Per vedere il video clicca sull’icona a destra e attendi 10 secondi per il caricamento spot. Le visualizzazioni su YouTube non conteggiano i video visti direttamente su RivieraOggi.it. Intervista Pier Paolo Flammini, servizio e montaggio Maria Josè Fernandez Moreno

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La guerra dei manifesti continua. E dopo la pernacchia sordiana che il Pdl ha messo in bocca al sindaco (in merito all’affaire Grande Opera) e la precoce locandina di Gaspari che a nemmeno venti minuti dal trionfo già ringraziava i suoi votanti in rete, è la volta del contestato 6×3 della Lega Nord che continua a far discutere, tanto da finire tra i punti all’Ordine del Giorno del prossimo consiglio comunale, l’ultimo di questa amministrazione.

Il primo match si era giocato la settimana scorsa quando l’esponente del Partito Democratico, Fabio Urbinati, aveva apertamente gridato al razzismo, chiedendo ufficialmente a Bruno Gabrielli di dissociarsi dagli alleati. Passo indietro che però non c’è stato e che ha spinto i democratici, guidati da Gianluca Pasqualini, a tornare sull’argomento nel corso della pubblica assise del 30 marzo: “E’ inqualificabile che una forza che si candida al governo della città possa proporre un simile modello culturale ed è inammissibile che San Benedetto possa essere accostata a questi episodi xenofobi”.

Ecco allora che la maggioranza comunale inviterà in primis la Presidente del Consiglio e tutta l’assemblea a prendere una posizione netta per la condanna di tale campagna pubblicitaria, provvedendo magari a verificare se esistono gli estremi per punire i responsabili secondo le norme vigenti (Decreto legge 1993, numero 22 che prevede misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa, ndr) e ad attuare le misure che consentano una ipotetica rimozione delle affissioni. Ma si tratterà di un processo senza imputati, dato che il Carroccio attualmente non possiede alcun rappresentante in Riviera: “Siamo seriamente preoccupati che la Lega possa entrare prossimamente in Consiglio – confessa Urbinati – Ci auguriamo che ciò non avvenga. Noi chiediamo che Gabrielli, che conosciamo per la sua cultura cattolica, si esprima in merito; lo considero un avversario serio e preparato, che stimo. Spero si possa discutere”.

Pasqualini ed Urbinati contestano inoltre il contenuto del manifesto stesso, a loro avviso fuorviante; “Non possiamo tollerare la paura; per noi i cittadini italiani sono come quelli extracomunitari, facciamo fatica a distinguerli. Rappresentano una risorsa: il 40% dell’equipaggio di marineria è composto da senegalesi, tunisini e marocchini”. Ed ancora: “Nel 2011 su 370 domande complessive per alloggi popolari solo 138 sono arrivate da immigrati, mentre nel 2009 i beneficiari stranieri del contributo di pagamento del canone di affitto di locazioni sono stati 142 su 495. I timori dei leghisti sono infondati”. L’ultimo round della vicenda si celebrerà mercoledì sera in Municipio. Chissà se il centrodestra rimarrà a guardare.