SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ripescaggi sì o ripescaggi no? Il Consiglio federale della Figc di giovedì 3 febbraio lascia il calcio italiano (soprattutto quello minore) nell’incertezza. Da tempo il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, spinge per il blocco dei ripescaggi con conseguente diminuzione delle società professionistiche, dati i crescenti problemi economici soprattutto delle società di terza serie e la regolare ecatombe estiva di squadre spesso gloriose (a San Benedetto ne sappiamo qualcosa).
Il presidente federale Giancarlo Abete sembra essere d’accordo nel proporre il blocco fin dall’estate 2011, ma intende legare la nuova normativa a un progetto organico di riforma dei campionati, da presentarsi (ovviamente) entro la stagione in corso. Risultato di tutto ciò, alla fine, è che le società che potrebbero aspirare al ripescaggio, come la Samb, si trovano in una situazione di grave incertezza. Cosa fare da qui alla fine del campionato? Continuare a lottare per conquistare un posto nei play-off o iniziare a programmare la prossima stagione dando spazio ai giovani? Il problema è ancora più sentito, appunto, in Serie D, dato che i play-off servono praticamente solo a definire la graduatoria per i ripescaggi in Lega Pro.
Senza contare la difficoltà per gli organi federali di proporre un nuovo format dei campionati professionistici senza sapere quante società riusciranno a iscriversi ai campionati 2011/12 e non potendo eventualmente reintegrarle data l’impossibilità di procedere a ripescaggi. Da più parti si è parlato di una Lega Pro unica con tre gironi da 20 squadre: e se, alla fine, questa estate dovessero iscriversi più di 60 squadre (adesso tra Prima e Seconda Divisione ce sono 85 – non 90, a causa dei gironi “zoppi” di Seconda Divisione varati nel 2010)? Dove sistemare le decine di squadre escluse o eccedenti dalla Lega Pro, tutte in serie D e nei gironi di Eccellenza, creando ulteriori grattacapi e affollamento in campionati che in genere promuovono pochissime squadre? O, peggio, creando gironi “monstre” di Lega Pro da più di 20 squadre?
Di solito le riforme dei campionati vengono progettate con due-tre anni di anticipo, introducendo gradualmente i cambiamenti ai format dei campionati, e soprattutto rendendo note le future modifiche alle società che partecipano ai vari campionati. La Samb e le altre società di serie D hanno iniziato i propri campionati sapendo che la prima classificata sarebbe stata promossa direttamente in Seconda Divisione (e non in una Lega Pro unica) e che le squadre classificate dal secondo al quinto posto avrebbero partecipato ai play-off con la prospettiva concreta di un ripescaggio, attrezzandosi di conseguenza (e rinforzandosi anche a gennaio) anche in presenza di gironi molto affollati (l’F è da 20 squadre…). È vero, era già nota la volontà di Macalli di bloccare i ripescaggi, ma nelle norme Lnd si parlava (e si parla ancora) chiaramente di play-off. Cambiare le regole a campionato in corso (quando ci sarà la certezza, poi? A marzo? Ad aprile? A maggio?) sembra davvero il classico “pasticcio” all’italiana.
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Secondo me la soluzione giusta sarebbe proprio quella radicale di decidere sin da adesso per tre gironi di serie C a 20 squadre o a 18 se le iscrizioni sono inferiori (se i primi due si chiamano A e B mi sembra elementare la necessità di tornare alla lettera e non a sigle senza senso). Se adesso sono 94 squadre, tra Prima, Seconda divisione e promosse dalla C2, basterebbe mettere regole certe. Per esempio iscrizioni con versamenti cash e depositi che verrebbero trattenuti in caso di mancato pagamento di stipendi per tre mesi con conseguente esclusione dal campionato della squadra… Leggi il resto »
Siamo alle solite … Giusta una riforma seria dei campionati, visto che non e’ possibile andare avanti così, ma le normative non possono essere cambiate in corsa … Addirittura ad aprile o maggio quando ormai si e’ arrivati alla fine …. Certe scelte fatte nell’arco di un intero anno rischiano di finire nel cestino ed annullate da una decisione con effetto retroattivo …. Chi ha investito tempo e denaro in un progetto agendo con intelligenza e quindi evitando di indebitarsi …. E’ giusto che venga ripescato come si e’ sempre fatto ! Qualora …. Ma deve essere un’ introduzione programmata… Leggi il resto »
Non occorre poi puntualizzare che gli effetti di questa stupida applicazione delle norme che trova più spazio nei meriti bancari che in quelli sportivi decisi dal campo …. Vadano poi ad intaccare e penalizzare l’intero indotto lavorativo …. Se oggi partecipo ad un campionato di b o di c1 che sia …. I benefici sono equalmente suddivisi nell’intera comunità …. Tante più persone riempiono gli stadi, tante più forze lavorative vengono coinvolte …. Tanto più e’ alto il rendimento sportivo o la categoria in cui si partecipa tante più persone sono interessate all’acquisto di giornali (giusto per fare un esempio… Leggi il resto »
Replico solamente dicendoti di pensare alla tua sambenedettese e a tornare tra i professionisti del calcio, lascia stare l’ascoli dov’è, è una magra consolazione sperare nelle disgrazie altrui, no?
Non è una novità quello di cambiare i regolamenti in corso per la FIGC!Chi non ricorda il cambiamento della norma sugli extracomunitari presa proprio prima della gara Juve-Roma per dare la possibilità ai giallorossi di schierare il giapponese Nakata (tra l’altro decisivo per la vittoria dei romanisti)?
Ormai la FIGC è un organo con serietà azzerata, non è più credibile! Ma non vedete come gestisce il tutto e soprattutto da chi è rappresentata?
Parole sante quelle dette dal primo commentatore, sembra proprio che parli come il ns direttore.
Ogni volta che mi capita di passare davanti a stadi come quello di Giulianova in primis, mi vengono i brividi a pensare dove il calcio è arrivato!
Perché non c’è la mia firma? Non è un omonimo.