SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giovedì 10 febbraio è il “Giorno del ricordo” in memoria delle foibe, istituito dal Parlamento italiano nel 2004. A San Benedetto, come ogni anno, si svolge una cerimonia istituzionale alla quale sono state invitate autorità civili militari e religiose, rappresentanti delle forze armate, delle forze dell’ordine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, delle associazioni culturali e studenti delle scuole superiori cittadine.
La cerimonia si svolge a partire dalle ore 10 all’auditorium Tebaldini. Dopo il saluto introduttivo da parte del sindaco Gaspari, interverrà lo storico Costantino Di Sante, specialista del tema, autore di libri come ““Italiani senza onore. I crimini in Jugoslavia e i processi negati (1941-1951)” e “Nei campi di Tito. Internati italiani in Jugoslavia (1943-1960)”, entrambi pubblicati dall’editore Ombre Corte, rispettivamente nel 2005 e 2007.
Tra tutte le scuole superiori cittadine, l’invito a partecipare è stato raccolto quest’anno in particolare dall’Istituto Alberghiero “Buscemi”, che sarà presente con quarantasette studenti di tre quinte classi: la V A e la V B indirizzo “Tecnico sistemi ristorazione” (Tsr) e la V A indirizzo “Tecnico sistemi turistici” (Tst), con i relativi accompagnatori.
Il Comune di San Benedetto organizza da cinque anni simili iniziative, con brevi e interessanti lezioni tenute da docenti universitari o comunque specialisti del tema. Nel 2007 intervenne il prof. Paolo Giovannini, docente di Storia Contemporanea all’Università di Camerino. Inoltre, quella sera si svolse un concerto in onore della giornata, con alcuni tra i più importanti musicisti classici italiani in attività: il violinista Domenico Nordio, accompagnato dai “Solisti Aquilani” diretti da Vincenzo Mariozzi, a cura della “Gioventù Musicale d’Italia”.
Nel 2008 intervenne a San Benedetto quello che è forse il massimo esperto italiano sul fenomeno delle foibe: Raoul Pupo. Sabato 9 febbraio 2008, in serata, si svolse un concerto con un altro dei grandi violinisti italiani: Massimo Quarta, sempre accompagnato dai “Solisti Aquilani”. Domenica 10 febbraio intervenne Pierluigi Pallante, autore del volume “La tragedia delle “foibe”” (Editori Riuniti 2006), e venerdì 14 marzo appunto Raoul Pupo dell’Università di Trieste, autore, tra gli altri, del libro “Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l’esilio” (Rizzoli 2006), introdotto dallo stesso Costantino Di Sante.
Nel 2009, oltre ad un ulteriore concerto dei “Solisti Aquilani” svolto sabato 7 febbraio, martedì 10 intervennero il giovane storico Eric Gobetti (sezione di Milano dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia) e l’esule da Pola Angelo Tomasello. Nel 2010, infine, un altro dei “grandi nomi” tra gli storici specialisti del tema delle foibe, il prof. Valerio Marchetti, docente di “Storia della Shoah” all’Università di Bologna.
Dispiace tuttavia notare che una commemorazione di tale portata sia ugualmente fonte di polemica politica, del tutto fuori luogo: “Ci tocca assistere ai tentativi del Popolo della Libertà di organizzare iniziative di partito per il Giorno del Ricordo”, ha denunciato l’assessore alla Cultura, Margherita Sorge. “L’iniziativa del Comune non era sufficiente, il Pdl ritiene che la storia sia una questione di partito, e va a celebrarla al PalaRiviera. Per quale motivo svegliarsi quest’anno con una propria iniziativa, trascurando la straordinaria esperienza accumulata dal amministrazione? Forse per ragioni di visibilità, in vista delle elezioni?”.
Copyright © 2019 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Trovo inutile e pretestuosa la polemica, di cui non si sentiva il bisogno, di Margherita Sorge. Per quale motivo la commemorazione di un evento dovrebbe essere esclusiva prerogativa di qualcuno, e nessun altro dovrebbe avere il diritto di farlo autonomamente? Anzi, fa specie che chi vorrebbe l’esclusiva del ricordo fa parte di quell’area politica che ha cercato per decenni, purtroppo riuscendoci, di occultare all’opinione pubblica la tragedia delle foibe. Tra l’altro la scelta di invitare uno “storico” il cui libro più importante si intitola “Italiani senza onore. I crimini in Jugoslavia e i processi negati”, ha più il sapore di… Leggi il resto »
“…“Italiani senza onore. I crimini in Jugoslavia e i processi negati”, ha più il sapore di un tentativo di giustificazione dello sterminio di massa di Tito piuttosto che del suo ricordo.”
Può aiutarmi a capire meglio la sua conclusione?
Il titolo del libro fa evidentemente riferimento al periodo di occupazione italiana nei Balcani, periodo in cui, essendo in guerra, saranno sicuramente avvenute operazioni di guerra e di sicurezza.
Presentare questo punto di vista proprio nel giorno del ricordo delle vittime dei partigiani titini è un modo per dire che, in fondo, il massacro delle foibe non sono null’altro che una reazione a quei fatti che si riportano nel libro, e non invece una operazione di pulizia etnica.
Dunque, un (maldestro) tentativo di giustificazione di un crimine.
Sorvolando su inutili e becere polemiche di partito:
Rendo onore alle migliaia di ITALIANI massacrati dalla barbarie del generale Tito , delitti impuniti,che non hanno mai avuto una “Norimberga”.
Ma il delitto peggiore fu perpretato da una parte ,sempre piu’ minima,di personaggi che per decenni hanno cercato di nascondere questo crimine contro l’umanità.
La cosa ancora più grave è che per decenni si è sorvolato su questo abberrante crimime, e ancora oggi nonostante gli sforzi (vedi le fiction televisive) la parolina “comunisti” non viene quasi mai detta. Questo dovrebbe farci capire la potenza dell’intellighenzia di sinistra, bravi solo a guardare la pagliuzza negli occhi degli altri e a non vedere la trave nei propri. Pensate per quanto tempo ci hanno buggerato e ancora continuano…… coi i/le falsi/e moralisti/e di questi giorni……..
Il presidente Napolitano, oggi ha chiesto di non rimanere ostaggi del passato, si ricorda un massacro perpetuato da un popolo, quello slavo su un’altro popolo, quello Italiano! dentro alle foibe sono stati massacrati italiani, cittadini inermi che avevano solo la colpa di essere italiani, probabilmente il titolo del libro, Italiani senza onore è riferito alle vittime che non sono state onorate come dovuto e dimenticate dalla storia, dimenticati nei campi di concentramento di tito e a quegli italiani che hanno dovuto lasciare la loro terra!……le dittature, sia esse travestite da liberismo che dichiaratamente comuniste, sono sempre e comunque dittature!
Chissà perché Napolitano non ha detto quelle parole durante le celebrazioni del Giorno della Memoria dagli ebrei.
Chissà, chissà…
Gentile sig. Rossetti, lei scrive: “probabilmente il titolo del libro, Italiani senza onore è riferito alle vittime che non sono state onorate come dovuto e dimenticate dalla storia”. Sono andato a cercarmi delle recensioni del libro sul web, che purtroppo confermano la mia deduzione. Cito solo “E’ uscito in questi giorni un libro davvero unico, “Italiani senza onore, i crimini in Jugoslavia e i processi negati (1941-1951)” (Ombre Corte, pp. 270, euro 18), completo di ogni documentazione inedita sui crimini di guerra commessi dalle truppe italiane in Jugoslavia durante la Seconda guerra mondiale”. Ripeto, non metto in dubbio il fatto… Leggi il resto »
Ritengo che le affermazioni dell’uscente assessore alla cultura gridano vendetta nei confronti di quei circa 20.000 profughi che furono infoibati dai partigiani titini a cui il compagno Togliatti si faceva vanto di esserne amico. E’ strumentale paragonare una manifestazione di persone democratiche e soprattutto civili che hanno sempre ricordato questa tragedia. Invece di gridare allo scandalo perpretato per decenni da quella cultura comunista di cui lei si fa vanto e che hanno nascosto soprattutto nei libri di storia affinchè non si ricordasse questa tragedia. Vorrei ricordarle la tragedia di una famiglia infoibata. Tale ERMANNO MATTIOLI che lavorava tranquillo nella sua… Leggi il resto »