Da Riviera Oggi numero 862 in edicola

MONTEPRANDONE – Fosso dei Galli, Fosso Monterone, Fosso Nuovo, zona industriale. Deflussi di acque. Fango. Deviazioni. Pista di aviosuperficie. Sono tante le questioni finite sulla scrivania del sindaco Stefano Stracci dopo l’alluvione che ha interessato in particolar modo la Zona Industriale, Contrada Isola e l’Agraria di San Benedetto.
Riguardo quanto avvenuto a Fosso dei Galli, che ha investito con il suo carico di acqua e di fanghi Contrada Isola e zona Agraria, abbiamo contattato il direttore dell’Autorità di Bacino del Fiume Tronto Carlo Casini il quale ci ha chiesto qualche giorno di tempo al fine di permettere una puntuale valutazione di quanto accaduto.
C’è da dire, però, una cosa importante: il rischio di esondazione nelle zone allagate è definito dal Piano di Assetto Idrogeologico “a rischio molto elevato”, con indice E4, e i fenomeni rilevati rientrano nella casistica delle possibilità paventate e non sarebbero, dunque, del tutto straordinari.
“Quello che è accaduto in Contrada Isola dipende principalmente da due situazioni, oltre che dalle grandi precipitazioni – dice Stracci – La prima è che il Tronto ha risalito controcorrente Fosso dei Galli, che si trova ad una altezza interiore agli altri fossi precedenti. E poi c’è stato un problema per il deflusso delle acque: il canale di scolo in Contrada Isola è gestito dalla Provincia, noi già al tempo della giunta Menzietti abbiamo chiesto la possibilità di avere le chiavi di accesso, ma per motivi organizzativi ci è sempre stato risposto di no. E qui si aprono dei problemi che dovremo per forza risolvere”.
Spiega il sindaco: “Le paratie del deflusso delle acque non si sono aperte e manca un telecontrollo che consenta di verificare quello che accade; inoltre la pompa che aiuta l’acqua a defluire verso il Tronto non è collegata alla rete elettrica ma ha soltanto un generatore a supporto, che garantisce due ore di autonomia, e tra l’1 e il 2 marzo il tempo necessario per usarlo è stato superiore. Quando ci sono questi problemi l’unico modo per arrivarci, quando l’acqua è alta, è con i sommozzatori, cosa che è avvenuta nelle ore successive perché è impossibile raggiungere quel punto a piedi”. A questo si aggiunga, dice Stracci, “che l’alta marea e la mareggiata dell’Adriatico hanno rallentato lo scorrimento delle acque del fiume verso la Foce”.
Tuttavia “gli argini hanno retto, tanto che non abbiamo registrato danni infrastrutturali neanche sulla pista ciclabile vicina al fiume”. Pista chiusa ad inizio marzo però per motivi igienico-sanitari, a causa delle carcasse delle decine di pecore morte perché travolte dall’acqua. Alcuni cittadini, tra i quali Remo Cappella e Luciano Cappella, affermano che il deflusso non avviene a causa di alcune deviazioni di fossi, per evitare problemi alla pista di aviosuperficie della Sei, verso Fosso dei Galli: “Si tratta di Fosso delle Mandrie e Fosso Valluccio: però è una ipotesi che va verificata”.
Per quanto riguarda la zona industriale, dove i danni alle aziende sono stati di centinaia di migliaia se non milioni di euro, Stracci ammette che il “Fosso Centobuchi ha argini insufficienti”, anche se “i problemi sono stati amplificati dal mancato smaltimento dell’acqua dei fossati interni alla recinzione della Superstrada, dove non possiamo intervenire e dove, a causa di vecchie frane, l’acqua è rimasta bloccata, subendo un ‘effetto muro'”. Ma c’è da aggiungere che “stavolta tutto il sistema delle acque bianche, che in passato aveva creato molti disagi, ha retto, grazie alla realizzazione di piccoli canali di deflusso verso il Tronto: non ci sono stati problemi in via Giovanni XXIII, via Amendola, via dei Pini, Circonvallazione Sud, grazie ai lavori degli anni passati del Comune e, da parte di Aato e Ciip, delle acque nere”.
I DANNI Quelli al sistema produttivo non sono di facile valutazione, mentre quelli che riguardano la viabilità sono quantificati in circa 700 mila euro: “Via Spiagge è franata sia a monte che a valle, abbiamo affidato la progettazione e i lavori in somma urgenza; in Contrada Fosso dei Galli la strada è stata posta a senso unico alternato; via Monterone è transitabile con cautela, Isola e Zona industriale hanno subito danni, ma abbiamo problemi in molte altre zone”.
E di questi tempi, non è un bel regalo da parte della natura.