SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alla fine sono rimasti soltanto loro, a sventolare la bandierina (vera o virtuale) dei “giovani”, forse un po’ retorica categoria del politichese italiano: parliamo della lista “Giovani per Calvaresi sindaco”, in appoggio al candidato del Nuovo Polo Sambenedettese, che, dopo le esclusioni (almeno fin qui) di Italia che Vorrei e della lista di giovani a supporto di Bruno Gabrielli, candidato sindaco del Pdl.

“Come lista civica abbiamo una visione orizzontale – spiega la capolista Erika Basili – Non siamo un potenziale pacchetto di voti, ma una richiesta di partecipazione politica senza condizioni, che ha trovato in Marco Calvaresi la persona adatta. Non mi piace criticare le scelte del passato, per quanto riguarda il futuro vorrei che il Comune avesse sensibilità anche per la formazione culturale dopo gli studi”. Sulla questione del divertimento la Basili precisa che “occorre attenzione anche da parte delle istituzioni, senza però iniziative che siano troppo bacchettone, altrimenti c’è il rischio di trovarsi isolati”.

“Soltanto noi abbiamo aperto in maniera tanto lineare ai giovani – spiega Calvaresi – Mi ha fatto ridere il Pd quando ha detto che non ha candidato giovani per non bruciarli… Noi agiamo in maniera diversa, vogliamo rompere completamente gli assetti di potere esistenti”. E sempre indirizzato a Gaspari: “Checché ne dica il sindaco, 500 candidati e tanti potenziali sindaci sono sintomatici che il governo della città non è stato ben gestito. Altrimenti io per primo non mi sarei candidato”. Invece sulla questione delle liste al momento escluse dalla campagna elettorale, nonostante il referente politico del Nuovo Polo, l’onorevole Amedeo Ciccanti, abbia espresso una opinione circa la presunta incapacità del centrodestra, Calvaresi afferma che “non mi rallegro, anzi, auspico che queste liste siano riammesse in modo che la competizione sia leale. Noi vogliamo andare al ballottaggio per sconfiggere questo sistema clientelare, e per questo puntiamo tanto ai giovani”.