SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ successo quello che (quasi) tutti si aspettavano. L’Isola dei famosi 8, ancora una volta in versione tardo invernale, non funziona, non attrae, non convince.  Ci se ne era accorti la passata stagione, quando la settima edizione, povera nel cast e rivoluzionata nel regolamento, totalizzò i minimi storici d’audience. Quest’anno, visto il risultato d’esordio, è andata addirittura peggio: 12,36% di share. Quasi la metà del Grande Fratello, principale concorrente fermo ad un consolidato 23,2.

Ed è proprio lo scontro diretto fra stessi format una delle più gravi pecche imputabili a Raidue. La cosiddetta programmazione competitiva, ovvero reality contro reality, non ha fatto altro che azzoppare l’ultimo arrivato in ordine di tempo, costretto a conquistare un pubblico che al contrario dall’altra parte risulta già consolidato ed identificato con l’offerta.

La sostanziale immutabilità dello share di Gad Lerner su La 7 (Infedele al 5,3%) prova senza ombra di dubbio che la platea di Isola e Gieffe viene pescata da un identico bacino, non trasversale, che per forza di cose nel muro contro muro si ritrova a subire un conseguente frazionamento. Qualcosa di simile accadde ad ottobre 2010, con “Vieni via con me” di Fazio e Saviano che più che togliere consensi allo show di Canale 5 (di target assolutamente differente), rubò spettatori proprio a Lerner. Ecco perché Viale Mazzini avrebbe dovuto evitare fin dal principio qualunque apparentamento di genere, optando per una differente collocazione settimanale. Magari al mercoledì, temibile giornata di Champions, che tuttavia seduce un pubblico maschile, assolutamente non prioritario per la trasmissione della Ventura.

Ma ad affondare definitivamente l’Isola è stata anche la scelta di snaturare il prodotto, sia nei contenuti (la moda dei figli/fratelli/nipoti di non produce appeal) che nel palinsesto. La proposizione nel periodo di garanzia autunnale, con partenza a metà settembre, sembrava infatti la più azzeccata.