SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Vicini agli egiziani che stanno lottando (e morendo) per la libertà. Il movimento 6 aprile (6 april youth movement), cuore della gioventù egiziana, attivo attraverso internet dal 2008 per ottenere libera informazione e la fine della dittatura in Egitto, ha inviato una “urgent call“, un “appello urgente”, rivolto a tutti coloro che vogliono in vario modo sostenere i dimostranti egiziani che stanno difendendo il loro paese e i loro diritti per vivere una vita rispettabile.
Pubblichiamo integralmente il testo in inglese, spedito da una ragazza egiziana, e lo divulghiamo anche attraverso RivieraOggi.it perché, come scrivono, “il regime ha bloccato internet e l’uso dei telefoni mobili e anche canali televisivi per assicurarsi che la nostra voce non raggiunga i media e la gente”, “abbiamo bisogno di aiuto e sostegno di tutte le organizzazioni umanitarie e tutti i difensori della libertà in tutto il mondo per fermare questo massacro (230 morti fino ad ora)”, “quello che sta accadendo in Egitto è un crimine contro l’umanità, per favore mostrate la vostra solidarietà e sostegno”. E ancora: “Siamo sotto il selvaggio attacco delle forze di sicurezza contro i dimostranti, con uso di ogni tipo di arma, coltelli, bombe lacrimogene, molotov…”
Non possiamo esimerci dal diffondere questo appello,
An Urgent call from the Egyptian demonstrators who are defending their country and for their right to live a free respectable life.
We appeal to all human rights organizations and to all the defenders of freedoms and human rights and all the free honourable media inside and outside Egypt to interfere immediately and support our peaceful demonstrations from the savage attack of the security against the demonstrators using all kinds of weapons, knives, gas bombs and molotov bombs electric sticks to spread fear among the demonstrators and this is illegalized in any place in the world and against all human rights concepts.
The victims till now today are 230 victims, killed and injured… and the security is protecting those criminals.
It’s worth mentioning that the government has closed the internet and the mobile phone networks and many headquarters of different channels to ensure that our voice won’t reach the media and people….
We need the help and support of all human rights organizations and all defenders of freedom all over the world to stop this massacre..
What’s happening in Egypt now is a crime against humanity,
Please Show your solidarity and Support….
April 6 Youth Movement
Egyptian Resistance Movement
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Nella storia del Medioriente non conosco rivoluzioni pacifiche. In piazza a Tahrir non ci sono solo giovani egiziani che aspirano ad una piena democrazia liberale. Molti degli uomini in piazza intendono rovesciare Mubarak per istituire un nuovo governo, non so fino a che punto più democratico e legittimo dell’attuale. Molti intendono rovesciare Mubarak per tagliare i legami con l’Occidente e Israele. Molti dei rivoltosi fanno parte dei Fratelli Musulmani (anche se mi piace scrivere Mussulmani), partito politico di stampo religioso, perciò vietato dall’attuale costituzione egiziana. Temo che con la caduta di Mubarak cadrà anche la laicità dello stato Egiziano. Spero… Leggi il resto »
daccordo al 100%.non dimentichiamoci la rivoluzione khomeinista in iran nel 1980 che ha mandato alla forca migliaia di giovani oppositori
Certo, ci sono due fronti, uno religioso e uno invece liberale. Noi abbiamo la possibilità di parlare con quella parte di egiziani che accedono ad internet e alle reti sociali. C’è anche da dire che occorrerà vedere se il fronte religioso si manifesterà poi come moderatamente laico oppure intollerante. Per quel che riguarda il Movimento 6 Aprile, da quel che riesco a leggere dagli interventi rappresenta una boccata d’aria: scrivono di Costituzione, Libertà, Informazione. Io credo che sarà difficile per i Fratelli Mussulmani zittire questa protesta e dirigerla, anche perché effettivamente non sono loro alla guida del movimento. Riguardo alla… Leggi il resto »
Le violenze per ora sono state compiute dai sostenitori di Mubarak, anche la comunità internazionale le ha condannate dando la colpa al governo.
Quello che verrà ancora non si sà, io preferisco una democrazia a una dittatura sempre e comunque, la laicità cosa importantissima viene sicuramente dopo come priorità rispetto al diritto di esprimersi attraverso libere elezioni che in quel paese mancano dal 1981. L’autodeterminazioni dei popoli non deve spaventare, anche noi visti dal di fuori sembriamo una repubblica teocratica con il vaticano che quotidianamente invade la sfera della politica.
I dubbi, in questo momento non sono ammessi, c’è un popolo di giovani che chiede a gran voce libertà e democrazia, e la risposta dell’occidente non può essere dubbia, guardando con i nostri occhi e pensando ai nostri interessi. Il popolo, il giovane popolo egiziano chiede libertà e democrazia, noi dobbiamo solo dare il nostro pieno e totale appoggio, saranno loro a gestire il loro futuro!