da Riviera Oggi numero 862 in edicola
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo l’inchiesta delle “Iene“, la trasmissione televisiva di Italia1 sulla regolarità dei parcheggi blu di Milano, anche in Riviera spuntano i primi dubbi: le aree di sosta a pagamento saranno tutte regolari? Ci siamo armati di macchina fotografica e con il sostegno di alcuni avvocati sambenedettesi abbiamo commentato lo stato di alcuni dei numerosi parcheggi a pagamento, partendo proprio dalla legge che ne stabilisce l’istituzione.
Le norme che stabiliscono l’istituzione dei parcheggi a pagamento, sono chiare e definite nella regolamentazione della circolazione nei centri abitati del codice della strada (articolo 7 del decreto legislativo 30 aprile 1992, 285). Chiara è anche la legittimità da parte degli enti pubblici di stabilire, previa deliberazione della giunta, di aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma (articolo 7, comma 1, paragrafo F, del codice della strada).
Chiarita l’effettiva autonomia dei comuni di istituire parcheggi a pagamento nelle aree urbane, ci si chiede: ma dove li possono collocare? Sempre secondo il codice della strada (articolo 7, comma 6): le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata, e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico.
Quindi non sarebbe vietato sostare lungo una carreggiata, ma è proibito istituire lungo la stessa parcheggi a pagamento. Qualora se ne volessero istituire, sempre secondo il codice della strada, è necessario realizzare un’area esterna alla carreggiata dedita alla sosta a pagamento (esempio foto 17a).
Le vie del centro sambenedettese sono piene di parcheggi blu, e molti di questi li abbiamo addirittura fotografati e sottoposti all’attenzione professionale di alcuni legali, che con codici alla mano, ci hanno mostrato nel concreto cosa cita la legge e come viene applicata nei casi che abbiamo voluto prendere in esame.
In via Trieste e in Piazza Nardone ad esempio (foto 1 e 2) sembrerebbe che il rispetto delle norme sia pieno, anche se nel caso specifico di Piazza Nardone (ci riferiamo ai parcheggi esterni lato loggiato) non tutte le aree destinate ai parcheggi blu sembrerebbero rispondere correttamente al codice della strada.
I parcheggi a pagamento di via Aspromonte, Calatafimi, Castelfidardo, Carducci, Bezzacca, Leopardi, Crispi, Galilei, Custoza, Legnago, Pizzi, Via Trieste lungomare, Roma, Montebello (foto da 3 a 16), al contrario, potrebbero non rispettare l’articolo 7 del codice della strada in quanto occuperebbero la carreggiata limitando lo scorrimento nel traffico e riducendo di gran lunga il suo spazio.
Per il codice della strada la carreggiata è quel tratto dedicato allo scorrimento dei mezzi, delimitato da margini segnalati con strisce di colore bianco. All’interno di quelle scorre il traffico e nulla più. All’esterno parcheggi a pagamento o aree di sosta speciali seguiti da banchine. Lo stabilisce l’articolo 141 del nuovo regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada e non noi (esempio di definizione di carreggiata foto numero 17, con parcheggio regolare incluso foto 17-a ).
Molti enti pubblici in questi casi però (non sappiamo se quello sambenedettese sia incluso o meno), sembrerebbero interpretare l’articolo 141 diversamente da quanto scritto dal codice, definendo i margini della carreggiata con i margini dei parcheggi blu, invadendo così la carreggiata con la conseguente riduzione degli spazi (esempio nelle foto 18, 19, 20), ma con il grande vantaggio di trarne profitti dovuti dal pedaggio.
Sfogliando il codice della strada ci si rende conto di quanto sia semplice poter rispettare o meno delle regole scritte e valide per tutti. Del caso riguardante San Benedetto, non spetta a noi giudicare dove si nasconde la verità o la menzogna, ma possiamo confermare la validità delle foto e il risultato del confronto delle stesse rispetto alle norme stabilite dal codice della strada.
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Non sono un giurista, ma se si definiscono i margini della carreggiata con i margini dei parcheggi blu, in pratica sarebbe possibile istuire parcheggi a pagamento ovunque…allora che senso avrebbe un articolo del codice che puntualizzi che “le aree destinate al parcheggio (a pagamento) devono essere ubicate fuori della carreggiata”? Vi chiedo di approfondire la questione, perché se molti dei parcheggi blu della nostra città non rispettano la legge è giusto che vengano rimossi per lasciare il posto alle care vecchie strisce bianche.
L’art. 7 comma 6 del Codice della strada disciplina i parcheggi in genere, non solo quelli a pagamento.
Senza entrare nel merito dell’interpretazione degli articoli del codice, se quei parcheggi fossero illegittimi lo sarebbero come parcheggi a prescindere dal fatto che siano o meno a pagamento. Andrebbe quindi istituito un divieto di sosta.
Qui c’è un conflitto d’interessi! Li avete pure messi in vie dove ci passa appena una macchina e per far questo e non rinunciare ai lauti profitti avete ristretto lo spazio del parcheggio (Vedi Via Pascoli, via dall’ex caserma dei carabinieri alla SS16, parallela a via Pizi, sembrano i parcheggi delle auto dei Puffi!). Colgo anche l’occasione (tra l’altro) come più volte richiesto da un lettore di Riviera oggi in articoli sull’argomento e visionato di persona: quando mettete dei cartelli sul lungomare (ponte dell’Albula e inizio Lungomare Trieste davanti all’edicola)dove indicate dov’è il parcometro in funzione anche durante l’inverno? Chi… Leggi il resto »
Faccio notare che essi sono provvisti di gancio superiore… forse sarebbe meglio toglierli del tutto e metterli a riparo considerando che funzionano solo tre mesi scarsi e costano sicuramente una tombola , non penso che li tengano lì per fargli prendere salsedine e iodio.
innanzitutto complimenti per la splendida iniziativa, l’impegno e per l’articolo che ne è scaturito. come sempre in italia, nonostante la legge non ammetta ignoranza, lascia nella maggioranza dei casi, spazio a libere interpretazioni, ma oramai siamo abituati a questa realtà, è nel nostro dna. cmq se la normativa stabilisce che non siano istituiti parcheggi, né liberi né tantomeno a pagamento, così deve essere. e divieto di sosta sia. sicuramente avremo una città più pulita, meno impatto visivo, meno traffico. e i soldini che si perdono dagli introiti delle soste si riacquistano in minor spesa per l’ ecologia.
Se cosi sarebbe come dice l’azienda multiservizi qui sopra…allora prendiamo la palla al balzo per fare il centro una zona a traffico limitato….cosi quei pochi validi che ci sono li prendono i residenti….(compreso il sottoscritto).
I parcheggi a pagamento sono quasi tutti illegali in tutte le città italiane, questo viene immesso per poter avere degli introiti per le casse comunali, e sono anche ingenti; senza rispettare il codice della strada.
Deliberare e ristrutturare la segnaletica stradale con conseguente regolarizzazione della circolazione in carreggiata costa, quindi meglio cambiare il colore delle strisce……… senza tante spese e che il ………………….. cittadino paghi!!!!!!!!!!!!!!!
Tutti gli amministratori trattano di salvaguardare la cassa a discapito di chi per questioni di lavoro deve sborsare per i loro …….. privilegi.
Ho appena letto una notizia che si può ricollegare a questo articolo: Ad Alba Adriatica “IL DISCO ORARIO BATTE LE ZONE BLU” Non passa la sosta a pagamento sul lungomare e nelle principali strade dello shopping cittadino. La Giunta locale ha deciso di confermare anche per quest’anno le scelte fatte l’anno scorso e si è scelto,anche per la crisi economica, di non allegerire ulteriormente le tasche delle famiglie che vann al mare!Sosta libera di giorno e con disco orario dalle 20 all’una di notte con sosta massima due ore! Come detto nel mio precedente commento:NEL PROFONDO SUD SONO ANNI LUCE… Leggi il resto »