione, ma erano stati comunque intensificati i controlli alla circolazione stradale lungo le strade limitrofe.
Santarelli e Marino verso le 10,30 fermano una Renault Clio con a bordo 4 giovani: tre minorenni e un diciannovenne alla guida, Matteo Gorelli. Il conducente viene invitato ad effettuare la prova dell’alcoltest a cui risulta positivo (0,86 g/l). Essendo neopatentato, i carabinieri gli spiegano che dovranno provvedere al ritiro del documento. A questo punto scatta l’aggressione da parte del gruppo nei confronti dei due militari, colpiti con calci e pugni e con un paletto preso da una recinzione sul posto. Santarelli viene raggiunto da numerosi colpi alla nuca, per i quali ora è in pericolo di vita. Il collega, invece, colpito in pieno volto, rischia di perdere un occhio.
Dopo il pestaggio i quattro fuggono ma una pattuglia che sopraggiunge li vede e scatta l’inseguimento. I Carabinieri sparano alcuni colpi alle ruote, determinanti per far fermare l’auto. I giovani, scesi dal veicolo, tentano di aggredire anche i militari sopraggiunti ma vengono bloccati ed arrestati. Condotti al Comando di Pitigliano, appaiono impassibili, ed affermano: “abbiamo perso la testa, non abbiamo saputo controllarci”. Il diciannovenne è stato condotto nel carcere di Grosseto, mentre gli altri tre, una studentessa di 16 anni, un barista e un carrozziere entrambi di 17 anni, sono stati accolti in una struttura minorile di Firenze. Tutti e quattro dovranno rispondere di duplice tentato omicidio.
Santarelli è stato sottoposto nella giornata ad un intervento chirurgico all’ospedale Le Scotte di Siena e al momento lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione. Sposato, ha un figlio di 13 anni. Sulla vicenda è intervenuto anche il il Ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha definito il pestaggio “un atto vile”. Unanime sdegno è stato espresso anche dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa.
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Che vergogna sti ragazzi, che vergogna…
Viviamo in una società ormai senza valori e rispetto!!!!!Ma come può succedere una cosa del genere??????
Poveri Carabinieri che fanno loro doveri vengono conciati in questo modo???
E’ una vergogna , 4 giovani aggressori devono essere puniti sono pericolosi per la società!!!!
Prego per 2 Carabinieri che guariscono al più presto, sono vicino a loro con pensiero!!!
Sarac
ma perchè non hanno usato la pistola di ordinanza???…almeno per difendersi e impaurire questi mascalzoni.
Ma quale impaurire??
Per sparargli alle gambe!!
50 anni di galera ai ragazzi, ed un grandissimo in bocca al lupo ai Carabinieri. …Dai, che ce la fate!!
Ci credo che nn hanno sparato….passavano il triplo dei guai di quello che passeranno i ragazzi!!!è come quello che in casa propria trova un ladro che gli porta via i propri beni derivati da lavoro e sudore e nn può fare nulla perchè sennò si rovina la vita…ma il delinquente potrà tranquillamente continuare a rubare!!!in bocca al lupo ai Carabinieri!!