DA RIVIERA OGGI N.859

Una forte passione per il ciclismo tramandata di generazione in generazione e una preparazione ad hoc per fare sempre meglio. Fausto Capodicasa, vicepresidente della società monteprandonese “Capodicasa La Squadra” nonché padre di Bruno, non nasconde la sua ambizione per la nuova stagione ciclistica: “Quest’anno puntiamo ad arrivare tra i primi tre classificati a livello nazionale. Le basi per farlo ci sono: l’anno scorso siamo arrivati sesti nella classifica a punti, nonostante il periodo di rilassamento degli ultimi due mesi, ma quest’anno abbiamo anticipato un po’ gli allenamenti, abbiamo le idee chiare e speriamo di partire alla grande già dalla prima gara”.

Il primo appuntamento importante è quello del 27 marzo a Montecarlo: “È un grande onore per noi partecipare a questa manifestazione fuori dall’Italia – ha dichiarato il direttore sportivo Edoardo Di Federico -; siamo infatti una delle poche squadre italiane, sei o sette in totale, ad avere la fortuna di esserci e di poter competere con Paesi come Francia ed Inghilterra”. Poi il 3 aprile inizieranno le gare della nuova stagione ciclistica, che si aprirà in Emilia Romagna.

Ai giovani atleti, tutti classe ‘97, che si preparano a gareggiare nella categoria “Esordienti II anno”, si è aggiunto a dicembre un nuovo arrivato, Francesco Quinzi di Sant’Egidio alla Vibrata. “Nonostante sia quasi un principiante (ha iniziato l’anno scorso in una società di Castel di Lama), l’abbiamo scelto, tra i tanti che volevano entrare a far parte della società, per il suo entusiasmo – ha detto il vicepresidente -; finora si è integrato benissimo con gli altri ragazzi. Per noi rappresenta un po’ una sfida ma crediamo in lui e contiamo che potrà fare già qualche piazzamento tra i primi 5”.

Sui singoli corridori le aspettative per il 2011 sono diverse: “Bruno Capodicasa l’anno scorso ha realizzato 8 vittorie: se riuscisse ad eguagliare gli stessi risultati sarebbe già un successo. Ma il nostro obiettivo è portare anche gli altri ad ottimi piazzamenti: per Christian Nepa ed Andrea Troiani puntiamo a raddoppiare le vittorie del 2010. Inoltre ci aspettiamo qualche vittoria anche da parte di Leonardo Giri, Lorenzo Fuschi e Tommaso Silenzi, che arrivano più preparati rispetto allo scorso anno. Giri, in particolare, è migliorato molto: corre solo da un anno ma tecnicamente sembra già un corridore navigato”.

Anche se differenti sono i livelli di preparazione ed i risultati dei ragazzi, molto forte è lo spirito di gruppo che si è formato tra le famiglie, provenienti da diverse parti del circondario (Centobuchi, San Benedetto del Tronto, Sant’Egidio alla Vibrata, Capodarco di Fermo e Porto Sant’Elpidio). “Più che competizione e rivalità regnano tra noi amicizia e collaborazione: i genitori sono coinvolti nella squadra e la vittoria di uno è la vittoria di tutti”, ha affermato Fausto Capodicasa. La famiglia, d’altra parte, è fondamentale per il successo di questa giovanissima società: “Considero la famiglia alla base di tutto: solo se i genitori seguono e motivano i ragazzi, questi possono dare il meglio di sé. Poi contano anche la società, il direttore sportivo, il fisico, la bravura degli atleti, la giusta alimentazione e la vita sana”.

Ma quali sono i sacrifici per i ragazzi? “Rispetto agli altri sport, il ciclismo richiede tanti sacrifici: occorre un lavoro muscolare impegnativo (noi ci alleniamo tre volte a settimana) e qualche rinuncia, come ad esempio evitare stravizi a tavola e non andare al mare prima delle gare. Non sono imposizioni ma suggerimenti per essere in forma nelle competizioni. Finora i ragazzi le hanno accettate volentieri”. A quest’età insomma già si può cominciare a parlare di agonismo e non solo di sport come divertimento: “Tuttavia non ci illudiamo che nel futuro questi giovani diventeranno tutti dei campioni – ha spiegato Capodicasa -, può darsi che tra qualche anno si stufino e abbandonino la bicicletta. Ma finché ameranno questo sport, vogliamo che lo facciano al meglio e con serietà”.

Di conseguenza i dirigenti rivolgono una grande attenzione a tutto ciò che riguarda la preparazione fisica e psicologica degli atleti. “Oltre ad un consulente tecnico, Beniamino Capodicasa, che cura aspetti come la leva e la pedalata – ha spiegato Di Federico -, siamo una delle poche società ad avere, già a questa categoria, un posturologo che cura la posizione degli atleti sulla bicicletta. Crediamo insomma che sia giusto seguire passo passo questi ragazzi, che consideriamo corridori al cento per cento”.