SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Referendum consultivo sulla Megavariante, nulla di nuovo sotto il sole (o la pioggia attuale, se preferite…). Comitato Prg a Crescita Zero sulle sue posizioni, Gaspari e maggioranza altrettanto.
Il sindaco, in sintesi, assicura: la Megavariante sarà incombenza decisiva del prossimo sindaco, il referendum (secondo lui) è una richiesta legittimissima ma strumentalizzata politicamente, giusta nel merito in quanto lo chiedono 4300 e rotti cittadini, sbagliata nei tempi in quanto il quesito sarebbe “fazioso” e comunque con le elezioni comunali di mezzo sarebbe meglio attendere il nuovo sindaco per votare sul dibattuto tema.
“Non sono così digiuno di referendum come vogliono farmi passare, ne firmai altri in passato, e ho sempre constatato che i firmatari hanno una sola preoccupazione, cioè che il referendum sia ammissibile, che si faccia, quindi questo dimenarsi convulso, irrazionale da parte di taluni, non lo comprendo se non come un tentativo di fare una speculazione politica”. 
E come mai? Gaspari aggiunge nella sua tradizionale conferenza stampa del sabato: “Questo tentativo fazioso era già presente dalle prime fasi, con le modalità di raccolta delle firme, per cui si è chiesta l’adesione ai cittadini sulla base di un quesito fazioso e distante dal vero. Comunque – prosegue il sindaco dopo la richiesta di Primavera e altri cinque consiglieri per un immediato consiglio comunale che lo indica, il referendum – entro il 14 febbraio si doveva fare comunque una seduta per recepire il piano casa regionale. Io in quella occasione esprimerò la mia posizione, se il consiglio voterà sì sull’indizione del referendum (“e non è un atto dovuto”, sostiene velenoso il primo cittadino, ndr) concorderò con i candidati sindaco sulla data di voto. Credo che vada fatto subito dopo le elezioni, dando il tempo congruo di insediamento alla nuova amministrazione comunale. Prendo l’impegno di tenere in stand by la questione. Non avvieremo il dialogo competitivo con la cordata di imprese che ha presentato la proposta, pur se va definito se sia ammissibile o meno tecnicamente, e lo scopriremo a giorni. Mi impegno a tenere la Megavariante in stand by anche se il consiglio comunale dovesse dire no all’indizione del referendum”.