SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Siamo partiti con l’idea di fare un nuovo piano regolatore, ma Gaspari ci ha riproposto i Prusst in salsa moderna con il camuffamento della Grande Opera. Ci siamo ritrovati senza nulla in mano”.
Mario Narcisi, candidato sindaco per la civica “Coloriamo la Città”, boccia su tutta la linea la politica urbanistica, e non solo, di Giovanni Gaspari, sindaco uscente nella cui coalizione il Primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale civile entrò in consiglio comunale nel 2008.
“Vogliamo riproporre all’attenzione della città la necessità urgente di un piano regolatore generale, affinchè la pianificazione urbanistica avvenga all’insegna delle regole e non degli accordi di programma”.
Continua il socialista dissidente: “Ma non solo un Prg, per San Benedetto noi chiediamo un vero e proprio Piano Recuperatore, affinché si riqualifichi il patrimonio edilizio costruito male nei decenni passati, e si ristabilisca la giusta proporzione fra edificazione e servizi standard”.
Nel suo programma, Narcisi parla di “Piceno come nuova frontiera” e sostiene la necessità di creare una Associazione dei Comuni per costruire un centro intermedio fra Ancona e Pescara limitando i danni della divisione della Provincia di Ascoli.
PIANO REGOLATORE DEL SOCIALE “Coloriamo la città” propone poi uno strumento innovativo, il Prg del sociale, per la pianificazione della spesa pubblica nell’area socio sanitaria e della solidarietà.
L’ADRIATICO COME FATTORE DI SVILUPPO La lista civica di Narcisi propone un patto d’azione fra tutti i paesi rivieraschi, affinchè il Distretto del Medio Adriatico si configuri come una “vera e propria azienda di maricoltura estensiva”, con i pescatori in veste di “azionisti” e i loro figli nelle vesti di biologi marini, economisti, esperti di marketing.
VIABILITA’ Scala mobile per il Paese Alto, riqualificazione del centro di San Benedetto con miglioramento della pubblica illuminazione, rinnovamento del lungomare nord conservandone lo stile architettonico, demolizione dello stadio Ballarin, copertura del torrente Albula per realizzarvi parcheggi e contestualmente una zona a traffico limitato nelle zone vicine. Un sottopasso ferroviario nel proseguimento di via Manzoni, un parcheggio di interscambio presso la stazione ferroviaria.
E poi la chimera di tutti i politici locali, cioè il completamento della bretella collinare. Non vengono specificati i canali di finanziamento.
LAVORO Narcisi propone di dare lavoro ai giovani con l’aiuto del Comune, stabilendo convenzioni con le aziende del territorio ai fini di creare sgravi fiscali.
SAMBENEDETTESITA’ Il Primario dell’ospedale civile torna a battere sul tema della “sambenedettesità” (ricordiamo come dato di cronaca che gli ultimi due sindaci Gaspari e Martinelli sono nati fuori dalla città delle Palme). “Il caso dell’Hotel Garden è emblematico del fatto che i politici che non sono sambenedettesi non riescono a comprendere quale perdita sia stata, e quale danno sia avere palazzine residenziali nell’area pubblica per eccellenza di San Benedetto, la pineta”.
Per dovere di cronaca, va comunque detto che il lasciapassare del consiglio comunale alla trasformazione del Garden da hotel a palazzina residenziale è qualcosa consentito dalle norme urbanistiche vigenti. Qualcosa cui il Comune non avrebbe potuto opporsi, di fatto, se non accettando il rischio di battaglie legali da parte dei proprietari stessi.
I CANDIDATI Alcuni nomi della lista Coloriamo la Città: l’ex vigile Luciano Giordani, l’urologo Nicola Palestini, il farmacista Luigi Pelletti, l’inventore Gabriele Cruciani, l’ingegner Pietro Anelli, l’imprenditore Antonio Mascaretti e gli avvocati Lamberto Giusti e Fabio Olivieri. Ma ci sono anche Maria Alessandra Barrella, Giuseppe Maria Belli, Costantino Braccetti, Raffaella Bollettini, Pietro Carfagna, Elio Core, Francesco Murani e il giovane Emmanuel Spagnolini.
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