SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Applausi scroscianti e ripetuti all’auditorium di San Benedetto, che però si sono interrotti quando Margherita Hack si è lanciata in un prevedibile spot pro-nucleare: “Credo ci sia troppa paura – ha dichiarato l’astrofisica, rispondendo ad una domanda proveniente dalla platea – l’unico problema sarebbe lo smaltimento delle scorie, ma come l’hanno risolto gli altri Paesi, possiamo farlo pure noi. Basta che non si usino i classici metodi all’italiana, nascondendole nel giardino del vicino”.
La Hack ricorda poi come l’Italia dipenda energicamente dall’estero: “Compriamo dalla Francia e dalla Svizzera, che rispettivamente ospitano 35 e 5 centrali. L’alternativa sarebbero le fonti rinnovabili, ma ci siamo accorti che anche queste creano problemi con i vari deturpamenti del territorio”.
Fino a quel momento, come detto, il consenso era stato totale, con la scienziata toscana giunta a San Benedetto per presentare il libro “Diario di un incontro”, scritto a quattro mani con Marco Santarelli e presentato all’Auditorium Tebaldini dal coordinatore provinciale del circolo Uaar Alberto Mattioli e dal consigliere provinciale Massimo Rossi. Un’opera piena di riferimenti all’attuale situazione della ricerca nel Belpaese, correlata al problema della laicità, secondo gli organizzatori spesso colpevolmente latitante: “Se si fanno i tagli alla cultura – ha proseguito – è la fine. Stanno distruggendo l’università, che fino ad oggi era una buona università. La riforma Gelmini penalizza i giovani e i contratti dei ricercatori sono passati da tempo indeterminato a tempo determinato”. Ed ancora: “La scienza è libera solo in parte; nella scienza biologica c’è puntualmente lo zampino della Chiesa. Secondo la Costituzione lo Stato è laico. Il Vaticano può mettere tutti i veti che vuole, spetta al Governo essere indipendente. Invece è succube”.
Santa Sede che tuttavia tacerebbe un po’ troppo sui recenti divertimenti del Premier: “Berlusconi è senza vergogna, ha riempito il Parlamento di mezze calzette e di gente disposta a vendersi per passare da una parte all’altra. Altro che quelle povere ragazze di Arcore”.
In serata la Hack si è esibita al teatro delle Energie di Grottammare per lo spettacolo di parole e musica “L’Anima della Terra”, scritto e diretto da Francesco Magnelli. In precedenza la divulgatrice era stata ricevuta e salutata dal sindaco Gaspari, dall’assessore Sorge e dalla Presidente del consiglio comunale Capriotti. Daremo conto di questa serata con una successiva galleria fotografica.
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Grande Margherita Hack! Un monumento di laicità ed autentica umanità, che riesce ancora a trasmettere ai giovani la sua passione per la cultura scientifica.
Mi chiedo se la cosa peggiore sia essere pro-nucleare o essere preoccupato e basta a non esserlo.
Pensare alternativo, contro il pensiero anti-nucleare (pensiero che condivido) maggioritario, ed essere a favore prevalentemente di un mondo orticolo sarà un disturbo bordeline…?
“…l’unico problema sarebbe lo smaltimento delle scorie, ma come l’hanno risolto gli altri Paesi, possiamo farlo pure noi”. Quindi chiedo senza troppi fronzoli: cioè come? In riferimento ad alcuni temi trattati durante il breve incontro a me non preoccupa il fatto che il mondo scientifico debba essere necessariamente laico ma che si muova sempre nel rispetto della verità e dei diritti di tutte le creature, come anche “di tutte le cose visibili e invisibili”. Invisibili anche agli strumenti di misurazione scientifica attualmente disponibili, perché come spesso affermo la Scienza troppo sovente si ferma davanti alla misura e agli strumenti di… Leggi il resto »
Dimenticavo di dire che il decimo pianeta era già conosciuto ai Sumeri come racconta in un libro, scritto diversi anni fa, lo scrittore russo Zecharia Sitchin che anticipa le stesse informazioni che sono state diffuse nel 2004 dalla NASA (la sua “scoperta” appunto). Il problema è che allora – al tempo dei Sumeri – non esistevano tutte le bellissime e costosissime strumentazioni che abbiamo oggi: computer, telescopi immensi, addirittura telescopi in orbita attorno alla terra. Meditiamo gente… meditiamo (RG)
Ah, certo, c’è “solo” il problema dello smaltimento. Come mai non ci abbiamo pensato prima?
Rispetto per Margherita Hack , ma come puo’ una persona nata nel 1922 avere paura del nucleare e delle scorie?… Il futuro non e’ suo.
Credo che il parere di uno studioso piu’ contemporaneo sia piu’ autorevole, magari Carlo Rubbia che oltre ad essere italiano ha vinto il Nobel per la fisica nel 1984.
Chi non ha paura del nucleare di solito è una persona avanti con l’età (Berlusconi, Scajola, Casini ecc. ecc.) che non si fa problemi su come smaltire le scorie fra vent’anni quando entreranno in funzione le centrali e le conseguenze che esse avranno sulla nostra salute e quella dei nostri figli e/o nipoti. Il dilemma dello stoccaggio delle scorie nucleari è che nessuno, luminare o scienziato, è in grado di assicurare una stabilità geologica per 200.000 anni (periodo richiesto per annullare la radioattività).
Caro Marinucci Vorrei esprimere il mio punto di vista cercando di analizzare il problema nella sua globalità e non ridurre il tutto a “ e le scorie dove le mettiamo”. Partirei pertanto da due dati certi e incontrovertibili: • Aumento dell’entropia • Richiesta sempre maggiore di energia L’entropia è un paramentro in costante aumento legata all’attività antropica, l’uomo può rallentarne il tasso di crescita ma, non la crescita. Lei sarebbe disposto a non respirare ( emissione di vapore caldo), a rinunciare alla bicicletta ,i cui vicoli virtuali generano calore o addirittura all’automobile che dal punto di vista energetico rappresenta per… Leggi il resto »
La signora Hack è senz’altro un’illustre scienziata ma temo che sul nucleare ne sappia ben poco.. Lei dice che dipendiamo da altri paesi per l’approvvigionamento energertico ed è vero ma dimentica che se in Italia si producesse energia basata sul nucleare avremmo lo stesso problema. Da dove pensa che arrivi l’uranio necessario per fare funzionare le centrali nucleari? Nel nostro paese non ne abbiamo. Oltretutto è una sostanza rara poichè le riserve sono poche, nel mondo solo cinque paesi ne hanno e dato che le riserve non sono infinite col passare degli anni il suo prezzo di acquisto tenderà sempre… Leggi il resto »
Cara Maria Rosa, in Italia c’è il problema dell’energia perchè sono quasi 50 anni dove non c’è una politica energetica. E’ dai tempi di Mattei che l’Italia non pensa “strategicamente” all’energia e così gli investimenti in questo settore sono stati scoordinati e sempre orientati al breve periodo, ai bisogni imminenti senza uno sguardo al futuro rinunciando agli investimenti in ricerca e sviluppo.
Ma questa miopia deriva in primis , come dicono Andrea Marinucci e La Vernecchia, alla vecchiaia di una classe dirigente che non ha interesse a pensare al medio periodo, figurarsi nel lungo….
Cara Maria Rosa dalle sue affermazioni mi rendo conto che conosce superficialmente il problema del nucleare.
Il fabbisogno di materiale radioattivo di una centrale di media produzione è di circa 200 Kg .ed assicura una durata di almeno 70 anni.
Decadimento medio di Uranio U238 a U235
Sono molto contento del dibattito scaturito dalla presenza della Hack, è senz’altro utile. Mi pare però che abbia confermato implicitamente la necessità della sua presenza in un convegno organizzato da un gruppo di razionalisti. Alcune delle tesi che vengono opposte, infatti, non sembrano molto razionali ma soltanto impaurite e denigratorie (oltre che inefficaci): del tipo, siccome è una persona anziana, allora a lei che gliene frega delle scorie? Se è per questo però non dovrebbe fregare neppure a noi, dal momento che i pericoli delle scorie si proiettano ben più a lungo dei 50,60 o 70 anni che noi “giovani”… Leggi il resto »
Interessante il suo commento, solo che una capacità di sintesi maggiore ne aiuterebbe molto lettura. La politica deve aiutare a porsi le giuste domande. A me piacerebbe avere una risposta da quella posta da maria rosa ferritto “Da dove pensa che arrivi l’uranio necessario per fare funzionare le centrali nucleari? “. Qualcuno ne sa qualcosa?
Accolgo l’invito alla massima sintesi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio#Ricerca_ed_estrazione
caro relli dobbiamo partire dalla miniera ed arrivare all’eliminazione dei rifiuti, tenendo conto di tutti ì consumi di energia, gli impatti ambientali, sanitari e fare anche un conto economico. Partiamo dalla miniera e ci rendiamo conto di cosa sta succedendo alle popolazioni e alle foreste nigeriane per effetto delle miniere di uranio, quali sono i disastri sanitari cui sono esposti i lavoratori e le popolazioni. Cose simili sono accadute in Canada, dove peraltro si usavano tecnologie più avanzate. L’uranio si estrae dalle rocce frantumandole Qual è la percentuale di uranio che si estrae? Se siamo fortunati lo 0,1 %, perché… Leggi il resto »
Donato, alcune delle cose che dici sono suggestive, ma ahimè anche in questo caso poco razionali. Ad esempio il calcolo sul prezzo della “filiera” (dall’estrazione allo smaltimento) lo dovresti fare su TUTTE le fonti energetiche attualmente utilizzate. Ad esempio, sul costo del petrolio dovresti metterci il costo dell’attività estrattiva, il rischio di danni durante il trasporto o l’estrazione stessa (vedi louisiana), che sono costi (più o meno) inclusi nel prezzo di vendita, ma anche poi tutti i costi ad esempio sanitari che derivano dall’utilizzo del comunistibile fossile e dalle malattie respiratorie che genera sulla massa della popolazione, o della necessaria… Leggi il resto »
Gana,.Australia, New Zeland, Russia sono le principali nazioni produttrici,poi l’arricchimento, per mezzo di centrifughe, si realizza in diversi Paesi.
Il nucleare è una fonte di energia vecchia!!! E’ vecchio chi pensa possa ancora essere il volano dello sviluppo energetico di un paese, è vecchio chi pensa possa essere la risorsa principale, è vecchio chi la considera una strada praticabile. Non sono d’accordo con la Hack, assolutamente in disaccordo non perché ho paura o perché sono preso da allarmismi. Adesso entro per un attimo nella fantascienza, che poi non si sa se è veramente fantascienza, ma mi serve per spiegare una cosa. Ci fu il più grande ingegnere-scienziato della storia che visse alla fine del 1800. Il suo nome era… Leggi il resto »
Forse il concetto di economie di scala non ti è noto ma ci sono una serie di costi nella creazioni di impianti che non sono proporzionali alle dimensioni dell’impianto ma pressochè fissi, perciò è necessario che ci siano grandi impianti con dimensioni sufficienti per spalmare i costi. Il problema, come ripeto, è la totale assenza in Italia di una strategia ed una politica energetica. Proprio per questa lacuna acquistiamo (in maniera non conveniente) energia dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Slovenia.L’assurdo è che si è preferito pagare di più l’energia facendo guadagnare le altre nazioni piuttosto che investire nella ricerca… Leggi il resto »
Non parlavo di costi degli impianti, parlavo di altro!! hai usato il mio commento per dirmi che sono deficiente e secondo me non hai toccato il punto della mia argomentazione.
Poi magari mi sbaglio, io sono un umile meccanico e tu qui mi sembri che pontifichi su tutto e su tutti quindi avrai delle grosse conoscenze.
Mi inchino profondamente alle tue competenze…. Che mi parli di economia di scala che non la conosco??
Mi perdoni sig. Marcozzi, ma Nikola Tesla viene attualmente citato come fonte autorevole nella ricerda del paranormale, nell’Ufologia e nell’occultismo!!
Viene dato per certo che fosse stato in grado di creare un motore funzionante ad energia elettromagnetica che, una volta avviato, sarebbe stato in grado di funzionare in eterno senza una fonte di energia!
Di Tesla sono rimasti nigliaia di appunti su fogli volanti e non numerati, per la maggior parte incomprensibili. Dai quali ognuno ha tratto le conclusioni che gli facevano più comodo…
Signor Marcozzi, no ti prego, chiamami Gabriele.
Comunque lo sapevo che qualcuno avrebbe detto quello che hai detto tu, io infatti lo prendevo come esempio per parlare della questione dell’energia in rete. Era solo un esempio, spero di essermi spiegato adesso.
Però di lui non ci stanno solo appounti, la corrente alternata che oggi usiamo l’ha scoperta lui e ha fatto il primo impianto. L’elettromagnetismo lo ha scoperto lui e poi dopo Marconi lo ha copiato… Viene citato nel paranormale, ma ha anche dato un notevole contributo alla scienza!! :-D
Da scienziato di lunga data, e da persona anziana con molto sale sulla zucca e niente peli sulla lingua, Margherita hack ha detto quello che ognuno di noi ritiene offensivo sentirsi dire: abbiamo paura di quello che non conosciamo!! Come dice Primavera, è divertente vedere come casalinghe, idraulici, impiegati, pescatori e insegnanti del liceo possano permettersi di dare dell’INCOMPETENTE alla Hack… L’indipendenza energetica è o non è un obbiettivo da perseguire? Se (e sottolineo SE!) la risposta è si, allora bisogna accorciarsi le maniche e trovare una sinergia di fonti che possano soppiantare la dipendenza dal gas ucraino, dal petrolio… Leggi il resto »
Il petrolio non e’ usato per la produzione di energia elettrica.
Visto che nessuno di noi e’ un fisico di livello nazionale dovremmmo non esprimere pareri?
Rubbia Premio Nobel per la fisica cosa pensa a tal proposito?
Sarebbe interessante sapere come , casalinghe, idraulici, impiegati, pescatori e insegnanti del liceo francesi o tedeschi che le centrali le hanno nel proprio comune cosa ne pensano vista la loro esperienza diretta.
Può risultare utile.
Ma a nessuno importa farlo perchè è già stato stabilito che tanto da noi è NO!
Quando si lascia decidere a chi ne sa poco (vedi referendum), vince la fazione politica che riesce a lavare più cervelli.
Diamo modo a tutti di farsi una idea super partes. Alla fine magari, una volta valutati pro e contro, si arriva lo stesso al NO, ma una differenza notevole IO ce la vedo…
le comunico che il il referendum e’ stato firmato in italia anche da 1200 scienziati…scusi se e’ poco
QUESTA E’ LA LORO LETTERA Siamo un gruppo di docenti e ricercatori di Università e Centri di ricerca, pienamente convinti che non sia più il tempo in cui gli scienziati possono chiudersi nelle loro torri d’avorio per dilettarsi con loro ricerche, senza curarsi dei problemi della società in cui operano e di quelli dell’intero pianeta. Per il privilegio che abbiamo avuto di poter compiere studi universitari e di lavorare nel campo delle ricerca e dell’insegnamento, abbiamo la responsabilità di informare ed educare le persone e dobbiamo dare il nostro contributo per superare le difficoltà che caratterizzano la nostra epoca. Ogni… Leggi il resto »
Ha centrato esattamente il problema sig. Coccia!!
Ragionando per assurdo, provi ora a immaginare un politico che riesca a convincere 1200 persone a votare pro nucleare.
Ecco: l’opinione dei1200 scienziati è stata azzerata democraticamente…
E’ questo il punto nodale della discussione, si dà in pasto al popolo tutto la possibilità di decidere su questioni delle quali non si ha la necessaria competenza!!
Secondo il pensiero dei Verdi e dei sinistral-radical-chic.
Il petrolio inquina ,e poi sta per esaurirsi.
Il gas e vero che inquina meno , ma nessuno vuole i depositi sotto il sedere.
L’energia solare ? si . bè , ma i pannelli deturpano le nostre belle vallate.
L’eolico? in effetti .. si . ma , le pale sono troppo brutte da vedere e poi la malavita? gestirebbe tutto lei.
Le biomasse? puzzano e poi quanti animali dovrebbero fare la cacca?
Nucleare .. sei pazzo? sei un totalitario..
CI DITE UNA VOLTA PER TUTTE. COSA VOLETE ?
Concordo con IL SORVEGLIANTE, siamo un popolo di polemici.
Tendiamo a lamentarci di un problema e poi rigettare tutte le soluzioni che ci vengono proposte. Salvo poi NON rinunciare al climatizzatore in casa o il SUV in garage…
verissimo. Però non è un buon motivo per dire “ok, facciamo tutto”. Bisogna recuperare una mentalità scientifica, ragionare con serenità. Le cose si possono fare o si possono non fare, l’unica cosa che fa sicuramente danno è una decisione presa sull’onda di una crociata. Ciò non toglie che riguardo l’energia atomica ci sia ancora molto da fare, sia in termini di progresso tecnologico che di maturazione politica, per ritenerla un’alternativa immediatamente praticabile in Italia (qualcuno, addirittura, propose di riaprire le centrali chiuse…).
Per quanto concerne la tecnologia nucleare l’Italia non viene iscritta tra quelle nazioni con l’anello al naso.Il consorzio italo francese ENEA-Areva-Impregilo ha già realizzato centrali di terza generazione in Tailandia,Francia e Russia. Il problema è essenzialmente politico.L’unica centrale di cui è stata valutata l’ipotesi di apertura è stata quella di Trinovercellese ma ,ripeto è stata solo una ipotesi presto scartata.
Si ok ma non buttiamo tutto nel calderone: il solare “deturba” le colline se ci riempi le colline, dove sta scritto che solo li va messo? E poi la polemica sulle pale eoliche brutte fa ridere…. allora anche i pali dell’ illuminazione non sono carini :-)
Meglio chic che shock , ma forse e’ meglio parlare come si mangia.
Hai mai sentito parlare di DESERTEC?
Il discorso de “IL SORVEGLIANTE” non fa una piega, l’unica inesattezza è l’affermazine che i Verdi si oppongano a tutto senza dare soluzioni alternative. Noi del partito del Sole che Ride diciamo NO alle fonti non rinnovabili (petrolio, uranio, ecc.) ma “gridiamo” SI al solare, eolico, biomasse, geotermico. Ribadiamo, però, che le centrali di produzione debbano essere piccole e diffuse perchè un impianto “titanico” oltre all’impatto devastante sulla popolazione locale produce sprechi nella distribuzione di energia. Pensate all’energia elettrica che si disperde durante il tragitto tra sorgente e destinatario. Ogni comunità (comuni o associazioni di comuni) dovrebbe avere un piano… Leggi il resto »
Quelle inefficienze nel trasporto si recuperano con le economie di scala sia nei rendimenti d’impianto che nei costi d’investimento.
Caro Marinucci
Talvolta trovo quelli del Sole che Ride di una “ingenuità” esilarante. Quasi il 70% dell’energia prodotta viene consumata dal settore industriale e servizi, come tu possa pensare di sopperire a tale richiesta attraverso la costruzione di “Piccole” unità produttive, mi sembra altamente improbabile. Ciò che tu proponi non riuscirebbe neppure a soddisfare l’uso domestico di energia.
Solare e tecnologie basate sulla biomassa hanno notevoli potenzialità per rispondere in maniera sostenibile al crescente fabbisogno energetico di molte piccole e medie imprese industriali ed hanno dimostrato anche di essere economicamente competitive.
E’ davvero stimolante vedere come un argomento oggettivamente attuale e vitale provochi una ridda di opinioni così vivaci e diverse. E’ mio parere che, allo stato attuale, se vogliamo rimanere nel novero dei Paesi industrializzati ed essere competitivi nel mercato globalizzato, non possiamo avere un costo dell’energia superiore del 30% rispetto ad altri Paesi competitori. Ob torto collo , non vedo al momento alcuna energia alternativa al nucleare, in termini di potenze disponibili e costi.
Il resto è pura demagogia e politichese………….cioè aria fritta
Pur di non rivedere il nostro stile di vita siamo in grado di accettare tutto.
In un sistema di economia di mercato globalizzato,le cui componenti fondamentali si possono riassumere in tre parole chiave: ricerca,produzione ed esportazione,una revisione dello stile di vita unilaterale, nel senso indicato da te, si tradurrebbe in: stagnazione, regresso ed impoverimento. Sono del parere che le nuove potenze industriali come Cina e India, difficilmente saranno disposte a rivedere i loro modelli di sviluppo, dopo aver testato quello stile di vita a cui noi , secondo te, dovremmo rinunciare.