TERAMO – “Mi trovavo nel bel mezzo di uno shooting fotografico quando ha cominciato a tremare tutto: all’inizio non ci ho fatto caso, visto che in Giappone le scosse sono frequenti, ma quando siamo usciti fuori abbiamo trovato l’inferno”: Davide Di Sciascio è uno dei sei abruzzesi in Giappone scampati alla devastazione del sisma e alla furia dello tsunami, e che in questi due giorni hanno mandato tramite il web informazioni sull’apocalisse che hanno vissuto in diretta, fortunatamente senza conseguenze.  “Ho visto per la prima volta il terrore nelle facce dei giapponesi – ha aggiunto – che di solito non fanno una piega. Per fortuna da noi c’è stata solo tanta paura”. Di Sciascio è un fotomodello 29enne di Giulianova che vive in Giappone, così come Arino De Berardinis, fratello del giornalista Walter, (direttore di www.giulianovanews.it) che dal 2004 vive in terra nipponica, dove ha un ristorante italiano ad Hayama, in una baia di Tokyo. Arino in Giappone ha anche la sua famiglia, la moglie Hiromi Mimura e i due figli Luca e Sara.

Il cuoco, nelle ore successive al terremoto e al disastro dello tsunami, seppure con le comunicazioni telefoniche interrotte, grazie ad internet è riuscito a mandare una mail al fratello Walter, rassicurando sullo scampato pericolo della sua famiglia e fornendo le prime testimonianze dirette: “Mi sono fatto 20 km a piedi senza luce per tornare a casa – ha scritto – sono esausto, ma per fortuna stiamo tutti bene. Questa si presenta come una grande tragedia per il Giappone. Non vedo nulla, per la mancanza di luce elettrica, ma sicuramente ti faccio sapere se ho subito danni. La mia città, Fujisawa, dove abito; Kamakura, dove vanno a scuola i miei bambini e Hayama, dove c’è il mio ristorante, hanno riportato lievi danni e tanta, ma tanta paura”.

Ma l’11 marzo in Giappone c’erano in vacanza anche Fabio Addezio e Fabio Mancinelli, di Miglianico (Chieti), che sono riusciti anche loro a fornire le prime testimonianze tramite internet e rassicurare sul fatto che stavano bene. Erano partiti con un gruppo di italiani (tutti salvi) per un viaggio turistico. Tra gli altri abruzzesi scampati ci sono l’aquilano Roberto Musilacchi, insegnante di italiano, e il ricercatore Giovanni Ferrara, di Vacri (Chieti).

Ad oggi, secondo le ultime notizie della Farnesina, sarebbero 10 gli italiani presenti in Giappone al momento del sisma di cui ancora non si hanno notizie.