SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alle 20 circa comincia la seduta. Daniele Primavera (Rifondazione Comunista) prende la parola per due Ordini del giorno, perché si proceda all’individuazione di un Difensore Civico presso la Provincia, il secondo per i parcheggi a pagamento in via Tonale: “Propongo una soluzione alternativa… Faccio presente che dopo mesi di rinvii è entrato in vigore il regolamento sull’occupazione del suolo pubblico, che però non viene rispettato dagli esercenti. Si vigili quindi sul rispetto del regolamento”.
PUNTO SUL PICENO CONSIND, IL CONSIGLIO DEVE NOMINARE DUE RAPPRESENTANTI SAMBENEDETTESI NEL CDA DEL CONSORZIO
Gaspari: “Da troppo tempo, ovvero da circa due anni, il consorzio per l’industrializzazione è commissariato. È un’incertezza che investe soprattutto i lavoratori, 18, passati a 17 per un pensionamento. La soluzione non può essere la pura e semplice liquidazione del Consorzio. Questo perché i soci dovrebbero accollarsi i debiti, che non sono di poco conto. La progettazione industriale torni in capo a questo organismo. Oggi crescono i debiti e non si riesce a fare niente. Per la prima volta in quarant’anni non si sono pagati gli stipendi. Dare una risposta in termini di rilancio e di progetto. È un ente che ha fatto anche la storia del nostro territorio”.
Palma Del Zompo (Idv): “Questo Consorzio non ha svolto le mansioni che doveva svolgere. Indebitamento superiore a 34 milioni di euro, 13 mila in più al giorno. Non possiamo andare avanti in questo modo. Non mi sento di partecipare alla prosecuzione di una gestione che io ritengo fallimentare”.
Giorgio De Vecchis (Fli): “Il sistema bancario continua a finanziare questo debito perchè i Comuni sono garanti, ma in realtà mi aspetterei una soluzione al problema, non un rinvio sine die. Lasciando le incombenze alle generazioni successive”.
Giovanni Gaspari: “Ci sono molti debiti, ma anche molti crediti. Avrei voluto un contradditorio più sereno, ad esempio dire che senza la nomina dei rappresentanti si va verso la liquidazione, l’avrei capito di più anche se non lo condivido. Noi comunque siamo responsabili di quel che è accaduto e di quel che sta accadendo, possiamo e dobbiamo dire la nostra”.
De Vecchis: “Gli ultimi commissari del Piceno Consind sono stati i due ultimi presidenti della Provincia, come facciamo ad essere rimasti all’oscuro di tutto? Non è mica una piccola partecipazione dai rischi limitati, il rischio è grosso”.
Andrea Marinucci (Verdi): “Se noi oggi non nominiamo i due rappresentanti, andiamo incontro a provvedimento sostitutivo del commissario straordinario. Non possiamo fare Ponzio Pilato, nominiamoli senza fare retorica”.
Si vota.
12 voti Dante Merlonghi.
6 voti Gabriele Pompili e Marco Lorenzetti, passa il più anziano, cioè Pompili
Approvati i nuovi regolamenti comunali sull’accesso agli atti amministrativi e sui servizi di refezione scolastica. L’assessore Sorge su richiesta del consigliere Cappelli rende noto il dato sui cosiddetti “pasti speciali” per malattie o credenze religiose, e la loro percentuale è dell’8%.
REFERENDUM
Si inizia a parlare del punto clou.
Parla il sindaco Gaspari: “Ci sono 4473 firme raccolte, residenti dai 16 anni in su, si è verificato che sono iscritti nelle liste elettorali e che sono residenti. Nella delibera per un errore mio, ci sono tre possibilità, tre opzioni, ma si capisce bene che non ci possono essere tre opzioni diverse in una delibera. Quello che io pensavo di sottoporre alla votazione è il terzo quesito. Al di là delle mie considerazioni se il quesito era semplice e inequivocabile – e so che molti hanno compreso un quesito diverso, ma poco importa – ora il consiglio comunale deve essere ossequioso alla volontà di arrivare al referendum. Chiedo al consiglio comunale di formulare un quesito semplice e chiaro, come prevede lo statuto comunale”.
Questo è il terzo quesito, che il sindaco propone di inserire nel referendum: “Volete voi che l’amministrazione comunale dia attuazione alla delibera consiliare numero 113/2009 avente ad oggetto: criteri e indirizzi generali per la localizzazione e la realizzazione di una qualificata opera pubblica di elevata valenza architettonica da parte della Fondazione Carisap e di connessi interventi di pubblica utilità”.
Daniele Primavera (Rifondazione): “Questa proposta è perfino peggiorativa sul profilo della chiarezza, si fa riferimento al titolo della delibera che è completamente fuorviante rispetto al quesito posto, visto che il 28 dicembre una nuova delibera stralcia ogni aspetto della Grande Opera dalla delibera del novembre 2009”. “La polemica sul come sono state raccolte le firme? Sono state raccolte nè più nè meno di come si chiedono i voti, anzi, forse quando si mette la propria firma l’attenzione di chi la mette è ancora maggiore”.
“Dopo che abbiamo consegnato le firme, il 10 gennaio, non è successo nulla, si è perso tempo. E poi abbiamo presentato la richiesta ufficiale di indizione”. “La delibera 113 del 2009 – ribadisce Primavera – è stata stralciata quando il consiglio comunale ha offerto alla Fondazione Carisap per la sua Grande Opera il terreno di via Togliatti”. “E’ una forzatura che una assemblea elettiva possa modificare un quesito sottoscritto da più di 4000 persone. E se accadesse a livello nazionale? Succederebbe una rivoluzione”.
“Nel quesito non si parla di consumo di territorio. Non si parla dei volumi che vengono concessi, i criteri per la Fondazione non c’entrano niente con il quesito che dovrebbe essere proposto”.
“Non è oggetto di questo consiglio comunale, ma credo che il referendum vada fatto prima delle elezioni, lo statuto lo consente. Noi proponiamo la data del 13 di marzo”.
Giorgio De Vecchis (Fli): “Pensare che lei sindaco non legge la delibera con tre opzioni, è come credere che Ruby è la nipote di Mubarak. E’ evidente che le tre opzioni erano in discussione. Lei su questo argomento si sente in particolare difficoltà. Il suo atteggiamento verso il referendum è stato chiaro, quando le è stato chiesto di apporre la firma sui moduli, il comitato è andato in tribunale per far apporre le firme. Da parte sua sarebbe più coerente dire che è a favore della megavariante e che il referendum non lo vuole fare. E invece bisogna mercanteggiare e andare su un quesito che non ha senso. Dal quesito pare che consideriate quisquilie la possibilità di costruire fino a trecentomila metri cubi, li chiamate interventi connessi. Volete continuare a depistare, passando sopra a una volontà chiaramente espressa? Non prendete per i fondelli i cittadini, non fate giochetti. Lei deve rispettare il popolo che ha firmato, perché è lo stesso che ha eletto lei”.
Fabio Urbinati (Pd): “Questa votazione la riteniamo m0lto seria, proprio per il rispetto che nutriamo verso i cittadini che hanno firmato. Nessuno ha mai detto che questo referendum non s’ha da fare, i due interventi che mi hanno preceduto li trovo di una scorrettezza inaudita, parlate di depistaggio, quesiti fuorvianti…. Non ci siamo inventati nulla, nel quesito che proponiamo abbiamo preso il titolo di una delibera. Che era un atto di indirizzo con cui il consiglio comunale demandava ai tecnici di fare un bando per arrivare ad opere pubbliche dietro concessioni edificatorie ai privati. Ho ritenuto inopportuna questa convocazione urgente del Consiglio. Come si fa a dare una informazione vera ai cittadini, se il referendum si fa il 13 di marzo? Ma non è che avete paura che andiamo a spiegare ai cittadini come stanno realmente le cose? Avete chiesto un referendum su un atto di indirizzo, non vi sembra anomalo? Quando la proposta ancora non si conosceva? Nel vostro quesito parlavate di alcune opere pubbliche, senza identificarle… questo non è fuorviante per voi? Dell’edilizia popolare che si realizzerà, non parlate? Parlate poi di aree verdi non edificabili… ma nell’immaginario collettivo queste sono i parchi pubblici, questo non è fuorviante? Dite che chi realizzerà la nuova piscina potrà costruire sopra alla vecchia piscina, e non è vero, non sta nella proposta pervenuta!!! Noi non abbiamo paura del referendum, noi lo vogliamo il referendum!!! Cosa volete fare di zona Brancadoro? Dite qualcosa di urbanistica, stasera!!!!”.
Giuseppe Cappelli (Pd) (nel frattempo la presidente del consiglio gli chiede di alzarsi in piede per rispetto di lei, lui rifiuta “per ragioni personali non per mancanza di rispetto…” “Fino a qualche tempo fa non era scontato che voi foste favorevoli a fare il referendum, io ho già espresso il mio parere critico sulla questione urbanistica. Un consigliere comunale deve tenere il polso della città, e lo dico anche al sindaco, bisogna mettersi in sintonia con la città. I referendari vogliono far esprimere la città sulla megavariante. Per questo hanno raccolto le firme, quindi il quesito deve essere formulato quanto più possibile aderente a questa richiesta. Se il tentativo è di rendere meno chiara questa richiesta, andiamo a confondere le idee ai cittadini, diamo pane al pane, siamo chiari, sfida serena ma chiara. O si lascia il quesito come è stato sottoscritto, o se si cambia va finalizzato all’oggetto vero della richiesta, che è di esprimersi sulla megavariante. Tornare a parlare di Fondazione Carisap mi pare fuorviante, voglio usare questo termine forte”.
Pino Nico (Udc): “Mi sembra una difesa nello stile delle peggiori difese di ufficio, quella di Urbinati. Continuare a dire di non avere paura, della demagogia altrui…. Non capisco come si possa imputare di demagogia quando la delibera 113 del 2009 nasce due giorni prima di quel consiglio comunale, senza nessun luogo di discussione precedente, nessuna commissione, una delibera che trascorso un anno si dà l’area alla Fondazione in tutt’altro modo… Prendeste i voti nel 2006 parlando di piano regolatore generale… ”
Lina Lazzari (Pd): “Sono state usate molte parole, anche scontate, come quelle sulla volontà della maggioranza di indire il referendum. Io mi sono già espressa nei precedenti consigli comunali. A nessuno può venir in mente di non tener conto di uno strumento democratico come il referendum. C’è un procedimento in itinere sulla megavariante, nulla è stato deciso, l’ultima parola è del consiglio comunale. Chiarezza vuole che diciamo ai cittadini cosa è quella delibera 113 del 2009. Non ci copriamo dietro a una domanda fuorviante, si riafferma quello che è contenuto in quella delibera, è un percorso chiaro che non prende in giro i cittadini”.
Claudio Benigni (Pd): “Il referendum si farà, ma ho perplessità. Non mi sembra ragionevole che, pur sapendo che la valutazione dell’ufficio tecnico comunale potrebbe ritenere la proposta non rispondente ai requisiti del bando, pur sapendo che ci sono due ricorsi al Tar dagli imprenditori esclusi dal bando, pur sapendo che i tempi lunghi del dialogo competitivo sulla proposta rimanderanno tutto alla prossima amministrazione… e ci sono le elezioni di mezzo, nelle quali i cittadini potranno bocciare chi ha proposto la megavariante… insomma, insistere con tanto vigore per l’accelerazione di un referendum che costa e potrebbe non servire, mi sembra poco ragionevole. Ritengo che il quesito debba essere scevro da considerazioni politiche. Alcuni miei parenti stretti si stanno ancora mordendo le mani per aver firmato, si chiedeva se si voleva il cemento o il verde, insomma…. “.
Palma Del Zompo (Idv): “Il referendum si deve fare, è indiscutibile. I quesiti referendari sono per definizione molto tecnici. Sta a chi li illustra farsi capire. Starà a chi farà le campagne referendarie spiegare ai cittadini di cosa si tratta.
Luca Vignoli (Pdl): “La sintesi del vostro concetto di democrazia è che mi potete fare una domanda, ma vi dico io cosa mi potete chiedere. Questo è il succo di ciò che avete detto… Avete fatto delibera che avete superato con un’altra delibera, e ci venite a dire di fare finta di niente? Di parlarne dopo le elezioni? Troppo comodo, avete combinato voi il pastrocchio. L’oggetto dell’interesse è la megavariante, non altro. ”
Bruno Gabrielli (Pdl): “Mentre i cittadini sono costretti a ricorrere al referendum, c’è qualcuno che pensa che questo strumento possa essere bypassato. L’unico senso che si può dare a questo referendum è che venga recepito nel suo quesito originario, ogni ipotesi alternativa lederebbe il diritto di quei cittadini che hanno firmato”.
Antonio Felicetti: “Quando si parla di megavariante, si parla degli effetti di quella delibera del 2009”.
La presidente del consiglio comunale invita i referendari a sedersi nel posto del pubblico, e non dietro ai consiglieri.
Prosegue Felicetti: “Abbiate il coraggio di dire perchè le opere pubbliche richieste ai privati sono di dubbia utilità. Dite anche come si prendono le risorse per poter acquisire aree al patrimonio pubblico. Sono previsti 150 appartamenti di edilizia pubblica, ma non lo dite!! Quasi tutte le aree che considerate non edificabili, stando al prg vigente, sviluppano volumi. Non sono mica pinete che vengono abbattute! “.
Pasqualino Piunti (Pdl): “Ritornano di attualità i Prusst. Dimostrate coraggio”.
De Vecchis (Fli): “Rispondo a Felicetti sul fatto che quelle aree erano già edificabili. Ma allora come mai nessuno ci ha costruito? Forse perchè i proprietari attendevano i premi volumetrici?”
Giuseppe Laversa (socialista): ” quando consiglieri di estrema destra e di estrema sinistra vanno d’accordo, mi vengono dei dubbi. E io la penso del tutto opposto da loro. Rispetto la proposta dei referendari. Ma non la condivido per il loro modo di vedere lo sviluppo della città. Ma il quesito è stato posto in maniera pregiudiziale, quando neanche il bando era stato fatto. Invito il sindaco ad evitare di indire il referendum prima delle elezioni, perchè prima delle elezioni non si deciderà nulla sulla proposta dei privati, che per me va rivista. Ha ragione Felicetti, quelle aree cosiddette verdi sono già edificabili. E quella delibera 113 non uscì fuori dal nulla, ci furono quattro o cinque incontri precedenti aperti a tutti i consiglieri comunali”.
Andrea Marinucci (Verdi): “La delibera rimane sospesa, in attesa del pronunciamento dei cittadini attraverso il referendum. Nutriamo perplessità sull’attuale proposta dei privati. Il quesito deve essere chiaro e semplice. Così non è, nel quesito”.
Giovanni Gaspari: “Sono state usate parole grandi, valutazioni a sproposito. Il livore e la determinazione da campagna elettorale fanno perdere di vista ad alcuni qual’è la funzione del consigliere comunale. Il quesito è importante, ma ce la vogliamo raccontare tutta? Io sarei l’orco cattivo che si è rifiutato di vidimare i fogli su cui fare la raccolta delle firme. Io invece ho cercato di dire ai proponenti che il quesito non andava bene perchè conteneva aggettivi e valutazioni che non lo rendevano chiaro. Dire che io mi sottraggo al confronto… ma se ho fatto assemblee pubbliche…Il referendum per me si dovrebbe svolgere non appena la prossima amministrazione comunale si insedierà. Ma invece qualcuno ci vorrebbe sviluppare una campagna elettorale, solo su questo. Accadono cose curiose… Esponenti del partito di governo che hanno approvato condoni edilizi, che ora parlano di crescita zero… Qui sembra che io sia venuto da Marte e mi sia insediato contro il volere del popolo. Il rispetto per i cittadini è chiedere loro di pronunciarsi quando il loro pronunciamento sarà utile alla città, non quando sarà utile agli interessi di bottega”.
Primavera: “Non esiste chiedere di rivedere il quesito su cui la gente ha firmato. Questa delibera 113, è efficace o no? Non lo ha detto. Per me è utile farlo prima delle elezioni, il referendum. Io avevo accettato di posticipare al prossimo consiglio comunale questa discusssione, in cambio però dell’impegno vostro a essere celeri a espletare le procedure”.
De Vecchis: ” qui pare che siamo stati noi al Governo, questa è amministrazione locale, non ci sono ideologie, ma solo rispetto del bene dei cittadini. Lei venne eletto con un programma che parlava di piano regolatore generale, se lo ricordi sindaco”.
Mario Narcisi: “Perché questo misfatto deve essere rimandato alla prossima amministrazione? E’ giusto che se ne discuta adesso”.
Urbinati: “ Allora è chiaro che è tutto strumentale, questo è un referendum pro o contro Gaspari, non sulla megavariante”
Narcisi: “Significa assumersi delle responsabilità, questo significa, significa il coraggio delle proprie azioni”.
Gabrielli: “Che non si dica bravi bravi bravi alle persone del comitato, per poi modificare il quesito”
Si vota.
Emendamento di Benigni e altri: sostituire il quesito con un più sintetico “Volete voi che l’amministrazione comunale dia attuazione alla delibera consiliare numero 113 del 2009?”. Passa con 14 sì, 6 no e 4 astenuti
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Da un Consiglio Comunale con un eta’ media che supera i 51 anni………eta’ media!!! che ci vogliamo aspettare………gente che parla di vecchia politica, gli stessi da 20-30 anni…….come facciamo a spiegargli Facebook, I-pad, commercio on-line, problematiche giovanili di inserimento nel mondo del lavoro, Globalizzazione, Alimentare biologico o Energie Alternative, formazione post-Universitaria, master all’estero, esportazioni, turismo internazionale……………
Speriamo che il prossimo consiglio segni una svolta, nuove energie e nuove idee.
Io ci credo!
Tranquillo Gius, non serve. Per andare a fare il consigliere al Consind e riportare a casa la pagnotta senza che nessuno giudichi l’operato, non serve… serve avere una tessera
Serata da psicodramma colettettivo, un semplice referendum popolare con la valenza solo consultiva, che dimostra la nudità della politica sambenedettese, tutti contro tutti. Il Sindaco è caduto sulla sua incapacità a non rimanere distante di fronte alla volontà popolare, il semplice quesito storpiato per la sua arroganza in tre opzioni, coinvolgendo un dirigente ad una figura da azzeccagarbugli ed apostrofato in malo modo. Il Cittadino non può accettare questi spettacoli, queste sarabande di parole in libertà senza una utilità per la collettività. La semplicizzazione dei gesti amministrativi è una necessità immediata per riavvicinare il Cittadino alla politica cittadino. Il Sindaco… Leggi il resto »
Molti consiglieri, nei loro interventi hanno posto l’accento sul fatto che non si è spiegato ai cittadini per che cosa stavano firmando, mistificando anche i contenuti stessi. Ieri sera ho avuto la certezza che i cittadini hanno conoscenze di urbanistica al pari se non i molti casi superiori a quella dei consiglieri comunali! Pensavo sinceramente che, per chi guida la città, sia chiaro il concetto di standard urbanistico, e che i volumi che sono destinati a servizi in gergo urbanistico sono considerati “verde” verde sportivo e chiaro che sono attrezzature (piscine, campi da tennis, palestre), verde scolastico sono scuole, asili… Leggi il resto »
E’ stato un viaggio allucinante ai confini della realtà.. perdersi per ore dietro alla decisione di quale sarebbe dovuto essere il testo del quesito del referendum tra i tre (tre??..roba da fanta politica!) presentati in consiglio. Urbinati tuona dai banchi che il comitato ha dato notizie “fuorvianti” alla gente sulla megavariante. Ma io mi chiedo “fuorvianti” rispetto a cosa? All’epoca della raccolta firme nessuno, compresa l’amministrazione comunale, sapeva ancora cosa, quanto e dove si sarebbe costruito, dato che le proposte dei costruttori non arrivavano.. Ma la cosa più pesante che mi è toccato sentire intorno alla mezzanotte è stata quella… Leggi il resto »
Bisognerà spiegare bene ai cittadini che in questo caso il referendum non è abrogativo.
Mentre la Costituzione Italiana prevede solo referendum abrogativi, per cui bisogna votare SI’ per opporsi a ciò che è stato deciso, in questo caso bisognerà votare NO.
Ore di discussione per modificare un quesito referendario. Le tesi più disparate, l’imbarazzo del sindaco – spiazzato e umiliato dalla sua stessa maggioranza, le elucubrazioni intellettual-giuridiche, le trattative febbrili per cancellare una riga. Forse un divertente esercizio di dialettica, per chi ne è stato protagonista; un parlarsi addosso disgustoso, per chi è stato costretto ad ascoltare sei concetti in quattro ore. Ma alla fine il Comitato, con tutte le sue anime, ha ottenuto una grande vittoria. Adesso, sono pronto a scommetterci, ci aspettano 30 giorni di vana attesa: il Sindaco non ha intenzione di fare il referendum, ne ha paura.… Leggi il resto »
Al di la delle nomine del Piceno Consid, di cui in passato ho più volte espresso il mio punto di vista, mi domando perchè mai Gaspari e Felicetti continuino a sostenere scelte così impopolari. Ma cari Gaspari e Felicetti chiedetevi per in Ascoli il progetto Restart è stato accolto con piacere mentre la Mega variante è così impopolare. Il progetto Restart riqualifica un’area, la Mega variante degrada una città con opera dalla dubbia priorità. Se la priorità è ben precisa mi domando perchè il Sindaco durante i suoi incontri non abbia fornito delle valutazioni e degli studi atti a dimostrare… Leggi il resto »
Il referendum per sua natura deve abrogare qualcosa, una norma, una decisione, ecc. In questo caso si è pensato, invece, di avallare, o di sostenere una decisione già presa. Sbagliato. La delibera di un organo politico-amministrativo, una volta pubblicata, diviene efficace e valida ed esplica i suo effetti nello spazio e nel tempo senza soluzione di continuità, quindi deve essere attuata, obbligatoriamente. Dunque nel caso di specie il quesito approvato non ha alcun valore perchè non è prerogativa di nessuno decidere se “atture” o meno gli effetti di una deliberazione divenuta già efficace. Non sta nella discrezionalità di alcuno, casomai… Leggi il resto »
Tigro, stavolta sei fuori strada. Il referendum, per legge, è consultivo. Dunque non è obbligato ad alcun rigore formale; e anche se avesse questo rigore, e anche se decidesse per la revoca, non può – sempre per legge – vincolare nè il consiglio nè la giunta ad alcun atto conseguente. Insomma, il referendum comunale (la cui struttura organizzativa e le cui procedure sarebbe opportuno fossero “asciugate” e rese più snelle) non può mai abrogare nulla ma è una semplice consultazione popolare. Naturalmente, però, ha un fortissimo valore politico (qualunque sia il risultato) e questo è il motivo per cui viene… Leggi il resto »
Mi riferivo all’art. 75 della Costituzione, orbene invece trattasi di un referendum popolare di tipo statutario comunale “consultivo”, non vincolante, anche se, però, abilmente trasformato, contrariamente all’iniziale intenzione del Comitato proponente, in un referendum pseudo “confermativo”, anche se riferito ad una deliberà anzichè ad una legge.
Ciò non toglie che anche se si tratti di referendum di tipo non abrogativo e non vincolante, sarebbe stato più chiaro e più sensato, a mio avviso, formulare il quesito come precedentemente scritto.
Boh’.. ci sono cose che veramente non capisco. Si fa una settimana in anticipo un consiglio comunale che si poteva fare tranquillamente una settimana dopo accorpando i punti odg (sprecando soldi).. La maggioranza con estrema correttezza vota l’indizione di un referendum che come è stato detto in tutti i commenti è consultivo (per tanto non se ne vede l’urgenza, almeno che non siano quelli che invocano l’urgenza ad averci previsto sopra giochi elettorali).. Ci si limita a modificare un quesito rendendolo di una chiarezza disarmante (di quelle che anche un bambino di 5 anni).. e ci si lamenta pure sopra… Leggi il resto »
La differenza è che, con il referendum, la città scrive una piccola parte del programma elettorale del prossimo sindaco, ovvero come i cittadini vogliono che la città cresca, il dialogo competitivo è inutile se i cittadini non vogliono la megavariante e tutte le conseguenze che ne derivano!
ma quale dialogo competitivo guardatevi su carta le proposte dei privati… ragnola est, ovest e via del cacciatore riempite di palazzine a ferro di cavallo… questi sono i fatti… che anche un bambino di 5 anni appunto capirebbe!!! Ma di che stiamo parlando!
capirebattiato, delle due l’una: o sei un falso, perchè usi volontariamente argomentazioni pur sapendo che sono false, o non hai ascoltato il consiglio comunale (e nemmeno letto la sintesi che hai commentato). 1) La data: abbiamo proposto di fare una sola seduta, anche posticipandola, dietro formale garanzia di evitare ulteriori dilazioni dei tempi tecnici. Ci è stato rifiutato dalla maggioranza, nella persona della Presidente del Consiglio, alla presenza dei capigruppo Laversa e Marinucci. L’ho detto 2 volte in consiglio, se ascoltavi lo sapevi e ti risparmiavi la figuraccia, che poi è la stessa che ha fatto il sindaco, che pure… Leggi il resto »
fuorviare v.tr. Sinonimi: deviare, dirottare, distogliere, distrarre, sviare, traviare, viziare, corrompere, ingannare || Vedi anche: portar fuori, degradare, depravare, guastare, pervertire, rovinare Contrari: consigliare, incanalare, indirizzare, instradare, suggerire || V. anche guidare, mettere sulla strada, mettere sulla via, convogliare, dirigere La teoria complottistica bene espressa dal pasdaran Urbinati, è un vecchio attrezzo da guerra fredda, siccome non c’è trippa per gatti, i gatti si lamentano che la trippa non è buona, gli ingredienti non sono scadenti, e troppo salata, non è cucinata bene ed è arrivata in tavola con dei piatti freddi e sporchi… La prossima volta chè si effettuerà… Leggi il resto »
@robbenson: la tua osservazione è legittima e rispettabile ma fondamentalmente erronea. Mi spiego: l’art.49 della Costituzione dice “i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.. quindi, almeno io lo interpreto così, se uno vuole partecipare a fare un “programma” si iscrive a un partito (o ne fonda uno, se non si riconosce in quelli esistenti)
per tutti gli altri:
continuo a non capire..
il referendum si fa? sì
i cittadini saranno ascoltati? sì
il resto è fuffa
Bene, questa finalmente è una opinione interessante, in quanto esplicitamente metti per iscritto quello che pensi: ovvero che se un cittadino vuole interessarsi della cosa pubblica deve iscriversi o fondare un partito, altrimenti non ha diritto di parola, salvo (aggiungo io) il venire a scegliere il leader tizio o il leader caio alle primarie. Ecco, questa idea – assolutamente legittima – è l’esatto contrario di quello che penso; ovvero il fatto che la “partecipazione” sia qualcosa di diverso. E’ un’altra inversione di marcia rispetto al Programma di Mandato del sindaco approvato dalla maggioranza di cui, fortunatamente e con orgoglio, non… Leggi il resto »
Non so se non hai visto o se hai voluto non vedere l’inciso “almeno io lo interpreto così”.
Io scrivo parlando di ciò che penso io, non ho la presunzione di determinare valori universali.
E nello specifico ribadisco: io, quando ho deciso di spendermi attivamente per la città in cui vivo, ho ritenuto che l’adesione ad un partito fosse lo strumento che i padri costituenti avevano messo a disposizione del mio bisogno e ho deciso di recepire il loro indirizzo.
Poi, ognuno è libero di scegliere i modi che più lo aggradano per realizzare i proprio convincimenti