SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Conclave riunito dopo la sudata scelta, dichiarazioni di intenti e apparente armonia in vista delle primarie di coalizione.
Il centrosinistra si presenta alla stampa con tanto di Sel in aggiunta. Freschi di accordo, i vendoliani sono al settimo cielo e ritengono di avere, nell’ordine, riunito il centrosinistra, superato la Megavariante, riportato il piano regolatore all’attenzione di Gaspari, generato lo stimolo vitale di quelle primarie di coalizione che pure il sindaco chiedeva (alla coalizione in divenire) da anni.
MEGAVARIANTE La parola d’ordine è “superare”. Cosa ben significhi ancora non si sa, ma comunque le intenzioni sono quelle di avere le stesse opere pubbliche del “Programma complesso” tanto contestato, con accordi Pubblico-Privato che siano convenienti per il pubblico (ribadirlo è onorevole, ma non ha la portata di novità di una rivoluzione copernicana).
Insomma, i termini della questione appaiono gli stessi, sarà interessante vedere come la questione sarà gestita. Se Spadoni vincesse le primarie di coalizione, abolirebbe la Megavariante alla radice. Se le vincesse Gaspari, e se poi diventasse sindaco, si ritroverebbe la proposta della cordata Sps-Pennile-Area Mare per il binomio Opere pubbliche versus Cubature da costruire.
Qualora la proposta sia rispondente al bando, e lo deve ancora dire alla città il dirigente comunale Germano Polidori, si attuerebbe il “dialogo competitivo” con la cordata di imprese? Difficile capirlo, davvero. Il leit motiv che si sente è “bisogna superare la Megavariante, trovare strade alternative per quegli stessi obiettivi”. Sul come “superare”, però, bisognerà attendere le specifiche.

Afferma il sindaco: “I nostri non sono accordi fatti di notte, con il detto e il non detto. Il documento che abbiamo firmato giovedì è un compromesso, certo, ma non è al ribasso. Nel 2001 l’oggetto della discordia in seno al centrosinistra erano i Prusst. Verdi, Rifondazione, Calvaresi e altri erano contrari, si andò divisi. Nel 2006 Verdi e Rifondazione erano con me e il nostro programma diceva che i Prusst non erano il Male, ma il guadagno per la città era troppo basso rispetto al beneficio dei proprietari terrieri. Oggi si dice che l’accordo fra Pubblico e Privato è uno strumento che non va demonizzato, va compreso invece se il vantaggio per il pubblico è così grande oppure no. Con Sel – aggiunge il sindaco – ci dividono delle sfumature, certo, ma nella politica non credo ci sia il bianco o il nero. Su tutto si può discutere, non capisco chi si scandalizza a senso unico. Che impreca quando qualcuno come Sel entra in una coalizione, e non dice nulla quando Rifondazione esce da una coalizione, come avvenuto a San Benedetto”.

Giorgio Mancini, coordinatore provinciale dei vendoliani, assieme al suo candidato sindaco Luca Spadoni negli ultimi anni non ha lesinato critiche al sindaco. Sugli incarichi esterni, sull’urbanistica, sulle opere pubbliche, sulla gestione del traffico. Su molto, quasi su tutto. Oggi dice: “Riguardo alla Megavariante, noi dentro al Comitato Prg a Crescita Zero non abbiamo mai detto che quelle opere pubbliche non servivano. Acquisire l’Area Brancadoro al patrimonio pubblico è fondamentale, sono importanti la piscina, il Ballarin, avevo dubbi sull’inquinamento elettromagnetico, io personalmente, altri nel comitato gli davano più priorità, e dicevamo che lo scambio non era equo ed era peso un troppo grande per la città. I partiti studieranno come superare la Megavariante, perchè quello non è lo strumento adatto. E riprendendo lo strumento del piano regolatore sui principi del non consumo del suolo”. E la coda polemica del giovane vendoliano: “Ditemi voi se questo è un accordicchio! Ditemi voi se questo è il piatto di lenticchie per cui ci saremmo venduti!”

CENTROSINISTRA E UNIONE Afferma il coordinatore comunale del Pd, Felice Gregori: “Non disperiamo di poter replicare per intero il Laboratorio Marche. Ma intanto avendo Sel con noi abbiamo raggiunto un primo obiettivo. Loro sono un valore aggiunto per avere un confronto interno più ampio”.

PRIMARIE Data in bilico fra il 20 e il 27 marzo. E Gaspari intanto chiede al suo assessore Paolo Canducci di revocare la sua partecipazione (clicca qui). Pertanto si profila il duello Gaspari-Spadoni, con buona pace del giovane politico Verde che dal novembre scorso aveva accettato – unico fra gli alleati – la sfida alle primarie lanciata su iniziativa di Gaspari. Sulla stessa linea del sindaco ci sono l’Idv e i Socialisti. Questi ultimo affermano per voce del segretario provinciale Francesco Maroni: “Non abbiamo difficoltà ad aderire all’appello del sindaco, noi siamo per la riproposizione del candidato Gaspari. Siamo d’accordo comunque per le primarie fra Gaspari e un esterno all’attuale coalizione, come Spadoni, non siamo d’accordo per la sfida fra Gaspari e Canducci perché fanno parte dell’attuale amministrazione comunale”.