SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Partire da Vasco Rossi e arrivare alla Fiat di Marchionne: “C’è chi dice no”, titolo di una delle canzoni del cantautore emiliano, è anche infatti il nome assegnato all’incontro-dibattito organizzato dal coordinamento provinciale di Rifondazione Comunista per martedì 25 gennaio, alle ore 21:15, nella sala consiliare dell’ex Municipio di San Benedetto, attuale sede dei Vigili Urbani (piazza Cesare Battisti).
Il tema dibattuto, si legge in una nota, è “l’attacco dei diritti del lavoro e dell’unità delle lotte contro la crisi economica. L’incontro, prende spunto dall’esito del recente referendum alla Fiat di Mirafiori, che ha visto un’enorme prova di coraggio e dignità da parte degli operai che hanno rifiutato il ricatto di Marchionne con il 46% dei voti contrari”.
“L’assemblea – continua la nota stampa – organizzata dal coordinamento provinciale di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra, vedrà gli interventi del segretario regionale della Fiom-Cgil Giuseppe Ciarrocchi, dell’economista Andrea Ricci e del consigliere provinciale di Rifondazione Massimo Rossi. A partire dallo sciopero indetto per venerdì 28 gennaio proprio dalla Fiom contro l’attacco al contratto nazionale di lavoro, si discuterà su come unificare tutte le lotte in corso nel nostro paese, dalla difesa del lavoro a quella della scuola pubblica, dalla tutela dei beni comuni dal mercato a quella dei diritti sociali. Al dibattito, coordinato da Gabriele Marcozzi del circolo sambenedettese del Prc, sono invitati esponenti del mondo del sindacato, del mondo del lavoro, della scuola, dei movimenti e della sinistra del Piceno”.
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Sicuramente una enorme prova di coraggio e di dignità.
Che però hanno perso. Quindi è giustamente passata la linea di Marchionne. Chi non la accètta è libero di licenziarsi.
Il coraggio è stato dimostrato dal 54% dei dipendenti che si è detto disposto a lavorare qualche ora in più, per rendere lo stabilimento di Mirafiori più competitivo.
Chi non vuole fare sacrifici può emigrare.
Non so cosa facciano nella vita Pippopippo e Gundam, ma di certo quello che sta accadendo va anche contro i loro interessi di contribuenti. Anche qualora fossero piccolo imprenditori o lavoratori autonomi, non ci sarebbe ragione per immedesimarsi in Marchionne, come talvolta mi accade di sentire. Infatti, a fronte di una stagnazione salariale che si protrae da anni, la più grande azienda italiana (lo è ancora, dopo le vicende azionarie degli ultimi anni?), che ha attinto a miliardi in contributi pubblici, ricatta i propri dipendenti con la minaccia di andare all’estero se non approvano quanto segue: – riduzione delle pause… Leggi il resto »
Sicuramente la FIAT è una primaria industria Italiana, importante al punto tale da acquisire la Chrysler con il favore dei sindacati USA. I contributi pubblici sono un esempio di malgoverno italiano, di politici miopi, incapaci e alla disperata ricerca di consensi. In America, alla presenza di aiuti di Stato, il governo ha richiesto una quota di azioni che avrebbe ceduto una volta restituito i finanziamenti, invece li abbiamo concessi a pioggia senza badare alla selettività dell’investimento perchè non sono state adottate logiche economiche ma politiche (la cassa del mezzogiorno è un altro esempio). Per tornare sul tema: Il problema degli… Leggi il resto »
Io rimango dell’idea che la miglior forma di welfare è lavorare in un’azienda competitiva.
Il ricatto non è di Marchionne bensì del mercato: se sei produttivo lavori se non sei produttivo esci dal mercato e non senza conseguenze…
Mi domando perchè in questo convegno non ci sia nessuna forma di contraddittorio, pensavo che la sinistra fosse incline al dialogo….
E comunque, per chiarire, perché forse il titolo può trarre in inganno: l’incontro pubblico parte dal voto di Mirafiori, ma lo scopo è ragionare su come unire le varie mobilitazioni e vertenze in corso di quei soggetti (operai, studenti, precari, disoccupati, ecc.) che non hanno intenzione di pagare sulla propria pelle una crisi frutto delle dinamiche di un sistema capitalista impazzito: un mercato senza regole, la ricerca esasperata del profitto a breve termine, l’abbandono della produzione per la finanza, il disprezzo dell’ambiente, la divaricazione totale della forbice della ricchezza.
sono stato a sentire il segretario della FIOM, forse chi non lavora nella catena di montaggio, (come io che non ci lavoro) farebbe bene ad astenersi da ogni tipo di commento!
….Ehm… Allora dovresti essere il primo a non commentare…..
Comunque, non si tratta di dare ragione o torto a qualcuno, oppure dire se una cosa è giusta oppure no.
Si tratta ESCLUSIVAMENTE di senso civico: C’è stato un referendum, si è votato, ora si deve rispettare il risultato di questo referendum. Punto. Basta. Stop. Le chiacchiere dei politici non servono a niente.
Se uno non è d’accordo, libero di non esserlo. O resta a lavorare (scontento o contento), o và via (contento o scontento).
E’ solo senso Civico.
in effetti non commentavo, chiedevo a voi di non farlo! io mi sono pagato gli studi da architetto facendo il manovle e il muratore, è sono andato avanti con gli studi perchè la fatica manuale e dura! c’è stato un ricatto, dove si chiedeva o ti adatti o stai a casa, qualunque persona che avesse bisogno di lavorare avrebbe votato si, anch’io avrei votato si, di quale democrazia parli?………mi stupisce come gente sedicente democratica e di destra inchina la testa a regole di mercato dettate dal comunismo cinese!!!!!!!
Aspetta Guido non fare confusione: per stare sul mercato serve essere competitivi. Nel mercato una buona approssimazione numerica della competitività è data dal rapporto: produttività/costo della manodopera.
più questo rapporto è alto e più si è competitivi.
Ad esempio la Volskwagen ha un impianto a Wolsfburg con questo rapporto ben più alto delle fabbriche cinesi perchè attraverso regole ed investimenti la produttività è cresciuta talmente tanto da consentire ai dipendenti un aumento del salario senza intaccare la competitività. Credo che questo sia il modello che tutti vogliamo, e non credo che le potremo raggiungere con l’attuale organizzazione del lavoro.
sono d’accordo, ma la Wolskeagen ha degli ottimi modelli, l’amministratore delegato è un ingegnere, e la politica aziendale è molto più credibile di altre aziende automobilistiche!
Fatevi dire quale contratto di lavoro hanno firmato i metalmeccanici del sindacato tedesco (altro che Fiom!) e noterete che quello firmato a Mirafiori ora è ANCORA un contratto molto più buono del loro!
E lo stesso dicasi per i contratti spagnoli e francesi!!
La fiom e chi li appoggia vive sulla Luna e non si rende conto che la globalizzazione ha portato a questo e se non ti adegui stai a casa!!!
Poi che andassero a chiedere aiuto alla Fiom!!!
La globalizzazione ha portato questo e indirettamente un sacco di cose su cui spendiamo parole ma dove non contiamo più un bel niente se ti sta bene così…
E’ bello che in Italia a parlare di “sacrifici”, di “tirare la cinghia” (lo disse anche l’allora presidente Ciampi) …. siano sempre coloro che i soldi ne hanno a palate, perché è chiaro che costoro se ne intendono di “sacrifici”.
E’ per questo che “meritatamente”, percepiscono compensi enormi.
E’ a cominciare dagli anni 50 che le nazioni piu’ economicamente avanzate hanno basato buona parte delle loro politiche economiche sul potenziamento dell’industria automobilistica.Le fabbriche si sono ingrandite,i posti di lavoro sono aumentati,piu’ consapevolezza dei diritti dei lavoratori,vendite sempre in aumento e con esse piu’profitti per le compagnie automobilistiche. Alcune di queste compagnie saggiamente hanno reinvestito i profitti in altre ventures cosi’ che l’industria automobilistica e’stata quella che ha trainato buona parte delle economie piu’ avanzate.Questa la parte positiva.Inquinamento,invivibilita’ delle grandi e piccole citta’,uso sfrenato della automobile etc. etc.la parte negativa.E’da una decina di anni pero’che questo trend, prima si… Leggi il resto »
sono perfettamente d’accordo con alessandro84 soprattutto quando sostiene che esistono in Italia casi ben più gravi di quello degli operai di Mirafiori e penso anch’io ai precari, ai tirocinanti, a quanti lavorano in piccole aziende con orari massacranti e nessuna garanzia. E il popolo delle partite Iva? Quanti sono in realtà costretti ad aprirne una per poter lavorare perchè nessuno ti assume, paghi le tasse come un signore e lavori come un operaio ma senza averne i diritti(malattia, ferie, maternità etc) E infine penso a tante persone che non hanno ottenuto neppure la disoccupazione perchè non raggiungono i requsiti(magari perchè… Leggi il resto »
Marchionne o qualsiasi altro manager italiano si può permettere di ricattare qualsiasi sindacato in quanto i sindacati italiani hanno dei leader incompetenti (non hanno competenza nella gestione aziendale) e inesperti che fanno la loro lotta solo in base a delle ideologie vecchie di 50 anni. Se un leader della fiom fosse capace di controbbattere a Marchionne con dei numeri e proponendo una strategia industriale dove si dimostra scientificamente quali investimenti fare per poter essere competitivi lasciando invariato l’attuale contratto allora si che si aprirebbe un tavolo di trattative serio e non la farsa a cui abbiamo assistito.
io ho ascoltato diverse volte Landini, mi sembra che di idee ne abbia molte, strategie e dimostrazioni che i dati portati da Marchionne erano falsi, che la produttività italiana era buona se epurata dalle ore di cassa integrazione e dai modelli invendibili prodotti, mi sembra che la fiom non sia cosi incompetente come si dice, forse ascoltandola! la fiat si presenta alle trattative lanciando il loro documento sul tavolo, dopo ore di discussione con i sindacati dice, le condizioni non sono in discussione, o si accetta o si rifiuta!…benvengano discussioni democratiche sui contenuti. a me sembra che la fiat lo… Leggi il resto »
La strategia “divide et impera” funziona molto bene e da qualche migliaio di anni. Un cittadino o una categoria di cittadini subisce una vessazione o una retrocessione di diritti acquisiti? “Ben gli sta!”, “Io invece ….” “Io lavoro …. ore al giorno, niente ferie, niente di niente …” “lavorate!!! Sfaticati” “Siete un peso per la società ed un freno per l’economia” ….. Non solo ci si scaglia contro la categoria in quel momento coinvolta, ma si esaltano le strategie aziendali (e Statal-aziendali) invocando il dio “taglio delle spese” insieme alla moglie “produttività e profitto” (coppia molto prolifica tra i cui… Leggi il resto »
Caro Giovanni nessuno se la prende con i dipendenti di Mirafiori che giustamente fanno i loro interessi. Io me la prendo con i Sindacati che sono veramente qualcosa di dannoso ed inutile ci sia in Italia: non difendono chi ne ha bisogno e danneggiano chi vuole investire per creare posti di lavoro. Poi ancora relegati alla visione anni’70 delle tute blu del settore metalmeccanico quando uno sviluppatore di software che compete con gli indiani lavora su 3 turni a ritmi serrati (ben più serrati delle catene di montaggio). Il sindacato con il suo modo di fare da “prima della caduta… Leggi il resto »
caro giovanni, ma chi si scaglia contro i lavoratori di Mirafiori? Non io di certo, e non mi pare neppure Alessandro. Abbiamo solo fatto notare che esistono categorie ancor più penalizzate di cui nessuno si occupa
@alessandro84 e @rottersclub
Vi chiedo di rileggere con attenzione il mio commento perché lo state confermando.
Nel giorno della memoria agli “smemorati” ricordo il lavoro degli ebrei sotto il nazismo ( ossia cosa si vuole ottenere come supermanager..insegnato nelle Università,sob!)
Controllo totale della sua vita (lavoratore) fino alla morte con speranza di sfinimento sul posto di lavoro, poi rinchiusi nei campi di concentramento (Tv oggi), solo per essere messi in condizione di non nuocere dal punto di vista politico…..Produzione come salvacondotto per vivere ( misurazione del tempo produzione)..
VERGOGNIAMOCI DI DEFINIRCI ESSERI UMANI
Paragonare il contratto di mirafiori ai lager nazismi mi sembra assolutamente fuori luogo. Poi ti faccio una domanda: se tu intraprendi un iter burocratico con la Pubblica Amministrazione (diciamo che devi ristrutturare casa) e la pratica te la evadono dopo anni, perchè magari il dirigente lavora ogni giorno 20 minuti in meno perchè prende il caffè al Bar oppure l’impiegato sta al telefono a farsi i fatti propri, visto che sono pagati con i soldi pubblici delle nostre tasse non ti incazzi? Io si ed anche moltissimo, e nei confronti della Pubblica Amministrazione siamo NOI gli azionisti ed abbiamo ragione… Leggi il resto »
Io Alessandro antepongo la massima che “si lavora per vivere e non si vive per lavorare”…Ossia la vita e l’uomo al centro.
Per carità hai ragione, ma non credo sia possibile riuscire a vivere senza lavorare.
Ricordati che la miglior forma di Welfare sono le aziende competitive che stanno sul mercato e crescono!!!
Cosa c’entra l’esempio “…..perchè magari il dirigente lavora ogni giorno 20 minuti in meno perchè prende il caffè al Bar oppure l’impiegato sta al telefono a farsi i fatti propri, visto che sono pagati con i soldi pubblici delle nostre tasse…..”
Questi sono esempi improponibili perché casi personali e non di sistema.
Silvestri parlava di altro, come anche l’articolo.
Saranno anche casi personali ma chiaramente impattano su tutta l’organizzazione e sui budget. Sono convinto che se si correla il salario alla produttività individuale in tutta la PA (Parlamento e Senato compreso) la produttività e la qualità crescerebbe di parecchio. In sostanza il problema è fare più cose nello stesso tempo, ed i margini per migliorare sono enormi. Poi se vogliamo guardare i casi particolari a me sta benissimo: facciamo che ogni ufficio (pubblico e privato) ogni mese si pubblicano le performance dei dipendenti e chi è primo prende un bel bonus, chissà se i sindacati sono favorevoli? Vedi dopo… Leggi il resto »
Nel commento precedente imposti il discorso su alcuni casi limite facendoli passare come comportamento generale. Nella risposta al mio commento, infatti, inizi con “saranno casi personali …”, per poi arrivare a scrivere “…se vogliamo gurdare i casi personali ….” come se i casi personali (meglio limite) li avesse tirati in ballo qualcun altro. Non è un po’ contraddittorio da parte tua? Per quanto riguarda la valutazione della produttività, ti posso dire che questa si è sempre fatta e tutte le aziende (private e pubbliche) gestite seriamente continuano a farla, ma non come viene comunemente intesa dagli attuali manager o persone… Leggi il resto »
Aspetta, se scrivi così forse non mi hai capito bene. Meglio concentrarsi sul caso specifico onde evitare fraintendimenti: consideriamo che la produttività sia sola funzione degli investimenti, Marchionne investe il 100 in impianti per avere una produttività migliore, ovviamente ci si aspetta che questo 100 nel tempo no solo ripaghi l’investimento ma produca anche reddito. Come tutte le cose gli impianti hanno una vita utile diciamo 10 anni, per cui prima si raggiunge il punto di pareggio con l’investimento fatto e maggiore sarà il periodo di tempo in cui si potrà avere reddito. Al giorno 0 l’impianto è pronto, i… Leggi il resto »
La competitività si fonda sulla guerra dell’uno contro l’altro, non sul miglioramento di non si sa bene cosa.
La competitività si fonda sulla voglia di prevalere, di voler lucrare, di avere potere ….
E’ un processo che una volta iniziato è difficile arrestare e che calpesterà tutto e tutti.
Il miglioramento dei prodotti, la migliore qualità, la migliore preparazione è solo una favoletta.
Queste belle qualità (scritte sulle nuvole) si possono raggiungere in un altro modo e non dando sfogo al proprio ego, ma è chiaro che parliamo basandoci su paradigmi diversi.
più di mille parole.
http://www.youtube.com/watch?v=wlQRqjNdKwg
“posso aspettare, io”. Sempre attuale.
Ho provato a rispondere a molte delle obiezioni “anti-Fiom” ieri pomeriggio.
Ringrazio il direttore per aver concesso, data la lunghezza del testo e l’impossibilità di inserirlo come commento, la pubblicazione come articolo su questo sito.
Questo è il link
http://www.rivieraoggi.it/2011/01/28/112515/marchionne-e-la-fiat-secondo-lorenzo-rossi/