SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alle 20 circa comincia la seduta. Daniele Primavera (Rifondazione Comunista) prende la parola per due Ordini del giorno, perché si proceda all’individuazione di un Difensore Civico presso la Provincia, il secondo per i parcheggi a pagamento in via Tonale: “Propongo una soluzione alternativa… Faccio presente che dopo mesi di rinvii è entrato in vigore il regolamento sull’occupazione del suolo pubblico, che però non viene rispettato dagli esercenti. Si vigili quindi sul rispetto del regolamento”.

PUNTO SUL PICENO CONSIND, IL CONSIGLIO DEVE NOMINARE DUE RAPPRESENTANTI SAMBENEDETTESI NEL CDA DEL CONSORZIO
Gaspari: “Da troppo tempo, ovvero da circa due anni, il consorzio per l’industrializzazione è commissariato. È un’incertezza che investe soprattutto i lavoratori, 18, passati a 17 per un pensionamento. La soluzione non può essere la pura e semplice liquidazione del Consorzio. Questo perché i soci dovrebbero accollarsi i debiti, che non sono di poco conto. La progettazione industriale torni in capo a questo organismo. Oggi crescono i debiti e non si riesce a fare niente. Per la prima volta in quarant’anni non si sono pagati gli stipendi. Dare una risposta in termini di rilancio e di progetto. È un ente che ha fatto anche la storia del nostro territorio”.

Palma Del Zompo (Idv): “Questo Consorzio non ha svolto le mansioni che doveva svolgere. Indebitamento superiore a 34 milioni di euro, 13 mila in più al giorno. Non possiamo andare avanti in questo modo. Non mi sento di partecipare alla prosecuzione di una gestione che io ritengo fallimentare”.

Giorgio De Vecchis (Fli): “Il sistema bancario continua a finanziare questo debito perchè i Comuni sono garanti, ma in realtà mi aspetterei una soluzione al problema, non un rinvio sine die. Lasciando le incombenze alle generazioni successive”.

Giovanni Gaspari: “Ci sono molti debiti, ma anche molti crediti. Avrei voluto un contradditorio più sereno, ad esempio dire che senza la nomina dei rappresentanti si va verso la liquidazione, l’avrei capito di più anche se non lo condivido. Noi comunque siamo responsabili di quel che è accaduto e di quel che sta accadendo, possiamo e dobbiamo dire la nostra”.

De Vecchis: “Gli ultimi commissari del Piceno Consind sono stati i due ultimi presidenti della Provincia, come facciamo ad essere rimasti all’oscuro di tutto? Non è mica una piccola partecipazione dai rischi limitati, il rischio è grosso”.

Andrea Marinucci (Verdi): “Se noi oggi non nominiamo i due rappresentanti, andiamo incontro a provvedimento sostitutivo del commissario straordinario. Non possiamo fare Ponzio Pilato, nominiamoli senza fare retorica”.

Si vota.

12 voti Dante Merlonghi.

6 voti Gabriele Pompili e Marco Lorenzetti, passa il più anziano, cioè Pompili

Approvati i nuovi regolamenti comunali sull’accesso agli atti amministrativi e sui servizi di refezione scolastica. L’assessore Sorge su richiesta del consigliere Cappelli rende noto il dato sui cosiddetti “pasti speciali” per malattie o credenze religiose, e la loro percentuale è dell’8%.

REFERENDUM

Si inizia a parlare del punto clou.

Parla il sindaco Gaspari: “Ci sono 4473 firme raccolte, residenti dai 16 anni in su, si è verificato che sono iscritti nelle liste elettorali e che sono residenti. Nella delibera per un errore mio, ci sono tre possibilità, tre opzioni, ma si capisce bene che non ci possono essere tre opzioni diverse in una delibera. Quello che io pensavo di sottoporre alla votazione è il terzo quesito. Al di là delle mie considerazioni se il quesito era semplice e inequivocabile – e so che molti hanno compreso un quesito diverso, ma poco importa – ora il consiglio comunale deve essere ossequioso alla volontà di arrivare al referendum. Chiedo al consiglio comunale di formulare un quesito semplice e chiaro, come prevede lo statuto comunale”.

Questo è il terzo quesito, che il sindaco propone di inserire nel referendum: “Volete voi che l’amministrazione comunale dia attuazione alla delibera consiliare numero 113/2009 avente ad oggetto: criteri e indirizzi generali per la localizzazione e la realizzazione di una qualificata opera pubblica di elevata valenza architettonica da parte della Fondazione Carisap e di connessi interventi di pubblica utilità”.

Daniele Primavera (Rifondazione): “Questa proposta è perfino peggiorativa sul profilo della chiarezza, si fa riferimento al titolo della delibera che è completamente fuorviante rispetto al quesito posto, visto che il 28 dicembre una nuova delibera stralcia ogni aspetto della Grande Opera dalla delibera del novembre 2009”. “La polemica sul come sono state raccolte le firme? Sono state raccolte nè più nè meno di come si chiedono i voti, anzi, forse quando si mette la propria firma l’attenzione di chi la mette è ancora maggiore”.

“Dopo che abbiamo consegnato le firme, il 10 gennaio, non è successo nulla, si è perso tempo. E poi abbiamo presentato la richiesta ufficiale di indizione”. “La delibera 113 del 2009 – ribadisce Primavera – è stata stralciata quando il consiglio comunale ha offerto alla Fondazione Carisap per la sua Grande Opera il terreno di via Togliatti”. “E’ una forzatura che una assemblea elettiva possa modificare un quesito sottoscritto da più di 4000 persone. E se accadesse a livello nazionale? Succederebbe una rivoluzione”.

“Nel quesito non si parla di consumo di territorio. Non si parla dei volumi che vengono concessi, i criteri per la Fondazione non c’entrano niente con il quesito che dovrebbe essere proposto”.

“Non è oggetto di questo consiglio comunale, ma credo che il referendum vada fatto prima delle elezioni, lo statuto lo consente. Noi proponiamo la data del 13 di marzo”.

Giorgio De Vecchis (Fli): “Pensare che lei sindaco non legge la delibera con tre opzioni, è come credere che Ruby è la nipote di Mubarak. E’ evidente che le tre opzioni erano in discussione. Lei su questo argomento si sente in particolare difficoltà. Il suo atteggiamento verso il referendum è stato chiaro, quando le è stato chiesto di apporre la firma sui moduli, il comitato è andato in tribunale per far apporre le firme. Da parte sua sarebbe più coerente dire che è a favore della megavariante e che il referendum non lo vuole fare. E invece bisogna mercanteggiare e andare su un quesito che non ha senso. Dal quesito pare che consideriate quisquilie la possibilità di costruire fino a trecentomila metri cubi, li chiamate interventi connessi. Volete continuare a depistare, passando sopra a una volontà chiaramente espressa? Non prendete per i fondelli i cittadini, non fate giochetti. Lei deve rispettare il popolo che ha firmato, perché è lo stesso che ha eletto lei”.

Fabio Urbinati (Pd): “Questa votazione la riteniamo m0lto seria, proprio per il rispetto che nutriamo verso i cittadini che hanno firmato. Nessuno ha mai detto che questo referendum non s’ha da fare, i due interventi che mi hanno preceduto li trovo di una scorrettezza inaudita, parlate di depistaggio, quesiti fuorvianti…. Non ci siamo inventati nulla, nel quesito che proponiamo abbiamo preso il titolo di una delibera. Che era un atto di indirizzo con cui il consiglio comunale demandava ai tecnici di fare un bando per arrivare ad opere pubbliche dietro concessioni edificatorie ai privati. Ho ritenuto inopportuna questa convocazione urgente del Consiglio. Come si fa a dare una informazione vera ai cittadini, se il referendum si fa il 13 di marzo? Ma non è che avete paura che andiamo a spiegare ai cittadini come stanno realmente le cose? Avete chiesto un referendum su un atto di indirizzo, non vi sembra anomalo? Quando la proposta ancora non si conosceva? Nel vostro quesito parlavate di alcune opere pubbliche, senza identificarle… questo non è fuorviante per voi? Dell’edilizia popolare che si realizzerà, non parlate? Parlate poi di aree verdi non edificabili… ma nell’immaginario collettivo queste sono i parchi pubblici, questo non è fuorviante? Dite che chi realizzerà la nuova piscina potrà costruire sopra alla vecchia piscina, e non è vero, non sta nella proposta pervenuta!!! Noi non abbiamo paura del referendum, noi lo vogliamo il referendum!!! Cosa volete fare di zona Brancadoro? Dite qualcosa di urbanistica, stasera!!!!”.

Giuseppe Cappelli (Pd) (nel frattempo la presidente del consiglio gli chiede di alzarsi  in piede per rispetto di lei, lui rifiuta “per ragioni personali non per mancanza di rispetto…” “Fino a qualche tempo fa non era scontato che voi foste favorevoli a fare il referendum, io ho già espresso il mio parere critico sulla questione urbanistica. Un consigliere comunale deve tenere il polso della città, e lo dico anche al sindaco, bisogna mettersi in sintonia con la città. I referendari vogliono far esprimere la città sulla megavariante. Per questo hanno raccolto le firme, quindi il quesito deve essere formulato quanto più possibile aderente a questa richiesta. Se il tentativo è di rendere meno chiara questa richiesta, andiamo a confondere le idee ai cittadini, diamo pane al pane, siamo chiari, sfida serena ma chiara. O si lascia il quesito come è stato sottoscritto, o se si cambia va finalizzato all’oggetto vero della richiesta, che è di esprimersi sulla megavariante. Tornare a parlare di Fondazione Carisap mi pare fuorviante, voglio usare questo termine forte”.

Pino Nico (Udc): “Mi sembra una difesa nello stile delle peggiori difese di ufficio, quella di Urbinati. Continuare a dire di non avere paura, della demagogia altrui…. Non capisco come si possa imputare di demagogia quando la delibera 113 del 2009 nasce due giorni prima di quel consiglio comunale, senza nessun luogo di discussione precedente, nessuna commissione, una delibera che trascorso un anno si dà l’area alla Fondazione in tutt’altro modo… Prendeste i voti nel 2006 parlando di piano regolatore generale… ”

Lina Lazzari (Pd): “Sono state usate molte parole, anche scontate, come quelle sulla volontà della maggioranza di indire il referendum. Io mi sono già espressa nei precedenti consigli comunali. A nessuno può venir in mente di non tener conto di uno strumento democratico come il referendum. C’è un procedimento in itinere sulla megavariante, nulla è stato deciso, l’ultima parola è del consiglio comunale. Chiarezza vuole che diciamo ai cittadini cosa è quella delibera 113 del 2009. Non ci copriamo dietro a una domanda fuorviante, si riafferma quello che è contenuto in quella delibera, è un percorso chiaro che non prende in giro i cittadini”.

Claudio Benigni (Pd): “Il referendum si farà, ma ho perplessità. Non mi sembra ragionevole che, pur sapendo che la valutazione dell’ufficio tecnico comunale potrebbe ritenere la proposta non rispondente ai requisiti del bando, pur sapendo che ci sono due ricorsi al Tar dagli imprenditori esclusi dal bando, pur sapendo che i tempi lunghi del dialogo competitivo sulla proposta rimanderanno tutto alla prossima amministrazione… e ci sono le elezioni di mezzo, nelle quali i cittadini potranno bocciare chi ha proposto la megavariante… insomma, insistere con tanto vigore per l’accelerazione di un referendum che costa e potrebbe non servire, mi sembra poco ragionevole. Ritengo che il quesito debba essere scevro da considerazioni politiche. Alcuni miei parenti stretti si stanno ancora mordendo le mani per aver firmato, si chiedeva se si voleva il cemento o il verde, insomma…. “.

Palma Del Zompo (Idv): “Il referendum si deve fare, è indiscutibile. I quesiti referendari sono per definizione molto tecnici. Sta a chi li illustra farsi capire. Starà a chi farà le campagne referendarie spiegare ai cittadini di cosa si tratta.

Luca Vignoli (Pdl): “La sintesi del vostro concetto di democrazia è che mi potete fare una domanda, ma vi dico io cosa mi potete chiedere. Questo è il succo di ciò che avete detto… Avete fatto delibera che avete superato con un’altra delibera, e ci venite a dire di fare finta di niente? Di parlarne dopo le elezioni? Troppo comodo, avete combinato voi il pastrocchio. L’oggetto dell’interesse è la megavariante, non altro. ”

Bruno Gabrielli (Pdl): “Mentre i cittadini sono costretti a ricorrere al referendum, c’è qualcuno che pensa che questo strumento possa essere bypassato. L’unico senso che si può dare a questo referendum è che venga recepito nel suo quesito originario, ogni ipotesi alternativa lederebbe il diritto di quei cittadini che hanno firmato”.

Antonio Felicetti: “Quando si parla di megavariante, si parla degli effetti di quella delibera del 2009”.

La presidente del consiglio comunale invita i referendari a sedersi nel posto del pubblico, e non dietro ai consiglieri.

Prosegue Felicetti: “Abbiate il coraggio di dire perchè le opere pubbliche richieste ai privati sono di dubbia utilità. Dite anche come si prendono le risorse per poter acquisire aree al patrimonio pubblico. Sono previsti 150 appartamenti di edilizia pubblica, ma non lo dite!! Quasi tutte le aree che considerate non edificabili, stando al prg vigente, sviluppano volumi. Non sono mica pinete che vengono abbattute! “.

Pasqualino Piunti (Pdl): “Ritornano di attualità i Prusst. Dimostrate coraggio”.

De Vecchis (Fli): “Rispondo a Felicetti sul fatto che quelle aree erano già edificabili. Ma allora come mai nessuno ci ha costruito? Forse perchè i proprietari attendevano i premi volumetrici?”

Giuseppe Laversa (socialista): ” quando consiglieri di estrema destra e di estrema sinistra vanno d’accordo, mi vengono dei dubbi. E io la penso del tutto opposto da loro. Rispetto la proposta dei referendari. Ma non la condivido per il loro modo di vedere lo sviluppo della città. Ma il quesito è stato posto in maniera pregiudiziale, quando neanche il bando era stato fatto. Invito il sindaco ad evitare di indire il referendum prima delle elezioni, perchè prima delle elezioni non si deciderà nulla sulla proposta dei privati, che per me va rivista. Ha ragione Felicetti, quelle aree cosiddette verdi sono già edificabili. E quella delibera 113 non uscì fuori dal nulla, ci furono quattro o cinque incontri precedenti aperti a tutti i consiglieri comunali”.

Andrea Marinucci (Verdi): “La delibera rimane sospesa, in attesa del pronunciamento dei cittadini attraverso il referendum. Nutriamo perplessità sull’attuale proposta dei privati. Il quesito deve essere chiaro e semplice. Così non è, nel quesito”.

Giovanni Gaspari: “Sono state usate parole grandi, valutazioni a sproposito. Il livore e la determinazione da campagna elettorale fanno perdere di vista ad alcuni qual’è la funzione del consigliere comunale. Il quesito è importante, ma ce la vogliamo raccontare tutta?  Io sarei l’orco cattivo che si è rifiutato di vidimare i fogli su cui fare la raccolta delle firme. Io invece ho cercato di dire ai proponenti che il quesito non andava bene perchè conteneva aggettivi e valutazioni che non lo rendevano chiaro. Dire che io mi sottraggo al confronto… ma se ho fatto assemblee pubbliche…Il referendum per me si dovrebbe svolgere non appena la prossima amministrazione comunale si insedierà. Ma invece qualcuno ci vorrebbe sviluppare una campagna elettorale, solo su questo. Accadono cose curiose… Esponenti del partito di governo che hanno approvato condoni edilizi, che ora parlano di crescita zero… Qui sembra che io sia venuto da Marte e mi sia insediato contro il volere del popolo. Il rispetto per i cittadini è chiedere loro di pronunciarsi quando il loro pronunciamento sarà utile alla città, non quando sarà utile agli interessi di bottega”.

Primavera: “Non esiste chiedere di rivedere il quesito su cui la gente ha firmato. Questa delibera 113, è efficace o no? Non lo ha detto. Per me è utile farlo prima delle elezioni, il referendum. Io avevo accettato di posticipare al prossimo consiglio comunale questa discusssione, in cambio però dell’impegno vostro a essere celeri a espletare le procedure”.

De Vecchis: ” qui pare che siamo stati noi al Governo, questa è amministrazione locale, non ci sono ideologie, ma solo rispetto del bene dei cittadini. Lei venne eletto con un programma che parlava di piano regolatore generale, se lo ricordi sindaco”.

Mario Narcisi: “Perché questo misfatto deve essere rimandato alla prossima amministrazione? E’ giusto che se ne discuta adesso”.

Urbinati: “ Allora è chiaro che è tutto strumentale, questo è un referendum pro o contro Gaspari, non sulla megavariante”

Narcisi: “Significa assumersi delle responsabilità, questo significa, significa il coraggio delle proprie azioni”.

Gabrielli: “Che non si dica bravi bravi bravi alle persone del comitato, per poi modificare il quesito”

Si vota.

Emendamento di Benigni e altri: sostituire il quesito con un più sintetico “Volete voi che l’amministrazione comunale dia attuazione alla delibera consiliare numero 113 del 2009?”. Passa con 14 sì, 6 no e 4 astenuti