SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Si è concluso il processo di primo grado per l’equipe medica di una clinica privata accusata di lesioni personali nei confronti di Pamela S., la giovane mamma che dopo un parto cesareo scoprì di avere una pezza laparotomica nel suo ventre. Nonostante la difesa abbia tentato ogni strada per sostenere gli imputati, il Giudice Giuliana Filippello ha ritenuto idonea la richieste del Procuratore Capo di Ascoli Michele Renzo. Condannati in primo grado il dottore Giuseppe Micucci e la strumentista Francesca Papetti, rispettivamente a 6 e 2 mesi più risarcimento. Assolti il chirurgo Francesco Paielli e l’infermiera Luigia Pompei.

Nel 2006 Pamela ha dato alla luce il suo primo figlio con parto cesareo. Dopo l’intervento però sono arrivate delle complicazioni. Dopo alcune ipotesi sulle cause del malessere una ecografia avrebbe riscontrato una massa tumorale, ma quella macchia che le stava distruggendo la vita altro non era che una pezza laparotomica attaccata al suo intestino e nulla più.

Appurato il danno, Pamela ha querelato l’intera equipe responsabile di quell’intervento, avanzando non solo giustizia ma anche un risarcimento al danno ricevuto.
Le sue richieste si sono trasformate in processo per lesioni personali e sul banco degli imputati in ordine sono arrivati i dottori Giuseppe Micucci e Francesco Paielli, la strumentista Francesca Papetti e l’infermiera Luigia Pompei. Tutti i membri di quell’equipe che da anni sembrerebbe (secondo la difesa del dottore Micucci) collaborare a stretto contatto in centinai di interventi. Presenti anche i responsabili civili della clinica e dell’assicurazione.

Quasi due anni di processo per ricostruire la vicenda. Si è partiti dalle deposizioni dei testimoni sino alla verifica del corpo del reato (la pezza laparotomica), passando per decine di referti e documenti che in più occasioni anche Riviera Oggi ha raccontato (Credevano fosse un tumore e invece era una garza Dimenticano la garza nel ventre, il secondo chirurgo si dichiara innocenteGarza lasciata nel ventre, processo in dirittura d’arrivoGarza lasciata nel ventre, spuntano vecchie sentenze).

Per il Procuratore Capo di Ascoli Michele Renzo: “I Pubblici Ministeri non condannano gli uomini, ma le loro condotte”, e sulla base della complessa vicenda ha formulato le sue richieste: assoluzione per il Dottore Paielli e l’infermiera Pompei (in quanto non avrebbero responsabilità dirette) e condanna per il chirurgo Micucci e la strumentista Papetti (sei e quattro mesi di reclusione).

Le richieste del Pm sono state accolte dal Giudice Giuliana Filippello che ha condannato a 6 mesi di reclusione, Giuseppe Micucci e 2 Francesca Papetti (sospensione della pena subordinata al pagamento della provvisionale con i responsabili civili della clinica) e assolto Francesco Paielli e Luigia Pompei.

Al termine del processo abbiamo contattato Pamela che sollevata della sentenza ci ha riferito: “La corte ha risposto positivamente alle richieste del mio legale Sergio Gabrielli. Anche se questa sentenza è solo l’inizio di questa dura battaglia, confido nella legge”.