SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Denis Cavatassi è ancora in carcere: il Tribunale di Phuket ha respinto la seconda istanza di scarcerazione su cauzione avanzata dai legali del ristoratore di Tortoreto. A comunicarlo è stata la sorella Romina, che si trova in Thailandia e segue da vicino l’evolversi della vicenda in cui Denis è stato accusato di essere il mandante dell’omicidio del socio in affari Luciano Butti.

“Purtroppo hanno negato il rilascio per la seconda volta – scrive Romina su Facebbok -. Credo però di avere trovato finalmente un avvocato all’altezza della situazione. Spero di darvi presto buone notizie. Nel frattempo, vi prego, continuate a pensarci”.

Si moltiplicano in questi giorni gli appelli degli amici alle Istituzioni affinchè facciano luce sull’omicidio Butti, in cui Denis è stato accusato di essere il mandante senza però che a suo carico finora fossero state trovate finora prove certe o un movente plausibile.

A San Benedetto del Tronto intanto il consigliere Paolo Forlì ha presentato al Consiglio comunale una mozione urgente (approvata all’unanimità) da inviare al Presidente della Repubblica, al Ministro degli Esteri, all’ambasciatore italiano in Thailandia e al console onorario italiano a Phuket.

“Il fine di tale documento – ha affermato Forlì – è quello di contribuire a sollecitare le nostre Istituzioni e gli organi nazionali ed internazionali che si occupano di diritti civili, affinché si risolva al più presto l’incresciosa situazione che sta vivendo Denis Cavatassi, cittadino italiano, di origini abruzzesi e molto conosciuto in città, che dal 19 marzo lo vede detenuto in una orribile prigione thailandese a seguito di gravissime accuse, palesemente infondate, carenti di prove e di un qualsiasi movente. Questa vicenda – prosegue – sta già mobilitando moltissimi cittadini che conoscono bene il detenuto e che sanno, con certezza, che Denis é innocente. Purtroppo, ad oggi, poco possono fare se non dimostrare solidarietà e coinvolgere più persone ed organi d’informazione possibili. Denis ha bisogno dell’intervento immediato delle istituzioni. Il Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto può contribuire fattivamente alla risoluzione di questa spiacevole vicenda”.

La famiglia di Denis, con la consulenza di un nuovo legale, presenterà una nuova istanza di scarcerazione. Il problema che al momento si sarebbe rilevato pare sia di ordine economico, poiché oltre alla cauzione per il rilascio le autorità thailandesi starebbero chiedendo ulteriori garanzie.