riceviamo e pubblichiamo la nota ufficiale della Fondazione Carisap, diramata lunedì mattina, circa la questione della Grande Opera architettonica
ASCOLI PICENO – La Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, in ossequio al principio di trasparenza che ne guida l’attività, rende noto che, nella seduta dell’11 marzo 2011 dell’Organo di indirizzo, sono state esaminate le proposte dei Comuni di San Benedetto del Tronto e Grottammare in relazione alla nota questione dell’opera architettonica che la Fondazione, fin dal 2007, ha deciso di realizzare nella zona costiera ed in particolare nel territorio di San Benedetto del Tronto, attesa la sua grande rilevanza ed importanza sotto il profilo demografico, economico e sociale.
Peraltro gli Organi della Fondazione hanno preso atto, con delusione, che nella proposta del Comune di San Benedetto del Tronto non erano presenti gli elementi che da più di tre anni la Fondazione aveva indicato quali necessari, per la Fondazione stessa, per riuscire a realizzare l’operazione. In particolare la Fondazione aveva indicato – quale propria necessità – la proprietà dell’area e tale elemento non è stato presentato e quindi non si è potuto neanche procedere ad una valutazione di come la realizzazione del “campus per attività scolastiche e collaterali” rispondesse o meno alla finalità di promuovere il territorio favorendone la sua immediata identificazione tramite l’opera architettonica.
Quanto poi alla proposta del Comune di Grottammare, essa presenta gli elementi che sono necessari alla Fondazione per poter realizzare l’opera, seppure la destinazione a Grottammare era stata indicata, con condivisione dello stesso Comune, quale subordinata alla realizzazione a San Benedetto del Tronto, che appariva da sempre il luogo da preferire.
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Mi chiedo e vi chiedo: quando verrà definitivamente ritirata, abrogata la delibera 113 del 23/12/2009 ai più conosciuta come MEGAVARIANTE, che fondava la sua stessa esistenza sulla famosa “Grande Opera”, che personalmente continuo a definire un’opera grande? Cosa ne pensa il Comitato cittadino “PRG a cerscita zero” di tutto ciò? Quando finirà questa commedia? Dimenticavo: prima ci sono le elezioni (Riego Gambini)
Non vorrei dire delle imprecisioni ma, sembra che il referendum si terrà non prima di Dicembre,quando ovviamente gli accordi di stabilizzazione post elettorali saranno già definiti.Se i promotori del referendum avranno successo sarà messa una pietra tombale,sullo sviluppo delle aree in questione; se invece il referendum sarà bocciato
dai cittadini,bisognerà rivalutare il progetto della Megavariante tenendo conto che l’opera Carisap non farà più parte del progetto stesso.
Non ritengo necessario il ritiro della delibera 113,sarà finalmente il volere dei cittadini ,manifestato attraverso uno strumento democratico a togliere ogni indecisione.
Egregio Sig. Giorgio lo ha letto il questito referendario ? E’ vincolato in forma gemellare alla delibera nr.113 che dopo le elezioni (o meglio quando gli uffici tecnici del Comune si esprimeranno in proposito) morirà di morte naturale e verrà sostituita dalla “311” – la forma speculare della 113 per intenderci – per cui il referendum sarà praticamente inutile. Altro che pietra tombale. Con piacere, se lo vorrà, riprenderemo questo argomento tra qualche mese. (Riego Gambini)
Non so a quale quesito referendario si riferisce : quello firmato dai cittadini o quello opportunamente modificato che sarà proposto al voto della cittadinanza.
Avremo modo sicuramente di parlarne in seguito, a bocce ferme, dopo le elezioni,
La motivazione della fondazione ritengo che rasenti il ridicolo, il comune avrebbe concesso l’area per 99 anni, il che a livello globale, e non solo in Italia, è ritenuto titolo di proprietà a tutti gli effetti, soprattutto alle banche quando mettono ipoteche sugli alloggi realizzati dalle coperative su lotti assegnati con diritto di superfice, soprattutto in quei paesi dell’europa dell’est, dove non esiste ancora la proprietà privata fondiaria e dove le banche italiane si sono precipitate ad investire nel settore immobiliare, non ultimi i proprietari della carisap! Detto cio, è evidente che questa operazione, oscura fin dall’inizio, serviva solo, come… Leggi il resto »
Guido per le banche vale il diritto concesso solo se la durata del mutuo è inferiore alla vita della concessione.
Lo so Alessandro, era per dire che le regole ognuno le fa a suo preciso comodo, del resto non mi sembra che loro dovevano fare un mutuo per investire i fantomatici 10 milioni, quindi i 99 anni, equivalgono alla proprietà se si vuole costruire qualcosa per il pubblico, certo se si vuole costruire qualcosa per se stessi, non lo è! Non riesco ancora a capire perchè, se voglio investire 10 milioni, in un opera pubblica, non posso spenderne 1 per comprare l’area. Della Valle non ha chiesto la proprietà del colosseo per finanziarne il restauro, sarà forse stata la moglie,… Leggi il resto »
Da un punto di vista logico mi aspetto che la vita utile della “Grande Opera” sia inferiore a 99 anni (visto che sei architetto puoi dirlo meglio tu), ma credo che le motivazioni sia di natura più contabile/amministrativa che speculativa. Le Fondazioni Bancarie hanno degli obblighi di responsabilità sociale da adempiere e dei vincoli di patrimonializzazione, credo che siano stati questi vincoli a determinare la risposta. Al di là della richiesta della Fondazione credo che il danno maggiore l’abbia avuto la città di San Benedetto e che chi non è stato capace di cogliere quest’opportunità deve assumersi le sue colpe,… Leggi il resto »
Non voglio qui giustificare l’amministrazione, ma, se crediamo nella città grande, l’opera o si fa a San Benedetto o a Grottammare è la stessa cosa. come sai non ho mai creduto nella filantropia della fondazione e ho fatto di tutto per ostacolare e far fallile la megavariante concepita tra l’altro per rispondere alle richieste della fondazione. la citta comunque l’occasione di mandare a casa questa amministrazione a maggio, noi di sinistra ne abbiamo una un po prima, a fine marzo!
In una logica di città grande non ci sarebbero 3 progetti di piscine olimpioniche per meno di 100 000 cittadini….
La motivazione della fondazione è chiara e limpida.
SBT ha risposto “A” ad un bando che chiedeva “B”. A qualsiasi livello, regionale, ministeriale, europeo, una risposta del genere sarebbe stata BOCCIATA. Proprio perchè si tratta di una proposta che non ha i requisiti proposti dal bando.
Hai voglia a parlare di lati oscuri, misteriosi costruttori, ecc. Il Comune ha sbagliato tutto, mentre Grottammare (stesso colore politico) ha fatto tutto bene con la metà del tempo.
Timeo Danaos et dona ferentis.
Questi atti così apparentemente generosi, presentano delle clausole che di fatto trasformano la donazione in “investimento”.
La richiesta di diritti di proprietà dell’area stravolge il significato di donazione, diventa una proposta di acquisto, seppur al momento vantaggiosa per il Comune.
Il “Divino” Giulio sosteneva che a pensar male si fa peccato ma,spesso si indovina
Un bando è un bando, se i criteri (come la cessione della proprietà dell’area) non sono condivisi si rinuncia a partecipare. Ma se si sceglie di concorrere bisogna stare ai patti. Era chiaro a tutti da mesi che la proposta di San Benedetto non fosse conforme ai desiderata della Fondazione. Allora perché mai tocca pure sorbirsi questo fastidioso stridio di unghie in arrampicata su parete riflettente?
Perchè tra un paio di mesi ci sono le elezioni ed è il momento questo in cui qualsiasi amministrazione è tenuta a giustificare le proprie determinazioni.
Leggere un commento di Guido è come sedersi di fronte alla rola di un vecchio camino, con una comoda poltrona, una pipa in mano e un blend torbato delle isole…
Che abbia almeno attraversato due volte l’Equatore ( mi riferisco al blend) non a Guido