Elezioni Sbt. E’ già tempo di analisi. Continueremo a farle fino al giorno in cui sarà consentito. Allo stato attuale i candidati ufficiali alla carica di sindaco sono 5: Gabriele Franceschini, Bruno Gabrielli, Mario Narcisi, Marco Calvaresi, Giovanni Gaspari o Luca Spadoni. A loro si dovrebbero aggiungere i candidati di Rifondazione Comunista (Daniele Primavera?), Movimento 5 Stelle (Maria Rosa Ferritto?) e Nuovo Orizzonte Italiano (?).
Una premessa è d’obbligo, nella valutazione mettiamo in primo piano, oltre al curriculum e quindi ai motivi per cui i candidati si ritengono in grado di amministrare in prima persona una città come San Benedetto del Tronto, i seguenti punti:
a-la trasparenza al mille per mille di tutte le decisioni della giunta, previa immediata comunicazione agli organi di stampa dell’ordine del giorno e delle conseguenti decisioni nei minimi particolari
b-la certificazione di tutte le promesse che dovranno essere esposte in maniera chiara e comprensibile con data di inizio e tempo di realizzazione, con un margine di sei mesi. Immediate dimissioni se le promesse non avranno rispettato i termini stabiliti.
c-enunciazione di rinuncia a tutte le varie società partecipate. Quando non è possibile, alla presidenza non dovrebbe andare chi si è candidato, eletto o non eletto ma un esperto esterno scelto dal Consiglio Comunale.
Ogni giorno un candidato con aggiornamenti a seguire da parte della Redazione.

BRUNO GABRIELLI: ha, per ora, dal suo canto un’esperienza politica da assessore al Comune di San Benedetto con Martinelli, da componente dell’opposizione alla Giunta Gaspari e quella attuale da assessore al turismo della Provincia, quindi un operato sul quale il cittadino potrà giudicare positivamente o no. Nessuna esperienza significativa nel suo curriculum extra-politico. Sono di questi giorni i manifesti in cui promette di fare quello che Gaspari non ha fatto. Ritengo che Bretella, Prg e lungomare nord sono esigenze assolute ma non proprio primarie visti i tanti piccoli problemi, in particolare sulla viabilità che assillano i cittadini e che la bretella risolverebbe in parte. Inoltre di trasparenza non ha finora parlato (lo invito a farlo prima possibile ed in modo semplice e chiaro), mentre alle belle promesse non ha aggiunto i tempi di esecuzione e la “promessa” di dimissioni se… farà come Gaspari. Insomma è indispensabile che, da adesso in poi, chi va a ricoprire il ruolo di sindaco, certifichi i propri programmi. Perchè? Perché il popolo è stufo di credere ai proclami elettorali. Non mi sembra una richiesta esagerata né impossibile. Anche per le Partecipate aspettiamo quali sono i suoi desideri e le sue aspettative. Ha dietro il primo partito d’Italia (Pdl) ma farebbe un grosso errore se pensasse che è sufficiente per governare bene. Come sindaco ci mette la faccia lui e non il Partito.