SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessuno stravolgimento per la città. Sarebbe questa l’ottimistica previsione fatta dai tecnici del Comune Germano Polidori, dirigente del settore Sviluppo e qualità del territorio e dell’economia locale e Giorgio Rossi, direttore del servizio Sportello dell’edilizia. I funzionari sono intervenuti durante la riunione della prima Commissione consiliare Pianificazione territoriale, presieduta da Luca Vignoli, che si è riunita mercoledì 2 febbraio per discutere delle ultime modifiche apportate al Piano casa regionale.
La Regione Marche ha varato nel 2009 la legge numero 22 sul cosiddetto Piano casa, cioè sugli interventi orientati al riavvio delle attività edilizie per fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile. Tale norma, in sintesi, lega gli incrementi volumetrici delle costruzioni alle migliori prestazioni energetiche e alle più stringenti misure di sicurezza. Il nostro Comune l’ha recepita il 30 novembre 2009, all’unanimità dei consiglieri.
Perché se ne riparla dunque? Lo scorso 21 dicembre 2010 la Giunta di Gian Mario Spacca ha varato la legge numero 19 che ha apportato alcune modifiche alle disposizioni del 2009 e quindi ha generato la necessità di un nuovo esame da parte del Consiglio comunale. “La norma attualmente in vigore pone degli ostacoli e finora abbiamo ricevuto un numero ridotto di richieste da parte dei cittadini. Il governo della Regione, partendo dallo spirito originario della legge e, mediando sulle difficoltà che si venivano evidenziando nella sua applicazione, ha proposto delle modifiche”: esordisce il sindaco Giovanni Gaspari.
Ecco alcune delle novità spiegate da Polidori: la possibilità di beneficiare di ampliamenti che comportano la ristrutturazione con spostamento dei solai mantenendo però la sagoma degli edifici; la possibilità di ampliamento per i piani sottotetto (con limitazioni nel centro storico); possibilità di incrementare la volumetria fino ad un massimo del 30% o 40% (a seconda delle situazioni) nei casi di demolizione e ricostruzione con osservanza delle norme sull’isolamento energetico basate sul protocollo formulato dall’Istituto per la trasparenza, l’aggiornamento e la certificazione degli appalti (Itaca); possibilità di cumulare gli incrementi volumetrici con quelli già previsti da leggi preesistenti in materia di contenimento dei consumi energetici.
Alle domande di Pasqualina Lazzari, consigliere di maggioranza del Pd, su un eventuale stravolgimento del volto di San Benedetto a seguito del recepimento ed applicazione da parte del Consiglio delle nuove disposizioni regionali, i tecnici hanno risposto che non si corre in alcun modo tale rischio.
Il primo cittadino infine ha ricordato che il Piano Casa dovrà essere approvato entro il 13 febbraio e che dunque verrà discusso nella seduta del Consiglio comunale di venerdì 11 febbraio. Nella stessa occasione “si parlerà anche della riqualificazione di piazza Kolbe, rivisitata da un punto di vista tecnico e procedurale a seguito del confronto avuto con i cittadini che avevano presentato delle perplessità. Il progetto è stato modificato in maniera migliorativa e torna in Consiglio comunale come variante”: lo ha annunciato il presidente Vignoli prima di sciogliere la seduta della Commissione.
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Le modifiche introdotte in Regione di recente sono a mio avviso SCANDALOSE, tanto da portarci ad un livello di permessività a dir poco tra i più avanzati in Italia se non il più vergognosamente avanzato (le elezioni sono vicine si capisce solo così).
Praticamente viene permesso tutto e di più. Invito perciò il Comune di SBT a non recepire alcuno delle modifiche apportate, ma anzi a ridurre il più possibile qualunque opportunità prevista.