TERAMO – Il primo, incompleto, bollettino sull’alluvione descrive dal un punto di vista dei danni al territorio una situazione drammatica dopo la pioggia incessante di ieri e di questa notte: la Pedemontana è franata in due punti e un’auto è rimasta incastrata nella voragine che si aperta nella zona di Paganini: fortunatamente non ci sono stati feriti. Un altro cedimento c’è stato nella zona di Villa Ricci dove il pilone si è abbassato di circa un metro.

La provinciale 17 che collega il capoluogo alla Val Vibrata è chiusa; chiusi due ponti: quello fra Villa e Floriamo di Campli e il ponte di Castelnuovo.

Decine le strade impercorribili sulle quali si sono riversate pareti di fango e terra: “Facciamo prima ad elencare quelle aperte” sostengono dall’unità tecnica della Provincia.

Per quanto riguarda i movimenti franosi risultano particolarmente colpite le zone della fascia pedemontana: Bellante; Morro D’Oro, Castellalto, Sant’Egidio, Atri, Cellino. La costa è stata flagellata e in tutti i Comuni si registrano allagamenti, sottopassi inagibili, sistemi fognari in tilt.

Per tutta la notte si sono susseguiti interventi che hanno tenuto impegnati tutti gli uomini del settore tecnico e le 40 ditte private con le quali l’ente ha stipulato le convenzioni per il Piano Neve, richiamate per far fronte all’emergenza. Il presidente Catarra e l’assessore alla viabilità Elicio Romandini hanno presidiato l’unità operativa in stretta collaborazione con l’unità di crisi in Prefettura.

“Siamo in ginocchio – afferma il presidente Catarra – un colpo mortale al territorio che è devastato. Stiamo preparando la richiesta per il riconoscimento della calamità naturale: da questa notte siamo in continuo contatto con il presidente Chiodi e con gli assessori regionali Morra e Giuliante. La dimensione del danno è tale che solo un immediato intervento del Governo può porre un argine  ai problemi che registriamo dapperttutto”.

Per la Pedemontana l’assessore Elicio Romandini chiederà alla Regione di utilizzare le somme dei ribassi d’asta delle gare degli appalti per la realizzazione degli ultimi due tratti, circa 2 milioni di euro, per iniziare i lavori di sistemazione. “Il nostro primo, enorme, impegno – afferma l’assessore Romandini – è quello di riaprire le strade”.

Decine di volontari della Protezione civili ma anche, semplici cittadini, sono al lavoro spalando fango: “E’ impressionante lo spirito di collaborazione che stiamo registrando – rileva il presidente Catarra – e non esimermi dal ringraziare tutti: i miei dipendenti che stanno lavorando incessantemente da decine di ore; gli uomini della Prefettura e delle Forze dell’ordine; i cittadini che si stanno dando da fare autonomamente”.

Sull’home page della Provincia di Teramo si sta allestendo una sezione nella quale saranno continuamente aggiornati i dati sulla percorribilità delle strade della rete provinciale.