Riceviamo e publichiamo una serie di “consigli per il turismo” che ci ha inviato dall’Asia Mario Zazzetta, un sambenedettese purosangue che ha trascorso cinquant’anni della sua vita girando il mondo come professionista al servizio di Agenzie turistiche  mondiali fra le quali la famosa “Franco Rosso”. Ora è in pensione e vive con la sua famiglia in Thailandia.

Carissimi sambenedettesi,

sto seguendo da lontano l’approssimarsi delle elezioni a San Benedetto e lo faccio tramite gli articoli di RivieraOggi e tramite i commenti che a questi fanno i lettori. Leggo di proposte fatte dai vari candidati ed invero mi sembrano nella quasi totalità mai ben definite. Sicuramente vi saranno altre sedi dove queste proposte potranno essere comprese nella loro interezza.

Scrivo e mi permetto di suggerire al futuro responsabile del turismo a San Benedetto alcune idee che potrebbero essere utili al miglioramento ed alla razionalizzazione del movimento turistico della Riviera . Mi permetto di farlo attingendo dalle mie esperienze maturate in tanti anni di lavoro nel turismo internazionale. A mio avviso il problema più urgente da affrontare e quindi da risolvere è senz’altro la destagionalizzazione.

Praticamente si dovrebbe tentare di allungare la stagione di un paio di mesi e cercare di avere un maggiore numero di presenze nei mesi di giugno e settembre. So che in questi due mesi (giugno e settembre) gli alberghi della Riviera si trovano da qualche tempo un po’ in sofferenza in quanto sono venuti a a mancare i clienti tradizionali di quei periodi.

Le Amministrazioni Comunali a corto di fondi non possono purtroppo più continuare a sovvenzionare, anche se lo facevano in parte, le vacanze per gli anziani e per altre categorie sociali, per cui aspettando che qualche cosa in questo senso cambi è gioco forza trovare altre fonti di mercato. Le fonti di turismo più appetibili per questi periodi, erroneamente chiamati fuori stagione, sono i mercati stranieri.

Per acquisirli occorre organizzazione, professionalità e soprattutto occorre che si instauri una buona sinergia fra il pubblico e il privato. Il sistema turistico sta diventando sempre più una rete di interessi che tendono a coinvolgere amministratori pubblici, operatori turistici e privati cittadini e la mancanza di senergia fra questi elementi può compromettere la competività del territorio, quindi per evitare che questo avvenga e per portare in Riviera nuova clientela bisognerebbe tradurre a livello pratico quanto detto sopra, il che significa: un marketing professionale, l’uso di un aereoporto, la ricerca di vettori aerei ed infine una città ed un territorio accoglienti in tutte le sue forme.

Le nostre genti sono accoglienti per natura, i servizi forse un po’ meno. L’aereoporto ce lo abbiamo ed è quello di Ancona. Come ebbi a scrivere in un mio commento qualche tempo fa avere un aereoporto ad un ora di distanza dagli alberghi rientra abbondantemente nella norma e nei tempi dei trasferimenti turistici ed organizzarvi un centro di accoglienza per turisti in partenza e in arrivo non è cosa difficile o costosa.

Marketing. Dopo una ricerca di mercato atta ad individuare il Paese più interessato alle nostre proposte,tenendo conto che il turista tende sempre di più a ridurre i tempi di scelta, i tempi di ricerca delle informazioni, i tempi di spostamento e che soprattutto previlegia le mete che gli offrono informazioni chiare ed affidabili, bisogna far si che una buona percentuale del budget messo a disposizione venga utilizzato per una campagna pubblicitaria molto intensa che punti, fino a quando non sia stato consolidato, su un solo specifico mercato evitando così di disperdere denaro e risorse umane in mille inutili rivoli.

Quindi un team professionalmente all’altezza, brochures in lingua, audio, video, presenza nei maggiori web turistici
del Paese e via ad incontrare tour operators, agenzie di viaggio ed invitare il personale marketing di queste agenzie e tour operators a viaggi studio nel nostro territorio. Far visitare loro gli alberghi, i servizi integrati alla vacanza, i
luoghi più interessanti della Provincia etc. in modo che una volta tornati nelle loro sedi possano con chiarezza e con cognizione di causa (molto importante quando si vende un prodotto turistico) illustrare ai loro clienti sia direttamente che attraverso le loro web pages il posto dove andranno e tutto quello che lì verrà loro offerto.

Fatto questo e constatata la possibilità di organizzare dei gruppi con date di partenza e di rientro specifici, si possono
cominciare ad organizzare i voli. Qui le possibilità sono molteplici. Le agenzie ed i tour operators possono organizzarsi fra loro e vendere il pacchetto turistico includendovi anche il volo. Oppure. Una delle due parti ( i tour operators o l’ente provinciale) può contattare una compagnia aerea, accordarsi sui prezzi e sulle modalità e lasciare alla Compagnia l’organizzazione dei voli.

Un esempio. Ci sono dei voli low cost fra Francoforte ed Ancona. Ancora. Riempire un volo
charter di 100 persone al 75/80 % è fonte di buon profitto per cui qualche privato potrebbe essere interessato. Termino. Quanto suggerito fin qui non è né difficile né facile da realizzare. Sicuramente però non si realizza
aspettando che il tutto avvenga stando seduti sulla propria amata poltrona (direttore sono stato politically very correct fino ad ora).

Probabilmente quanto suggerito è già stato fatto o magari si è già tentato di fare (mi meraviglierei se non). Questo tipo di organizzazione naturalmente avrebbe più senso se organizzata a livello Regionale. Pensate a quanto detto sopra e rapportatelo ad una Regione con 200 kilometri di costa, con interessanti città d’arte, con splendidi borghi e bellissime campagne. Di charter flight se ne potrebbero organizzare durante la stagione estiva sicuramente più di uno a settimana.

Allora quale sarà il compito del signore che sarà eletto responsabile del turismo sambenedettese? Se ritenesse valide le idee sopra elencate e avesse il “fuoco”che ha contraddistinto la nostra città  negli anni passati (ormai lontani) potrebbe anche tentare di organizzare il tutto a livello Provinciale.

Altrimenti il suo compito sarebbe quello di contattare l’assessore al turismo provinciale, prospettargli l’idea e convincerlo della sua bontà. Questi a sua volta dovrebbe contattare gli assessori al turismo delle altre provincie,
che a loro volta dovrebbero contattare l’assessore al turismo regionale. Una trafila questa che, visto come vanno le cose in Italia, potrebbe purtroppo essere infinita.

Comunque come in tutte le cose, con impegno e con professionalità, tutto si può realizzare, è solo una questione di allontanarsi ogni tanto dalle amate poltrone. (firmato Mario Zazzetta)

IL DIRETTORE risponde

Caro Mario non ho molto da aggiungere ai tuoi illuminati consigli. Quattro mie parole però ti deluderanno:

Scrivi: “mi permetto di suggerire al futuro responsabile del turismo a SBT”: TROPPI GALLI A CANTARE

Ti chiedi: “Probabilmente quanto suggerito è già stato fatto o magari si è già tentato di fare?” NO

Grazie e a presto