SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ quello di Via Pizzi per San Martino l’incrocio stradale sambenedettese più pericoloso, con ben 33 incidenti totalizzati nel quinquennio 2004-2009. Il dato emerge dalla relazione messa a punto dagli ingegneri Cesare Buonfigli ed Andrea Ottinetti, che hanno raccolto la situazione dell’incidentalità del 2009 (periodo più recente a disposizione), confrontandola a quella degli anni precedenti. “La ricerca – avvertono – sarà ospitata sul Bollettino Ufficiale Municipale, ci vogliono mesi e mesi per caricare tutte le cifre, il ritardo è quindi normale e giustificato”.
Sul podio delle intersezioni a rischio salgono pure quella di Via Roma per via San Martino (con 32) e quella di Via Pizzi per Via Calatafimi (27), seguite dal bivio Viale De Gasperi-Via Asiago, a quota 25. Numeri preoccupanti che in alcune zone della città sono stati abbattuti dall’innesto di rotatorie che, sempre nel 2009, hanno ospitato solo il 5% dei sinistri. “Le tipologie più frequenti degli incidenti sono quelle frontali laterali per via della mancata precedenza e la fascia d’età più coinvolta è quella degli over 65 con 99 casi rilevati dalle Forze di Polizia”, spiega il Comandante della Polizia Municipale Giuseppe Coccia che con soddisfazione rileva come i giovanissimi non dominino questa particolare classifica: “Dietro ci sono i 42-45 enni con 67, mentre i 18-21enni ne hanno generati 59”.
Il 7,5% degli incidenti ha inoltre visto protagoniste le biciclette: “C’è stato un incremento, ma in un certo senso è positivo – afferma l’assessore ai Trasporti, Settimio Capriotti – perché testimonia che l’uso di quel mezzo è in netta crescita”. Così come c’è da essere relativamente ottimisti per l’aumento del numero dei feriti (da 463 a 466), se associati al contemporaneo calo degli incidenti stessi (dai 376 del 2008 a 353): “Vuol dire che sono di più i trasportati e che si viaggia con più persone in auto”.
Da segnalare infine la percentuale degli incidenti per abitante che a San Benedetto doppia addirittura la media nazionale (0,28 in Italia e 0,74 in Riviera), a riprova di quanto i nostri percorsi siano trafficati da mezzi extraresidenziali.
STATALE 16 “Con 586 incidenti e 6 morti dal 2004 al 2009, il tronco della Statale 16 (da confine a confine, ndr) resta il tratto più caldo in assoluto”, ha concluso Coccia.
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Non credo che il rapporto numero di incidenti su residente possa essere letto semplicemente come conseguenza del traffico extraresidenziale: questa semplificazione compromette la possibilità di individuare le possibili solizioni alla limitazione del fenomeno della incidentalità. Andrebbe anzitutto eliminata dal numeratore del rapporto quella componente attribuibile al fenomeno che in assoluto determina la crescita del traffico extraresidenziale. E’ noto che questo fenomeno è il turismo balneare che, altrettanto noto, si concentra nei mesi estivi. La soluzione è quindi una analisi per mese del fenomeno. La seconda componente del traffico extra è non stagionale dunque va eliminata con una differente strategia: si… Leggi il resto »