ASCOLI PICENO – È passata ormai più di una settimana da quando lo scorso 30 gennaio le due gemelline Alessia e Livia sono state viste per l’ultima volta vicino all’abitazione del loro papà a Saint Sulpice, sobborgo di Losanna. L’ultima volta prima che il padre, Matthias Schepp,  si suicidasse gettandosi sotto un treno nella stazione di Cerignola.

La Polizia comunica che da allora non ci sono altre testimonianze di avvistamento delle due piccole.

Gli investigatori italiani, francesi e svizzeri stanno percorrendo tutte le piste possibili e analizzando ogni dettaglio utile a  ricostrire gli spostamenti del padre nelle ore precedenti il suicidio. Nell’abitazione dell’uomo sono stati trovati  i seggiolini sui quali erano solite viaggiare le bimbe e altri effetti personali. Dettagli che potrebbero far pensare ad un viaggio senza di loro  dalla Svizzera verso la Puglia.

Altro indizio sono gli ottomila euro prelevati da Matthias Schepp, ingengere svizzero impiegato presso la Philip Morris, in diversi bancomat di Marsiglia  la mattina del 31 gennaio. Di sicuro troppi per gestire normali spese di viaggio.  Da capire dunque a cosa poteva essere destinato quel denaro. In serata poi l’uomo ha poi acquistato tre biglietti per un traghetto per la Corsica, convalidandoli al Check-In. Non ci sono però conferme sull’effettivo imbarco, nè sul fatto che le bimbe stessero effettivamente con lui. Gli investigatori non escludono che quella  di acquistare tre biglietti possa essere una mossa di depistaggio.

Sono, in ogni caso,  soltanto ipotesi valutate sulla base di pochi dettagli.

Intanto l’ansia sta continuando a crescere  anche ad Ascoli, città d’origine di Irina Lucidi madre delle bambine, dove tutt’oggi risiedono i parenti della donna. Dal capoluogo Piceno è intervenuto anche l’avvocato Roberto Mistichelli, cugino della mamma delle piccole, che in queste ore d’attesa ha aiutato le indagini accompagnando gli inquirenti a Cerreto in un fabbricato di proprietà dalla famiglia Lucidi dove però non è stata trovata alcuna traccia del passaggio delle gemelline e nell’abitazione ascolana dei nonni raccogliendo però anche qui scarsi risultati.