SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Quando si sceglie un sindaco si sceglie una persona che deve amministrare la cosa pubblica. E’ un voto che può avere un significato politico, ma in genere i cittadini scelgono la persona più onesta, quella di cui si fidano di più”. Lo ha detto l’ex segretario Pd Walter Veltroni, giunto a San Benedetto nel tardo pomeriggio di lunedì per lanciare ufficialmente la campagna elettorale di Giovanni Gaspari verso le primarie di coalizione del centrosinistra.

In un Teatro Concordia colmo, Veltroni si è soffermato su svariati temi, raccogliendo ripetute ovazioni da parte della platea, tra cui spiccavano i sindaci di Offida (Lucciarini), Monteprandone (Stracci) Ripatransone (D’Erasmo) e Cupra Marittima (D’Annibali).

“Nei giorni scorsi abbiamo allargato la maggioranza con soddisfazione, siamo un cantiere aperto, ci sono voluti cinque anni per mettere in moto le opere”, ha spiegato Gaspari nel suo discorso introduttivo, nel quale non sono mancate nemmeno feroci denunce: “Abbiamo difficoltà nella gestione delle città. Non siamo più in grado di sopportare le umiliazioni del Governo. I tagli sugli enti locali sono stati pesantissimi, addirittura del 20% nel trasporto pubblico. Il nostro territorio è straordinario, ma dobbiamo poter vendere il nostro prodotto; per fare accoglienza servono risorse”.

Una palla colta al balzo da Veltroni: “E’ storica la nostra capacità nella gestione delle realtà locali. La nostra forza deve essere proiettata nella sfera amministrativa. Mi auguro che il Pd possa crescere ulteriormente”. La lente si è poi spostata sui fatti nazionali, con i ripetuti attacchi al Presidente del Consiglio Berlusconi: “La nostra immagine all’estero è devastata. Noi siamo altro, bisogna ritrovare l’orgoglio. Il Premier non conosce la parola dimissioni, sta proteggendo se stesso fregandosene di milioni di italiani. La mia ossessione politica è quella di costruire il dopo-Berlusconi, serve un’alternativa credibile. Troppo spesso gli elettori stanchi della destra voltandosi dall’altra parte non hanno trovato nulla”. E sulle tensioni in Libia: “Quando Gheddafi è venuto a Roma ci ha umiliato. Dovremmo capire cosa sta accadendo, invece stiamo facendo finta di nulla. E’ un momento di insurrezione popolare: prima in Tunisia ed Egitto ed in futuro probabilmente anche in Marocco, Algeria e Yemen. Il rischio di un flusso migratorio verso la nostra penisola è enorme”.

C’è però stato un argomento che Veltroni non ha voluto assolutamente affrontare, ovvero quello inerente all’incontro pomeridiano avuto con Roberta Peci, figlia di Roberto, vittima delle Brigate Rosse. Un no-comment – forse legato ad un desiderio di riservatezza – riproposto a più riprese ai diversi giornalisti che chiedevano un commento sulla vicenda.