ASCOLI PICENO – Una giornata densa di appuntamenti per commemorare la shoah nel giorno del  sessantaseiesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwitz. Ascoli ha voluto ricordare  le vittime dell’eccidio nazista con una serie di iniziative messe in campo da Comune e Provincia.

In mattinata, dopo l’inaugurazione a Palazzo dei Capitani della mostra“I Giusti dell’Islam” , nella sala della Ragione il sindaco Guido Castelli, il vescovo Silvano Montevecchi, il presidente della Provincia Piero Celani e il prefetto Pasquale Minunni hanno consegnato la medaglia d’onore a coloro che furono deportati e internati nei lager nazisti quasi settanta anni fa. Il primo cittadino ascolano ha voluto ricordare l’importanza di  “non dimenticare le vittime della crudeltà umana, del dolore sopportato dal popolo ebreo e da tutti coloro che furono condannati ai campi di sterminio, ma soprattutto per non dimenticare la crudeltà di cui può essere capace l’uomo”.

Nel pomeriggio, poi, un momento particolarmente suggestivo si è avuto nell’area ebraica del Cimitero comunale di Ascoli, organizzato dalla dottoressa Pina Traini in collaborazione con l’amministrazione provinciale. Presente in rappresentanza dell’Ambasciata dello Stato di Israele di Roma il primo assistente dell’Ufficio affari politici Sara Ghilad che, nel ricordare l’impegno dello Stato italiano nel trasmettere alle generazioni più giovani il ricordo di tragici avvenimenti con l’istituzione della Giornata della Memoria ,  ha voluto sottolineare l’attivismo dello Stato di Israele e di tutta la comunità ebraica nella vita di tutti i giorni per costruire sempre più “sviluppo e democrazia, con il costante ricordo del passato ma anche con lo sguardo fermo verso il futuro”.

Una fisarmonica ha poi eseguito l’inno di Israele mentre il soprano Assenti e il tenore De Angelis hanno cantato il “Qui presso a te signor” di Mozart e la preghiera “Evenu shalom”, a ulteriore suggello del forte legame tra la comunità ebraica e quella cristiana, ribadito anche da don Francesco Mangani che ha citato  le parole di Giovanni Paolo II quando durante la sua visita alla sinagoga di Roma definìshoa la comunità ebraica “i nostri fratelli maggiori”.

Presenti diverse autorità locali cha hanno indossato la tradizionale Kippah, tra cui il presidente della Provincia Piero Celani, il vicesindaco del Comune di Ascoli Giovanni Silvestri, l’assessore alla cultura provinciale Andrea Maria Antonini e l’assessore regionale Sandro Donati. Prendendo la parola Celani  ha  auspicato  che momenti “come quelli vissuti oggi possano servire ad impedire il rigurgito di tante piccole shoa anche nel nostro territorio”.

Presenti all’incirca una sessantina di persone tra le quali la rappresentante della comunità ebraica di Ascoli Marta Alleva, scampata insieme alla sua famiglia alle persecuzioni naziste quando aveva appena due anni.

La giornata è poi proseguita con un percorso toponomastico per le vie cittadine che formavano il Ghetto ascolano come Via Giudea, Piazza della Viola, Rua Enoch d’Ascoli, Rua David d’Ascoli e Rua dei tre Re, a testimonianza della presenza in città della comunità ebraica fin dal 1297.