GROTTAMMARE – “Viviamo in un clima torbido, di quello che annunciano tempi paludosi, uomini ambigui, strane coincidenze”: Maria Grazia Concetti, capogruppo comunale del Pdl Grottammarese, si esprime sulla situazione della politica nazionale riguardo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

“L’offensiva contro il centrodestra assume i toni di una vociante campagna mediatica accompagnata da inchieste giudiziarie piuttosto fumose, se non evanescenti – scrive – E anche questa volta come nel biennio ‘92-‘93 la sinistra è soltanto a rimorchio di strategie pensate altrove. Insomma l’opposizione costituisce un po’ le salmerie dell’armata giustizialista in marcia. Un Pd senza progetti, rancoroso, capace solo di muoversi contro. Il “male assoluto” per il paese”.

“Dietro questa offensiva ci sono uomini e interessi che non vogliono perdere l’occasione di governare la grande trasformazione economica, produttiva, sociale imposta dal crollo delle Torri Gemelle di Wall Street e dalle difficoltà della finanza d’avventura – continua Maria Grazia Concetti – l’emergenza terremoto in Abruzzo non riempie le tasche ai fornitori di container  e ai pescecani della ricostruzione. Viene messa sotto accusa perché dà una casa vera a ventimila terremotati”.

“Berlusconi ha chiuso il capitolo di malgoverno e collusioni della sinistra. La Finanziaria costringe le autonomie locali a tagliare i rami secchi delle clientele e dell’affarismo. E le riforme, ora si sono fatte e si faranno: ora senza traditori si può – nota l’esponente grottammarese – Già, le riforme. La sinistra accademica con il decisionismo della Gelmini rischia di veder vanificato il suo potere di cooptazione ideologico e clientelare stratificatosi sulle macerie del sessantottismo”.

E ancora: “Le burocrazie corrotte e parassitarie vedono messi in discussione privilegi, collateralismi solidificati e corporativismi. Questo terzo governo Berlusconi non dà tregua al crimine organizzato, privandolo della sua forza economica e militare. A questo punto lo schieramento conservatore che si oppone alla riforma e che punta alla restaurazione degli equilibri garantiti dai governi del centrosinistra decide l’attacco frontale”.

Termina la Concetti: “Ha nostalgia della politica fiscale di Prodi, dei cinque punti di cuneo fiscale distribuiti per l’80% a imprese e banche e solo il 20% ai lavoratori. Ha nostalgia delle politiche fiscali che punivano i redditi medio bassi, il lavoro autonomo e le piccole e medie imprese. Queste sono alcune delle ragioni, queste sì vere, del feroce attacco giudiziario e mediatico contro il governo”.