SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una demolizione completa, senz’appello. Sbarcato a San Benedetto nella serata di giovedì, Marcello Veneziani ha rovesciato il Sessantotto – come già gli era capitato di fare in un libro omonimo del 2008 – etichettando quel periodo storico come un assoluto fallimento politico che tuttavia è stato capace di produrre veleni culturali.
“Col ’68 nessun sistema economico e politico è caduto – sentenzia l’intellettuale pugliese in un Auditorium Tebaldini colmo di presenze – Il potere rimase alla Democrazia Cristiana e non si verificò alcuna rivoluzione contro il capitalismo. Fu più che altro un fenomeno di costume, che mise in crisi dei punti fermi come la responsabilità personale, la famiglia, la meritocrazia. La società ne uscì disgregata, con una barbarie di ritorno”.
Un movimento di massa rumoroso, che per Veneziani si basava principalmente sull’odio ed il rifiuto di tutto ciò che rappresentava autorità ed autorevolezza. Una sorta di parricidio costante, con le scuole e le università che uscirono da quella fase peggiori di come vi erano entrati.
“Il motto Vietato vietare generò permissivismo, un mondo senza regole. Chi oggi parla di degrado è colui che quarant’anni fa aveva contribuito a produrlo. L’eredita lasciataci è da censurare, anche se vanno sottolineate positivamente le battaglie lavorative e le lotte per l’emancipazione della donna di quegli anni”.
Un Sessantotto sinonimo quindi di una profonda decadenza, che non deriverebbe dalle vicissitudini degli ultimi anni all’insegna della cultura berlusconiana messa in moto dalle sue televisioni commerciali. “Si parte molto prima – prosegue la penna del Giornale – perché i cattivi maestri di allora sono tutt’ora al potere, molti sono diventati professori. Nati come libertari ed oggi intolleranti, hanno riscoperto persino l’amor di patria, valore sempre rinnegato”.
Ma se i ribelli di un tempo nel 2011 si son riscoperti “bacchettoni” non è forse pur vero che dall’altra parte si sta assistendo al procedimento inverso? “Certo che sì”, conferma Veneziani. “Ma a destra la metamorfosi non è così smaccata e palese. E’ vero comunque che ad esempio i giustizialisti del 1992 oggi fanno parte della schiera degli anti-giustizialisti. E potrei continuare”.
INAUGURAZIONE SEDE PDL Prima dell’incontro in Auditorium, Veneziani aveva avuto modo di presenziare, assieme al candidato sindaco Bruno Gabrielli e all’onorevole azzurro Carlo Ciccioli, all’inaugurazione della sede del Popolo della Libertà di Via Montebello, in passato storico luogo di dibattito per il Movimento Sociale rivierasco.
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si, va bene, e allora? quale modello di società propone il filosofo Veneziani?
“Fu più che altro un fenomeno di costume, che mise in crisi dei punti fermi come la responsabilità personale, la famiglia, la meritocrazia”.. era talemnte fedele come ritratto del berlusconismo che si è dovuto sbrigare a spiegare che non stava parlando di quello (grassetto sotto).
Non ci resta che aspettare che gli diano un programma in RAI.
Io credo che le tantissime persone che hanno partecipato al convegno del dott:Veneziani siano stati contenti e soddisfatti di essersi fatti raccontare l’altra faccia del movimento chiamato “sessantotto”.
E questo è dimostrato dall’ampio dibattito intercorso tra il dott.Veneziani ed i partecipanti qualificati.
E rispondendo alla domanda fatta dal commentatore Rossetti,penso di aver capito che il dott.Veneziani non ha proposto un modello di vita,ma ha raccontato il contrario di quello che si legge e si è letto sulla comunicazione ufficiale e cioè un diversa verità ed io che ho vissuto quel periodo da spettatore mi ci riconosco in pieno.
giusto, e visto che lei c’era provi a ricordarsi d che parte stavano, Bondi, Maroni, Ferrara, etc.etc.
Il Sig. Veneziani del 68 (movimento che nato negli Stati Uniti si allargo’ poi a tutto il mondo occidentale) o non ha capito niente o piu’ semplicemente e’ la penna del Giornale.
Alcune mie considerazioni sul 68. La maggior parte deI giovani che negli anni 60 aveva venti anni faceva parte,nel mondo occidentale,della prima generazione che dopo secoli se non millenni poteva finalmente accedere piu’ facilmente all’istruzione e che dopo secoli se non millenni poteva finalmente non pensare a come procurarsi giornalmente la pagnotta.Cose queste,l’struzione e il non assillo economico, fino ad allora prerogative riservate e strenuamente difese da ristrette fascie abbienti e politicamente dominanti. Si era potuto arrivare a questa situazione di benessere generalizzato grazie a tanti fattori. All’avanzare di tecniche piu’avanzate nell’industrializzazione,ai movimenti e rivoluzioni sociali che si erano susseguiti… Leggi il resto »
Il dr. Marcello Veneziani, per dati anagrafici, non ha vissuto il ’68 ma ciò che di più duro ha generato: il ’77 con gli anni di piombo e la strategia della tensione e con il sentire totalizzante che uccidere un fascista non è reato. Il sig. Mario Zazzetta, invece, probabilmente, era alla finestra, senza sporcarsi mani, scarpe ed eventuale penna.
Qualche tempo fa presi la decisione di non intervenire più con dei commenti per una serie di motivi, uno dei quali è proprio il fatto che ormai questo mezzo è diventato il luogo per scorribande di ogni tipo in cui ci si permette di tutto con un qualunquismo e una prosopopea che fanno rizzare i capelli. Derogo alla decisione presa semplicemente perchè il commento di PuntoPdL-SBT è così paradigmatico di quanto ho appena detto, ma allo stesso tempo così offensivo nei confronti di Mario Zazzetta, che non ne posso proprio fare a meno. Se la persona che si cela dietro… Leggi il resto »
Stiamo lavorando nel senso che indichi come ho già risposto a Mariano Vesperini
Gianfranco, innanzi tutto ti ringrazio per per avermi tolto il disturbo di rispondere a questo sig. PUNTO PDL-SBT.Si, perché sarebbe stato proprio un disturbo dover controbattere un signore che si permette di esprimere pubblicamente giudizi su persone, giusti o non giusti questo non è il punto, senza avere il coraggio di firmare le sue dichiarazioni. Come minimo si tratta di mancanza di etica. Io penso che in generale il non firmarsi significhi non aver coraggio delle proprie idee ed in definitiva mancanza di rispetto per se stesso. Colgo però l’occasione per chiederti pubblicamente di tornare a scrivere su questo giornale.… Leggi il resto »
Sono commosso e ti ringrazio. Tra l’altro Gianfranco Galiè è uno dei nostri lettori che ha ispirato l’ultimo DisAppunto sulla modifica del regolamento per chi intente commentare i nostri articoli. Vorrei precisare anche che PuntoPdl non è un signore anonimo ma la sigla di un’associazione (non so se è giusto il termine) che a nome degli scritti ha ritenuto di fare il commento che ti riguarda e al quale credo che “galiè” abbia risposto sapientemente. Grazie di nuovo. PS I candidati sindaco dovrebbero avere, come minimo, molte caratteristiche della tua personalità. Concordo con il tuo riferimento a Gundam che credo… Leggi il resto »
Purtroppo, e questo l’ho detto anche nella cena dei commentatori, i giovani che scrivono non sono un campione rappresentativo della città ma più che altro un’eccezione.
Il contesto nazionale e soprattutto locale è avverso ai giovani e molti hanno perso la speranza; non è un caso se i giovani commentatori più attivi non siano molto radicati sul territorio ma che per questioni lavorative e di studio trascorrono maggior parte del loro tempo lontano da sbt!