E’ già tempo di analisi. Continueremo a farle fino al giorno in cui sarà consentito. Allo stato attuale i candidati ufficiali alla carica di sindaco sono: Gabriele Franceschini, Bruno Gabrielli, Mario Narcisi, Marco Calvaresi, Giovanni Gaspari e Daniele Primavera.
Una premessa è d’obbligo, nella valutazione mettiamo in primo piano, oltre al curriculum e quindi ai motivi per cui i candidati si ritengono in grado di amministrare in prima persona una città come San Benedetto del Tronto, i seguenti punti:
a-la trasparenza al mille per mille di tutte le decisioni della giunta, previa immediata comunicazione agli organi di stampa dell’ordine del giorno e delle conseguenti decisioni nei minimi particolari
b-la certificazione di tutte le promesse che dovranno essere esposte in maniera chiara e comprensibile con data di inizio e tempo di realizzazione, con un margine di sei mesi. Immediate dimissioni se le promesse non avranno rispettato i termini stabiliti.
c-enunciazione di rinuncia a tutte le varie società partecipate. Quando non è possibile, alla presidenza non dovrebbe andare chi si è candidato, eletto o non eletto ma un esperto esterno scelto dal Consiglio Comunale.
Ogni giorno un candidato con aggiornamenti a seguire da parte della Redazione.
Dopo Franceschini, Gabrielli, Narcisi, Calvaresi e Gaspari è la volta di Primavera. Il giovane consigliere comunale eletto nelle fila di Rifondazione Comunista ha fatto ampiamente il suo dovere nell’era Gaspari con un’opposizione vera e stimolatrice, anche se gli effetti non si sono visti. E’ riuscito anche a non perdere la pazienza quando il suo collega di Partito, Settimio Capriotti, ha preferito lasciare Rifondazione Comunista pur di non togliere al sindaco il suo apporto. E’ stato comunque instancabile e merita la stima che tanti hanno in lui.
Daniele Primavera. Purtroppo, e la cosa sembra assurda, ancora la stima non è direttamente proporzionale ai voti come dovrebbe. Le preferenze delle urne hanno un metro di valutazione diverso. Mi spiego con un esempio: se chiediamo a 100 persone un giudizio su lui e l’attuale sindaco, da cittadini metà direbbero Gaspari e l’altra Primavera, da elettori la percentuale per Gaspari salirebbe in modo consistente. Perché? Il giudizio spassionato fuori dal voto non ha ripercussioni su se stessi mentre la scelta elettorale tiene spesso conto più che altro di eventuali tornaconti personali. Per motivi facilmente intuibili e cioè che un passato da sindaco conta più di un passato da caparbio componente dell’opposizione. E’ così, anche se io continuo a dire che andando a votare non per se stessi bensì per tutta la comunità, anche il vantaggio per il singolo sarebbe superiore a lungo andare, quindi più duraturo. Senza nulla togliere o aggiungere ai due candidati che ho appena citato come esempio.
Trasparenza. Se diventa sindaco non sarà un punto fondamentale del suo programma. Per il semplice motivo che, secondo lui, la trasparenza non manca, chi vuole può sapere tutto della macchina comunale. Dimenticando che il cittadino va informato in modo chiaro e che non può trasformarsi in Sherlock Holmes.
Promesse. E’ nella condizione di non poter tradire i propri elettori dopo che per anni ha rimproverato ad altri il mancato rispetto di quanto predicato in campagna elettorale. Ma è ancora giovane per potersi arrendere e di smettere di lottare nel caso gli dovesse andar male. Altri cinque anni di opposizione potrebbero trasformarlo in un uomo di governo perché pensare oggi ad un radicale cambiamento di mentalità da parte degli elettori è una vera utopia.
Partecipate. Non ci sembra molto disponibile ad un cambiamento radicale della loro gestione o meglio alla loro diminuizione ma chiederà, nel caso diventasse sindaco, che si tenga conto delle competenze di chi dovrà assumerne la presidenza e di chi dovrà far parte del consiglio di amministrazione.
La sua mentalità “comunista” pluralista (il suo debole secondo me perché obsoleta) di ritenere più importante il numero di amministratori con opinioni diverse piuttosto che il numero stesso di opinioni lo penalizzano ma è così intelligente che pian piano capirà che, se in America bastano 10 consiglieri comunali per 200 mila abitanti, i trecento tra consiglieri e sindaci per la popolazione picena sono… un po’ troppi.
Il popolo di internet gli darà sicuramente una mano.
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Diretto’ ce’ sempre la possibilita’ di un voto “Disgiunto” alle comunali.
Te lo immagini giunta del PD IDV verdi Psi e SINDACO “DANIELE PRIMAVERA”?
che bello…
Gaspari presidente del consiglio comunale
Assessori tutti esterni:
De Vecchis urbanistica e lavori pubblici
Alessandro 84 bilancio
Marcozzi Politiche sociali e giovanili
Riego Gambini all’ambiente
Girolami”Patata” Alla Cultura
Mancini Marcella Allo sport
Che ne pensi? Un sogno Vero? Invece ci toccherà mi sa un’incubo della durata di 5 anni…. buonanotte…
Veramente simpatico e originale. Un sogno? Non so, ma sicuramente una giunta così difficilmente si potrebbe permettere di sbagliare. Le competenze ce le ha sicuramente e il ruolo di Gaspari non sarebbe affatto dimunuitivo rispetto a quello attuale, secondo me gli si addice molto. Se dovesse perdere non la riterrei per lui una retrocessione. Vedo che sono tutti assidui commentatori di Riviera Oggi tranne l’assessore allo sport che non conosco. “Quelli della cena”. Commentare su questa testata non è un pregio in assoluto o un motivo per essere nominato assessore ma certamente, chi commenta molto in modo visibile, in un… Leggi il resto »
Una domanda..che vale per tutte le liste,le firme sulle liste entro quando bisogna presentarle,quante firme servono e quante liste stanno raccogliendo le firme secondo quanto scrupolosamente la legge prescrive?cioe’ raccogliere le firme su una lista di nomi e poi depositare la lista e non depositare le firme in bianco e poi fare la lista,chissa’ se qualcuno si mette a fare un bell’esposto alla procura…e scoppia il caso come nel lazio o lombardia, dove le firme furono raccolte in maniera poco chiara…se i partiti che dovrebbero essere i primi a rispettare la legge che loro stessi promulgano, la aggirano, siamo ,… Leggi il resto »
non giudico la parte politica di Primavera perche’ faccio parte della fazione opposta
ma un plauso gli si deve perche’ non si e’ piegato ai giochini politici.
Cmq la sua coerenza è innegabile. Guardiamo i fatti. L’assessore Capriotti è rimasto assessore, quindi sulla poltrona quando il suo partito è passato, per rispetto e coerenza del mandato elettorale all’opposizione. L’assessore Sestri, vince il centro destra e fa l’assessore all’urbanistica, vince il centro sinistra e fa l’assessore ai lavori pubblici. Questi sono FATTI. Ognuno ne trae le proprie valutazioni.
Concordo con Taffoni e Papetti.
Oltre al super attak Capriotti Settimio, vogliamo dimenticare Costantini? Felicetti? Forlì?……