SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gazebo esterni dei locali pubblici da adeguare al nuovo regolamento comunale (clicca qui per saperne di più), futuro della Megavariante e giudizio sull’effettiva conformità dell’offerta presentata da una cordata di imprese al Comune: due quesiti che il consigliere comunale di Rifondazione Comunista ha presentato formalmente all’amministrazione comunale, e che ancora non trovano risposta.

“Dopo aver atteso oltre 2 mesi per una interpellanza che aveva scadenza quindicinale (clicca qui), e dopo aver notato che tutti i miei solleciti per il rispetto delle norme regolamentari non hanno dato alcun frutto, mi sono visto costretto a consegnare la diffida formale al sindaco e al presidente del consiglio comunale, perché sia ristabilita giustizia nei confronti dei diritti dei consiglieri comunali e degli operatori che, correttamente, hanno provveduto all’adeguamento delle loro strutture in occupazione”.

Parole del consigliere Primavera, che ritiene “gravissimo che, per motivi assolutamente elettorali, l’amministrazione comunale rifiuti di rispondere sul merito delle questioni poste dall’interpellanza del 26 Gennaio inerenti la cosiddetta “maxivariante”; così come è inaccettabile che chi ha sbandierato per anni il rispetto delle regole come punto centrale della propria amministrazione consenta per mesi una situazione assolutamente anarchica in difformità da quanto stabilito dal Consiglio”.

Prosegue così poi l’interpretazione da parte dell’enfant terrible della politica sambenedettese, fresco candidato sindaco per Rifondazione: “Nel tentativo di non allontanare il consenso dei pochi esercenti non in regola e quindi evitando di danneggiare i propri interessi elettorali, l’amministrazione sta quindi temporeggiando sul tema permettendo occupazioni non autorizzate e vistosamente non conformi al dettato regolamentare. Trovo l’accaduto un grande danno nei confronti di coloro che, invece, hanno per tempo provveduto alla regolarizzazione e hanno correttamente seguito gli iter forniti dal Consiglio”.