SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “L’istituzione del reparto di Neurochirurgia, già deliberata dalla Regione e che doveva partire a luglio 2010, si è dissolta, ma non si sono dissolti però i pazienti”. Lo afferma Gabriele Franceschini, candidato sindaco per la lista civica “Forza San Benedetto”. 
Che poi interroga l’opinione pubblica con queste parole: “Ma come è stato possibile se già c’era stato un finanziamento ad hoc? Tanti politici, grandi e piccoli di casa nostra, hanno annunciato “Arriva la neurochirurgia, Abbiamo la neurochirurgia, Finalmente la neurochirurgia”, altro termine comunque improprio perché la neurotraumatologia è una cosa, la neurochirurgia è altro. Anche qui nessuna chiarezza, solo confusione ed inganni”. 

(a questo proposito, citiamo il nostro giornale e questo articolo, clicca qui)

E ancora: “Nei fatti noi parliamo di emergenze neurochirurgiche traumatiche e politraumatiche cranio-spinali e vascolari, (con esclusione delle emorragie da malformazioni vascolari. In buona sostanza, di quella parte meno sofisticata della neurochirurgia. Perché quella elettiva e complessa, ad esempio i tumori, gli aneurismi, si svolgerà presso la clinica di neurochirurgia di Ancona, in ragione di un sistema di reti integrate”. 
Franceschini poi ricorda quanto anche questo giornale ha spesso ricordato, cioè che con la delibera della Giunta Regionale del febbraio 2010 (progetto strategico luglio 2010/luglio 2012 di interesse regionale “Neurochirurgia in area vasta n. 5”) furono istituite le relative dotazioni organiche (5 dirigenti medici di neurochirurgia, un dirigente medico di anestesia e rianimazione, un dirigente medico di neurologia, 9 infermieri) e individuate le risorse finanziarie necessarie.
“Ad oggi 15 febbraio 2011- afferma il candidato sindaco ed ex assessore della giunta comunale di Paolo Perazzoli – avremmo dovuto avere in servizio tre neurochirurghi, un anestesista, un neurologo, tre infermieri”. 
Prevedibile la domanda: “Dove sono andati a finire? Ci sono ancora le risorse o anche quelle sono scomparse? Non parliamo poi di questa area vasta senza personalità giuridica: cosa vuol dire? Possiamo decidere, volendo insieme ad Ascoli Piceno, qualcosa o sempre e solo tre personaggi del Nord che decidono per noi? Allora risparmiamo sugli stipendi dei dirigenti sparsi nelle varie aree! A cosa servono se non hanno facoltà di decidere? Vengano assunti allora medici e personale sanitario, almeno il paziente qualcuno che lo assista ancora lo trova”. 
E sul leit motiv annoso dell’ospedale di vallata, Franceschini afferma: “Si potevano forse concentrare energie e risorse per realizzarlo, creando veramente una struttura di eccellenza per tutto il polo marchigiano del sud. Cosa ci facciamo di due campanili che stanno letteralmente al collasso strutturale e professionale?”. 
Sui tagli ai budget sanitari da parte della Regione (previsti nell’ordine del 30%) generato a sua volta dai tagli statali, Franceschini invoca che non si tolga al sano e al malato in egual misura: “Che questo 30% in meno sia distribuito in coerenza di un’analisi responsabile, trasparente ed onesta, sul dove allocare le risorse per garantire parità di diritti a tutti i cittadini delle Marche. Il nostro impegno politico sarà quello di lottare per avere risposte chiare, per dire ai cittadini come si garantirà in futuro la loro e la nostra salute, cercando di ottenere il meglio per una zona della regione che ha la stessa dignità di altre più tutelate”.